3 - Accept the reality

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Il pomeriggio a casa passò all'insegna di battibecchi con la donna che più di tutti riusciva a portarmi all'esasperazione, intervallati da lunghe sessioni su tik tok. Come buoni propositi per settembre mi ero ripromessa di ricominciare a leggere.

Amavo i miei libri e amavo rintanarmi in cameretta dove potevo essere realmente me stessa. Almeno lì potevo permettermi di non essere sempre perfetta in tutto.

Il problema era che la mia capacità di concentrazione da dopo l'incidente era diminuita notevolmente, la testa viaggiava ovunque e io mi ritrovavo sempre a scrollare sui social. Era una sorta di anestetico, ascoltare e vedere le vite degli altri per non pensare alla mia

Il mio movimento ormai meccanico sui social fu interrotto da una videochiamata con le mie amiche

"Come hai detto che si chiama?" chiese curiosa Alexia

"Micheal"

"Interessante. Vi siete almeno scambiati il numero?" aggiunse Kiara intenta a sgranocchiare delle patatine

"No Kiara, ovvio che no"

"Mh, hai intenzione di girare tutti i ristoranti di San Diego per trovarlo." un sorriso buffo comparve sul volto di Lexie "Ci sto"

"E il tuo David dove lo lasci?" dissi guardando le mie amiche entrambe impegnate a fare qualcosa

"Ah! A proposito di David, mi ha detto che piaci a Lucas" affermò Alexia con uno sguardo non proprio innocente

"Sai che novità. C'è qualcuno che non piace a Lucas?" mi uscì spontanea una risata e le mie amiche mi seguirono.

Poi continuai "E comunque non ho intenzione di cercare proprio nessuno"

"Invece dovresti ricominciare ad uscire con qualcuno. Sei praticamente zitella"

Kiara forse tu potresti essere proprio l'ultima persona che può dare consigli amorosi

A proposito...

"Kiara, perché tuo fratello è tornato?" mi stupii della domanda che automaticamente mi uscì dalla bocca

Ma che diavolo ti importa Mel?

"Per prendersi il diploma, lo sai" la sua espressione si era fatta più seria e rigida, nonostante si sforzasse a non darlo a vedere

"Il padre dov'è ?"

Forse dovrei davvero imparare a gestire la lingua

"A casa sua, che cazzo di domande sono" la risatina nervosa che accompagnò la sua risposta mi lasciò ancora più curiosa e perplessa.

Non ero sicura che stesse dicendo la verità, ma d'altronde io di quella storia non sapevo nulla. Kiara non aveva mai voluto dirci il motivo per cui il suo scalmanato fratello da un giorno all'altro era stato mandato a vivere con suo padre, lontano da casa.

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