CASSANDRAQualche giorno fa, quando Bash mi aveva detto di iniziare a preparare le valigie perché saremmo andati in America, non mi immaginavo di trovarmi davanti una situazione tanto pericolosa.
Sapevo fin da quando ero piccola che la vita dei gemelli prima o poi si sarebbe complicata, non credevo fino a questo punto. Eravamo tutti convinti che qua, lontani da mamma e papà, lontani da casa, lontani da Londra, se la sarebbero potuti cavare almeno fino al termine degli studi
Bella era stata rapita e picchiata in un magazzino da Dio sa solo chi, Bash invece era appena stato tenuto in ostaggio con una pistola puntata alla testa.
"Posso essere sincero?" Chiese Irv dalla poltrona del salottino nel nostro loft
Non ricevette alcuna risposta, soltanto degli sguardi indagatori che lo invitarono a porre la domanda.
"Non ho la minima idea di cosa sia appena successo e perché" mormorò esausto lasciandosi andare all'indietro sullo schienale.
Ancora una volta ci fu un silenzio glaciale; Bash si trovava in piedi rivolto verso l'isola della cucina con in mano un bicchiere di Scotch, Bella invece sedeva sul bracciolo della poltrona dov'era seduto il suo gemello, che cercava di confortarla accarezzandole la schiena nuda con la punta delle dita.
"Dov'eri finita?" chiese Bash in tono piatto, tutti sapevamo a chi si stesse rivolgendo, infatti la diretta interessata si voltò appena verso di me per poi sbuffare leggermente.
"In bagno" rispose secca
"Non è vero"
"Lo giuro"
"Non dire bugie Isabella" gridò Bash avvicinandosi leggermente verso di lei "non sei andata in bagno, sei sparita per più un'ora e mezza"
"che fai, mi pedini Bash?" Mormorò scocciata.
Irv intanto si era tirato su con la schiena e aveva poggiata una mano sulla gamba della sorella per cercare di tranquillizzarla. Ci mancava soltanto che litigassimo tra di noi.
"Io credo che adesso sia meglio andare tutti a..." non ebbi il tempo di finire la frase che Bash scaraventò il suo bicchiere per terra e in poche falcate raggiunse il volto di Bella annullando le distanze parandosele davanti.
"Tu lo sai perché ci troviamo in questa fottuta situazione, vero?" Ringhiò senza curarsi né del tono che stava usando e tanto meno delle parole
"Bash..." provò ad intromettersi Irv per difendere la sorella.
"E sai anche il motivo per la quale io e Cass siamo venuti fin qua mettendo completamente in pausa le nostre vite. Stavamo lavorando, io stavo per sposarmi con Constan..." fu interrotto da Bella che sì tirò su velocemente dalla poltrona per fronteggiarlo puntandogli un dito sul petto.
"Io non ti ho mai chiesto niente di tutto ciò" sbraitò livida in volto "non ti ho chiesto di lasciare il tuo stupido lavoro, non ti ho chiesto di mettere in pausai il tuo matrimonio del cazzo e non ti ho mai, dico mai, chiesto di proteggermi"
"sei mia sorella cazzo" ringhiò lui poggiandole una mano sulla guancia "non c'bisogno che tu mi chieda cosa fare, farei di tutto pur di proteggerti"
Bella gli scostò la mano dal suo viso e sospirò piano abbassando lo sguardo
"proteggermi non vuol dire tenermi al guinzaglio e seguire ogni mio movimento" mormorò prima di sganciare la bomba "sembri papà"
Bella sapeva benissimo di non doverlo tirare fuori in questo momento, Bash aveva bevuto ed era scosso, nessuno sapeva come avrebbe potuto reagire.
STAI LEGGENDO
Weak and sunken lies
RomanceIsabella e Irving Coventry, gemelli appartenenti a una delle famiglie più ricche di Londra, si trasferiscono improvvisamente nella piccola città di Morgantown, West Virginia. Lì si riuniscono con il cugino Nate Richardson e il suo gruppo di amici: K...