19. Haven't I given enough

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⚠️solito ennesimo disclaimer: so che questi capitoli sono piuttosto pesanti, però per chi c'è fin dall'inizio sa che il mio scopo è sempre stato quello di portare la cruda e vera realtà di molte persone, sapete che i miei personaggi sono la reincarnazione di vari disagi fisici e mentali, purtroppo non tutti al mondo hanno avuto la fortuna di vivere una vita degna di nota, o per lo meno piuttosto tranquilla (💔), quindi come sempre vi ricordo di leggere questo capitolo soltanto se ve la sentite e se siete consapevoli di quello che starete per andare a leggere🙏🏽

(per il POV di Isaac vi consiglio due canzoni da ascoltare, Gilde Lily di Cults e Little Dark  Age di MGMT)

Buona Lettura
🫂



ISAAC

This is the story of how I died

Non ricordavo quando fumai la prima canna e nemmeno quando mi feci per la prima volta.

Mio fratello si sfogava con il sesso, io con le sostanze.

Non esisteva uomo al mondo in grado di alleviare il proprio dolore senza un aiuto esterno, c'era chi scopava, chi beveva, chi fumava troppo, chi faceva a pugni, chi giocava d'azzardo, chi aveva l'abbonamento ai nightclub e poi c'erano quelli come me, i tossicodipendenti.

Il comportamento di un tossicodipendente era sconcertante, frustrante, spaventoso e triste. Il potere delle sostanze che creano dipendenza era così forte che molte persone ne venivano sopraffatte.

Le loro azioni, i loro discorsi e la loro bugie erano dettate dalla necessità di avere la loro droga preferita

Ma queste erano soltanto mie opinioni, puramente personali.

A mio avviso i peggiori erano proprio quelli che appartenevano alla mia categoria, insomma, ti comportavi come se avessi 7 vite, anche se nessuno di noi era un cazzo di gatto, ma alla fine della giornata non eri più dipendente dalla droga, ma dall'autodistruzione

Portavamo il nostro povero corpo all'estremo, senza però pensare non solo alle conseguenze che quelle sostanze avevano su di noi, ma agivamo anche senza pensare a come gli altri si sarebbero sentiti se non ci fossimo più svegliati

La droga era in grado di rubarti l'anima ancor prima del corpo, si iniziava sempre così, prima eri te a prendere la droga e alla fine era la droga a prendere te.

Giustamente voi penserete, ma se avevi qualcuno che ti amava e ti stava vicino, perché cazzo ti facevi in vena?

Ottima osservazione, ma purtroppo, non bastava, o almeno per quanto riguardava me.

Il nostro cervello era strano, non bisognava avere una vita degradata e spezzata per decidere si farsi del male, insomma a me alla fine non era poi mancato niente

Fui adottato all'età di tre anni da una famiglia quasi per bene, certo anche loro avevano le loro mancanze e i loro problemi, però mi crebbero come se fossi veramente loro figlio, e fecero tutto il possibile per non farmi mai sentire inadatto.

Frequentai le scuole a Morgantown, lontano dalla mia cittadina di nascita e lontano dal luogo dove viveva mio fratello Kaden, Maidsville.

Quello era veramente un postaccio, si aggiravano le peggio fecce, ma era pur sempre casa mia infondo.

Non mi ero mai sentito a casa però, la mia mamma adottiva era molto dolce, si chiamava Amybeth e aveva origini irlandesi, era bassa e cicciottella e amava cucinare, aveva due grandi occhi verdi, un grosso e caldo sorriso, un nasino a patata e i capelli rossi e riccioli.

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora