Weak and sunken lies

20. Filo Rosso

BASH

(Come A Little Closer - Cage The Elephant)

14 ore prima

Londra, Tenuta dei Coventry

Da quando i gemellini se n'erano andati all'interno della casa regnava sempre e solo il silenzio, non si sentivano più risate impertinenti a cena di Bella che rideva perché Jagger le leccava i piedi sotto il tavolo, non si sentivano più le imprecazioni di Irv perché la sua gemella gli faceva il culo a strisce a tennis lasciandolo sempre a 0 e non sentivo più neanche le canzoni di Lana Del Rey cantate a squarciagola sotto la doccia.

L'unica cosa che rimaneva di loro due era il cartonato di Mike Jagger in camera di Irv che a mal in cuore non si era potuto portare con se.

Mi mancavano tutte le cose che di solito mi facevano incazzare, come quando l'anno scorso quei due scoprirono dove tenevo una piccola scorta di erba e se n'è erano fumate talmente tante da dormire per 15 ore di fila.

Agli occhi di tutti apparivo come un figlio di papà freddo e stronzo, che pensava soltanto al lavoro e a mettere su famiglia, ma non davanti ai miei fratelli, non davanti alla mia unica ragione di vita.

Passavo ormai tutte le mie giornate seduto dietro la scrivania di papà, fumavo sigari e bevevo Scotch Whisky mentre cercavo la soluzione per farli tornare a casa il prima possibile.

Cassie invece si era chiusa in se stessa, non la vedevo spesso, se non la sera quando veniva in camera mia e chiacchieravamo fino ad addormentarci.

Anche a lei i gemelli mancavano da morire, specialmente Irvi, mentre io ero più in sintonia con Bella. Loro erano la parte mancante del nostro quartetto, che era riuscito a sopravvivere ad anni infernali, regole rigide e abusi, ci eravamo tenuti stretti tutte le notti per anni, mentre ascoltavamo quelle noiosissime canzoni che Bella ci propinava che però riuscivano a calmarla, mentre Irv e Cassie si scofanavano il gelato che ero riuscito a rubare per loro dal frigo e io mi rilassavo accarezzando i lunghissimi capelli biondi della mia sorellina. Eravamo noi 4, sempre e solo noi 4.

"Bash" la voce di Cassie risuonò da un angolo del grande studio

"Cassie" risposi non riuscendo a decifrare il suo sguardo

"Hanno bisogno di noi" disse secca uscendo immediatamente dalla porta e risalendo i grandi scalini della scala a chiocciola

Non mi servì altro, finì in fretta il mio Scotch e corsi in camera a preparare la valigia, perché col cazzo che lì avrei lasciati in quel paesino di merda in America ancora da soli, non sta volta.

"Cosa farai con Costance?" Mi chiese mia sorella indaffarata anche lei con il suo bagaglio

"E te con George?" Le domandai la stessa cosa anche io

Ci fermammo tutti e due e ci fissammo per alcuni secondi senza muovere un muscolo o proferire parola, Bella e Irv venivano prima di qualsiasi altro essere umano, e poi a nessuno dei due fregava veramente qualcosa dei nostri futuri sposi, insomma, erano matrimoni organizzati.

"Quanto cazzo manca?" Domandai buttando giù un altro bicchiere, sarà stato il ventesimo da quando eravamo partiti, non ne potevo più

"Rilassati Bash, siamo quasi arrivati" non mi guardava neanche negli occhi, era troppo impegnata a fare stupidi disegni su suo taccuino

"No cazzo, come fai ad essere così tranquilla, io sto implodendo e sento di essere vicino a saltare giù da questo fottuto aereo e uccidere chiunque abbia osato torcere un solo capello alla mia sorellina" cercai di non gridare, però mi risultò parecchio difficile, faticavo a mantenere la calma quando si trattava dei miei fratelli, più di una volta finì nei casini per difenderli tutti e tre a scuola, ero stato bocciato un anno, per i miei genitori fu un grandissimo colpo, mi dissero che avrebbero preferito la notizia di un cancro rispetto a quello, ma a me non importava, in quel modo ebbi il tempo per far valere Bella e Irv al loro primo anno e difendere ancora Cassie, anche se riusciva a cavarsela discretamente anche senza di me.