11. Borderline

822 63 33
                                    

CHRISTIAN

"amico se tuo fratello ti scopre sei morto lo sai?" Mormorò Scott dal mio letto, era stravaccato a pancia in su con uno spinello in una mano e nell'altra teneva il telefono, era lunedì mattina e tra poco sarebbero iniziate le lezioni

"stai zitto Scott" gli intimai, non volevo che Kyle venisse nominato, mi sentivo in colpa a tenerlo all'oscuro, ma sapevo che non avrebbe mai approvato quello che facevo, anche se in realtà io spacciavo e basta, non ero cliente di me stesso e tanto meno volevo esserlo, qualche canna ce la siamo fatti tutti, ma niente più di quella, anche perché ci pensavano già i farmaci a darmi la botta di cui avevo bisogno il più delle volte.

Sicuramente quello con un problema di spaccio e droga era sdraiato nel letto della mia camera in confraternita.

Conoscevo Scott praticamente da tutta la vita, lui e Kyle si conobbero il primo giorno di scuola 16 anni fa, papà all'inizio non ne fu entusiasta, vista la situazione economica e familiare di Scott, il che suo figlio fosse amico di una 'feccia umana' non giovava alla sua immagine,  mio fratello però se ne era sempre fottuto alla grande e alla fine mio padre lasciò perdere.

Crescendo ho imparato a conoscerlo anche io, alla fine abbiamo solo un paio d'anni di differenza.

È un tipo a posto, un pò strano a volte, credo di non averlo mai visto triste, insomma ci sono quelle persone predisposte all'ottimismo, ma cazzo, così era quasi impossibile.

Un giorno chiesi a Kyle se conoscesse il motivo di tutta quella allegria e lui rispose che, in realtà, era tutta una farsa, una messa in scena per scappare dai suoi veri problemi a casa, spacciava per portare soldi a casa e si faceva per dimenticare quelli stessi problema.

Da quel giorno iniziai a vedere Scott da un'altra prospettiva.

"come le vuoi le rose sulla tomba? O forse sei più un tipo da girasoli" fece il gesto di portarsi una mano sotto il mento per pensare "sei così dark Chris, magari le rose posso tingerle di nero" e poi iniziò a ridere da solo come un coglione

"va bene ridi pure stronzo, ma invece dimmi, tu che fiori vorresti?" Adesso era il mio turno di prenderlo per il culo "perché io morirò per mano di Kyle, ma tu pupa se non la smetti di farti di tutta quella merda non so se ci arriverai alla laurea" potei giurare di aver notato un lampo di rammarico attraversargli gli occhi, ma fu talmente veloce da non poterlo accertare, riprese a ridere sguaiatamente per la mia battuta, che tanto ironica non era, ma lasciai perdere

"touché" si tirò su dal letto e si mise seduto "adesso devo proprio andare a lezione" mi fece l'occhiolino perché sapevamo entrambi che sì, sarebbe andato all'università, ma non per le lezioni

"prendi appunti coglione" gli tirai dietro il cuscino e mi lanciai sul letto, dove prima era sdraiato lui

"tu non vieni?" No oggi non sarei andato

"no, se mio fratello dovesse farti il terzo grado digli che sto scopando" Kyle mi voleva bene, ma non era mai stato un fratello appiccicoso, gli bastava sapere che stessi bene e si faceva i cazzi suoi, io invece ero più invadente nei suoi confronti

"dovresti fartela veramente una scopata amico" disse mordendosi il labbro inferiore per trattenere una risata rumorosa, non ci riuscii

"e chi ti ha detto che non lo stia andando a fare veramente" lo mandai in confusione con questa mia uscita "vai a lezione Scott e basta erba per oggi" mi fece il saluto militare e si chiuse la porta alle spalle.

Una volta solo entrai in doccia e mi preparai al volo, mi fermai davanti allo specchio del lavandino, aprii il mobiletto e iniziai ad ispezionare tutti i farmaci disposti in perfetto ordine all'interno dei loro tubetti gialli con una grossa etichetta per distinguerli tutti, iniziai a prendere i farmaci un anno dopo la morte di mamma, mi fu diagnosticato lo stesso disturbo; disturbo della personalità borderline, lo stesso disturbo che la portò ad ammazzarsi quel giorno.

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora