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A͢L͢E͢X͢A͢N͢D͢E͢R͢
Avevamo già fatto irruzione altre volte nell'ufficio del preside. Io e Lucas frugavamo ovunque mentre David e Jordan ci guardavano le spalle.
Era tutto calcolato nei minimi dettagli.Ma non stasera.
Il vigilante che sarebbe dovuto arrivare alle 23:30 si era anticipato.
E così mi ritrovai chiuso in un appendiabiti insieme a delle giacche infeltrite e a un fastidiosissimo odore fruttato."Shh"
Dovetti metterle una mano davanti la bocca per farla tacere
La lingua di quella ragazza avrebbe meritato proprio una bella lezioneRespirava scrupolosamente, attenta a non farsi sentire. Il suo petto finiva per sfiorare il mio ad ogni respiro. E io finivo a fare pensieri un po' troppo audaci ogni volta che succedeva
"C'è qualcuno?"
La voce ottusa e svogliata di un uomo riecheggiava piano nella stanza. Sperai con tutte le mie forze che nessuno si facesse trovare. O sentire.Attesi altri secondi. Poi lentamente feci scivolare la mano dalla bocca di Melanie verso la sua guancia. Con il pollice le sfiorai le labbra.
Nonostante il buio potei immaginarle perfettamente. Rosse e morbide, nonostante se le mordeva in continuazione. Socchiuse e umide.Deglutii con difficoltà. Un lato sul quale avevo lavorato negli anni precedenti era proprio quello dell'impulsività. Troppe volte mi ero ritrovato nei guai perché non avevo saputo gestire me e le mie emozioni.
Un brivido mi percorse la schiena. Il cuore batteva forte. Era quasi assordante. Misi comunque a tacere impulsi sfacciati e spinti per concentrarmi su ciò che stava accadendo in quella stanza.
Sentii il vigilante camminare. I suoi passi dapprima lontani si fecero sempre più nitidi. Doveva essere arrivato vicino il nostro nascondiglio di fortuna
Melanie resisti. Non fare rumore. Non fare rumore.Chiusi gli occhi di rimando, come se farlo mi avesse aiutato in qualche modo, magari teletrasportandomi o rendendomi invisibile.
Farmi scoprire o prendere una sospensione in quel periodo del semestre sarebbe stata la mia rovina. Questo lo sapevo bene. Ma per quanto conoscessi il pericolo che stavo correndo, lì dove ero in quel momento era esattamente dove avrei voluto essere.
L'uomo con i passi e il respiro pesante si diresse poi verso l'altra parte della stanza. O almeno così dedussi dal solo rumore dei suoi movimenti
Sbuffò diverse volte e dopo interminabili minuti finalmente uscì chiudendo la porta dietro di sè.L'avevamo scampata
I muscoli che fino a quel momento erano stati in tensione potettero rilassarsi. Anche Melanie rilasciò la tensione e con essa anche un lungo sospiro.
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You are my Entropy
Novela JuvenilMelanie è una sportiva e studentessa modello la cui vita (apparentemente) perfetta cambia drasticamente dopo l'incidente. Da quel giorno è costretta a rinunciare alla sua amata ginnastica artistica, portandosi però nel cuore insicurezze in più e dol...