10. Raden

820 60 94
                                    

ISABELLA

Appena Nate mi mise a terra provai a rilasciare un lungo respiro, ripercorrendo mentalmente tutto quello che quello stronzo mi aveva appena detto.

Come aveva osato a darmi della puttana, per giunta anche a mia madre, e con quale faccia tosta aveva detto davanti a tutti quello che aveva fatto a mia zia.

Accanto a Nate, c'era mio fratello, mi stava accarezzando la schiena per tranquillizzarmi mentre io continuavo a guardare un punto fisso davanti a me, non sapevo cosa pensare, non sapevo cosa dire, non riuscivo a fare ordine tra i miei pensieri.

Sapevo quello che era successo tra mia madre e lo zio Steve, ma sentirselo urlare in faccia, davanti ad un'intera folla di persone che stavano in silenzio per non perdersi nessuna frase o parola del litigio tra me e Kyle, aveva un'effetto diverso.

La mia testa mi portò indietro di 8 anni; avevo 11 anni e stavo leggendo un libro in camera di Irving mentre lui dormiva, erano circa le 20:00, indossavamo i nostri pigiami e avevamo già lavato i denti, mamma e papà ci avevano sempre detto di andare a letto prima delle 21:00 per riposare al meglio il nostro cervello, ma non erano mai loro a metterci a letto e darci la buonanotte, ci pensava sempre la signorina Joanne, lavorava per la nostra famiglia già da prima che io e Irving nascessimo, si era da sempre occupata di noi bambini; ci lavava, ci vestiva, ci aiutava a fare i compiti e ci raccontava le storie, tutto quello che avrebbero dovuto fare i nostri genitori ma non fecero mai, né per noi né per Cassie e Bash, che si trovavano a Port Isaac in visita ai nonni paterni, visto che quelli materni abitavano ancora a Mosca.

Quella sera però la signorina Joanne non c'era, in casa c'eravamo solo io e Irving insieme a mamma e papà che si trovavano al piano di sotto, la casa era gigante, ma la camera di mio fratello si trovava vicino alle scale che conducevano allo studio di papà. La mamma ci disse che , vista l'assenza della signorina Joanne saremmo andati a letto senza cena e in compenso avremmo potuto mangiare più porridge la mattina dopo, io e Irv acconsentimmo, ci preparammo da soli e andammo insieme nella camera di mio fratello.

Sentimmo delle grida femminili e vari oggetti frantumarsi al suolo tanto forte da svegliare persino Irv, che mi guardò con gli occhi pieni di terrore, non era raro che papà si arrabbiasse, era un'uomo parecchio irascibile e poco paziente, spesso capitava che bevesse e quindi fosse meno cosciente delle sue azione, ma mai lui e mamma avevano litigato, anzi, si ignoravano quasi completamente, lei si preoccupava di fare shopping, educare me e i miei fratelli, dare ordini a tutti gli impiegati che lavoravano in casa e organizzare eventi, feste e gala.

Papà invece era sempre in ufficio oppure rinchiuso dentro il suo studio, non lo vedevamo quasi mai, solo il venerdì sera a cena quando c'era anche zio Allan, l'amico e socio di papà.

Irving si ricompose subito e cercò di tranquillizzarmi, asciugandomi le lacrime calde  che scendevano silenziose sul volto assetato, le urla si fecero più forti e questa volta si aggiunsero anche grida maschili, era papà.

Decidemmo di scendere a vedere e assicurarci che fosse tutto a posto, mano a mano che scendevamo le scale le grida si facevano più forti e le parole più chiare, papà stava insultando la mamma, ma lei non rispondeva, gemeva soltanto quando le dava uno schiaffo, insulto, e poi  schiaffo, poi di nuovo un altro insulto seguito da un altro schiaffo questa volta più forte.

La porta dello studio era aperta, la mamma era seduta a terra con la schiena appoggiata alla parete e papà torreggiava su di lei con in mano un bicchiere ormai vuoto, il labbro della mamma era spaccato e perdeva sangue, un livido violaceo le si stava formando sotto lo zigomo e dei graffi sanguinanti le segnavano il collo, eravamo abituati a vederla sempre perfetta e impeccabile, questa volta invece,  giaceva a terra con la vestaglia aperta, il pigiama sporco di sangue e i capelli in disordine.

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora