16. Back to the old house

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"I ragazzi che si amano si baciano in piedi,
contro le porte della notte, e i passanti che passano li segnano a dito, ma i ragazzi che si amano, non ci sono per nessuno, ed è la loro ombra soltanto, che trema nella notte,
stimolando la rabbia dei passanti,
la loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia, i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, essi sono altrove molto più lontano della notte,
molto più in alto del giorno, nell'abbagliante splendore del loro primo amore."
Jacques Prévert

Ricordatevi sempre di fottervene dei pregiudizi, siate voi stessi, sempre e comunque, la vita è una e vale la pena di viverla come meglio crediate, amate chi volete, l'amore non ha limite né genere  ✨🦋

(vi avverto che ci sarà qualche sbalzo temporale utile per capire bene tutta la storia)


LA SERA PRIMA

IRVING

Ero furioso, non mi sarei mai immaginato che badare a mia sorella potesse essere così tanto sfiancante

è sempre stata una bambina curiosa e ficcanaso, non riusciva mai a farsi i fatti suoi e questa cosa ai nostri genitori non piaceva affatto.

Capitava spesso che durante le cene importanti alla quale tutta la famiglia doveva obbligatoriamente presenziare, la mamma la chiudesse a chiave in camera sua per evitare uscite impertinenti e fuori luogo.

Le piaceva mettersi nei guai e fare arrabbiare tutti, quando era ancora un bambina si intrufolava di nascosto in cucina per rubare il cibo pronto per la colazione, guadagnandosi uno schiaffo in pieno volto dalla mamma il mattino seguente

rincasava con le scarpine piene di fango dopo aver giocato in giardino sporcando i costosissimi tappeti persiani, schiaffo!

masticava con la bocca aperta a tavola, schiaffo!

disturbava papà durante le riunioni di lavoro e anche lì si beccava un'altro schiaffo, ma dalla mano di papà e non più da quella di mamma.

Non riusciva a stare attenta per più di 10 minuti alle lezioni che ci vaniavano fatte a casa e preferiva di gran lunga leggere capitoli lunghissimi di libri per adulti, a 13 anni aveva già letto più di 3 volte Delitto e Castigo di Dostoevskij in lingua originale, c'era da dire che fosse dotata di un grande intelletto e senso critico

Era difficile starle dietro, ma era la mia sorellina e avrei fatto di tutto per cercare di tenerla al sicuro e proteggerla, ma lei non me lo permetteva mai, neanche quando le giurai che sarei andato da mamma a dirle di smetterla di picchiarla per qualsiasi cosa, lei me lo impedì, mi disse "non preoccuparti fratellino, un giorno tutto questo sarà soltanto un lontano ricordo" mi sorrise e mi posò un delicato bacio sulla guancia, lasciandomi il segno del suo marchio indelebile, il rossetto rosso.

Quando le chiesi il motivo del perché lo indossasse sempre lei miei rispose così

"Avevo 7 anni era estate e stavo giocando a palla con un bambino un pò più grande di me, era un bambino bellissimo con un sorriso contagioso, mi guardò dritto negli occhi e poi abbassò lo sguardo sulle mie labbra, disse che di labbra belle come le mie non ne aveva mai viste in tutta la sua vita" e da lì iniziò a valorizzarle, perché era l'unica parte del suo corpo che la mamma non l'aveva portata ad odiare.

Lei amava le sue labbra e voleva che tutti potessero vederlo, le chiesi più volte di dirmi il nome di quel bambino ma non lo fece, diceva che era un segreto ma probabilmente neanche lo ricordava.

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora