Avevo da sempre amato svegliarmi un pochino prima dell'alba, prepararmi un caffè bollente e sedermi in attesa di vedere il sole e la luna darsi il cambio, dopodiché levarmi il pigiama e indossare indumenti sportivi, mettere ai piedi le mie HOKA e andare a correre.
Amavo correre da quando ne avevo memoria, per me era sempre stata una via di fuga, una liberazione, usavo la corsa come scacciapensieri.
Andavo a correre praticamente tutti i giorni, e anche se oggi mi sono svegliata in un altro paese, niente mi avrebbe fermata.
Uscii piano, cercando di non far rumore, dal portone principale; per poi imboccare il vialetto e sfrecciare via a tutta velocità; negli anni avevo aumentato la mia resistenza e la velocità, dunque riuscivo a tenere un ritmo sostenuto prolungato nel tempo.
Non venivo a Morgantown da più di 10 anni, quindi non riconobbi nessuna delle strade che stavo percorrendo, non mi preoccupai più di tanto però, avrei sempre potuto chiamare Irving e farmi venire a prendere.
La mia playlist per correre era piuttosto varia, però la maggior parte delle canzoni erano quelle dei The Neighbourhood, Arctic Monkeys oppure dei Cage the Elephant, ovviamente mia mamma ha sempre ritenuto la corsa uno sport poco raffinato e volgare, a differenza della danza classica o del pattinaggio sul ghiaccio
Irina Petrov fu un'importante ballerina Russa di danza classica, aveva frequentato la maestosa Bolshoi Ballet Accademy a Mosca, aveva ballato alla Scala di Milano e all'Opéra Garnier di Parigi, insomma negli anni raggiunse una certa notorietà tra gli appassionati dell'arte del balletto.
Impose anche a me e Cassie di seguire le sue stesse orme, tentò in tutti i modi di spedirci a Mosca, per frequentare anche noi l'accademia, ma fortunatamente ne io ne Cass eravamo portante per la danza.
Io ero piuttosto brava sui pattini lei invece era proprio negata per qualsiasi tipo di sport e nostra madre non mancava mai di farglielo notare, è sempre stata una pessima madre, sotto qualsiasi punto di vista, non perdeva occasione per umiliarci e farci sentire inadatti, non eravamo mai abbastanza perfetti o ordinati, mancava sempre qualcosa, gli unici che sono riusciti a toglierle qualche soddisfazione sono stati Cassie e Bash e sono anche piuttosto convinta che siano i suoi preferiti.
Ha sempre avuto un certo astio nei confronti miei e di Irvi, non ho memoria di un suo abbraccio o di un suo sorriso, credo oltretutto di non averne mai ricevuto uno degno di nota, però ci ha sempre tenuti d'occhio su tutto, lei era la padrona del frigorifero e della alimentazione, dei nostri armadi e delle nostre amicizie.
Dopo un'ora e mezza riuscii finalmente a ritrovare la via di casa e tutti ancora dormivano al mio rientro, quindi entrai in camera e mi fiondai in doccia, una volta pronta si erano fatte ormai le otto e scesi per prendere qualcosa per fare colazione
"Buongiorno Isabella, dormito bene?" Mio zio era seduto al tavolo rotondo con in una mano una tazza di caffè e con l'altra reggeva un giornale
"Sì, ti ringrazio" alzò gli occhi dal giornale e il suo viso si addolci in un sorriso "tieni cara, prendi pure il mio caffè, non l'ho ancora toccato" mi fece poi cenno di accomodarmi e mi posò davanti la tazza di caffè bollente, l'aroma forte del caffè mi entrò nelle narici e mi diede nuova energia, amavo il caffè caldo.
"Quali sono i piani di oggi?" Fui io ora ad alzare lo sguardo dalla tazza di caffè "pensavo di andare a fare un giro in centro città con Irving, per esplorare un pò i dintorni" , "sembra un'idea fantastica cara, perché non chiedete a Nate di accompagnarvi?" Dopodiché si alzò e con un cenno del capo sparì dalla cucina.
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Weak and sunken lies
RomanceIsabella e Irving Coventry, gemelli appartenenti a una delle famiglie più ricche di Londra, si trasferiscono improvvisamente nella piccola città di Morgantown, West Virginia. Lì si riuniscono con il cugino Nate Richardson e il suo gruppo di amici: K...