LOGAN
Lunedì mattina fu la morbida e sobria luce mattutina a svegliarmi, avvolgeva gli oggetti in camera mia e un corpo nudo steso accanto a me. Mi ci vollero un paio di minuti per riuscire a mettere a fuoco i ricordi della sera precedente, ma alla fine fu tutto chiaro.
Mi trovavo come ogni domenica nel solito pub a circa 30 minuti dal centro città, ci andavo quasi sempre quando ero alla ricerca di una scopata assicurata, spesso e volentieri riuscivo a concludere tutto nel bagno dello stesso pub, ma a volte capitava che dovessi poi trasferire il divertimento in camera da letto.
Mi girai ad osservare il ragazzo che dormiva beatamente accanto a me, doveva su per giù avere la mia età, i capelli erano neri come la pece, mai visti di così scuri, alcune ciocche ribelli gli ricadevano sulla fronte e coprivano gli occhi, le labbra ancora gonfie per quello che avevamo fatto la sera prima gli davano un'aria fresca, quasi bambinesca, il naso invece era grosso ma si adattava perfettamente al suo bel viso senza stonare.
La luce che arrivava flebile dalla finestra metteva in risalto i suoi glutei sodi e tondi, la schiena era segnata da graffi e le braccia piegate sotto il cuscino lasciavano intravedere qualche tatuaggio.
Cercai di svegliarlo scuotendolo appena, ma non ricevetti alcun segnale, dovevo mandarlo via al più presto dato che in meno di 40 minuti sarei dovuto essere al campo di atletica e la macchina ce l'aveva mio fratello che al momento si trovava fuori città per lavoro.
Mi infilai rapido sotto il getto della doccia, allo sconosciuto ci avrei pensato tra un attimo, mi sciacquai di dosso l'odore di sesso della sera precedente e uscii dal bagno con addosso solo i boxer,
"beh buongiorno anche a te Logan" il ragazzo che fino a poco tempo fa dormiva nel mio letto era sveglio e si era infilato anche lui le mutande, mi guardò con un sorrisetto soddisfatto e compiaciuto stampato sul volto ancora stanco, ma come diavolo faceva a sapere il mio nome, di solito non mi presento mai ai ragazzi che poi si fanno fottere
"sono stato io a dirti come mi chiamo?" Gli chiesi, lui parve dubbioso "no in realtà no, però frequentiamo la stessa università" ecco ora era chiaro "quando ti ho visto al pub ti ho riconosciuto subito, speravo ci fosse anche il tuo amico con te"la mia espressione parlò chiara, non avevo idea a chi potesse riferirsi, dato che sono da sempre l'unico gay del gruppo
"Kyle Carrigan" giusto, come avevo fatto a non pensarci
"a Kyle non piace il cazzo amico" non parve sorpreso però "immaginavo, ma sai come si dice, la speranza è l'ultima a morire no?" Molto divertente, non ho mai visto nessuno così innamorato delle donne tanto quanto il mio migliore amico "certo.. però ora devi proprio andartene ..." come aveva detto di chiamarsi?
"William, mi chiamo William" giusto
"sisi, Will, ora ricordo" non era vero, sii alzò in piedi e venne verso di me, era leggermente più basso di me "non è vero, non facevi che sbagliare il mio nome ieri sera mentre mi fottevi, ma ei, non preoccuparti, mi è piaciuto lo stesso" capitava spesso che facessi questo genere di figure, quindi ormai non mi vergognavo nemmeno più
"sono mortificato" sii girò per raccogliere i suoi vestiti da terra e indossarli "non esserlo, è stata senza dubbio la miglior scopata da quando ho capito di essere frocio, il mio culetto ti ringrazia" mi fece l'occhiolino e io non potei far altro che ridere "allora io vado a lezione Logan, come devo comportarmi?" Mi domandò "come vuoi, non è un segreto che a me piaccia il cazzo" gli feci l'occhiolino, se ne andò e io finii di prepararmi.
Ricordo ancora quando parlai ai miei migliori amici della mia omosessualità, ero terrorizzato, non sapevo come avrebbero potuto reagire, avevo paura che potessero abbandonarmi, o peggio, rendermi lo zimbello di tutta la scuola.
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Weak and sunken lies
RomanceIsabella e Irving Coventry, gemelli appartenenti a una delle famiglie più ricche di Londra, si trasferiscono improvvisamente nella piccola città di Morgantown, West Virginia. Lì si riuniscono con il cugino Nate Richardson e il suo gruppo di amici: K...