ISABELLA
Fu il rumore della doccia a svegliarmi, mi concessi qualche minuto per riconciliare la mente al corpo. Avevo le gambe intorpidite, i mignoli bruciavano e sentivo un allucinante dolore ai talloni e alla pianta del piede destro.
Mi liberai velocemente delle coperte per cercare di capirne il motivo e non appena ricollegai quello che avevo fatto ieri sera con l'aspetto mal concio dei miei piedi pieni di vesciche doloranti capii subito. Avevo intrapreso una corsa di circa 15 km con le Vans usurate di Val che avevo trovato nel bagagliaio della mia macchina.
"Qualcosa non va?"
La voce di Kyle mi risvegliò dai miei pensieri e dall'analisi che avevo intrapreso sui miei poveri piedi. Era ancora un pò umido dalla doccia e indossava soltanto un asciugamano grigio legato in vita. Tutti i suoi tatuaggi erano ben esposti, aveva tutte e due le braccia ricoperte da piccoli disegni e parole, erano talmente tanti che non sapevo quale guardare. Quello che però mi colpì di più sì trovava sul costato, era la rappresentazione del disegno di Michelangelo, il gesto delle due mani, quella di Dio e quella di Adamo, che cercano un contatto, nel suo però c'era l'aggiunta anche di un serpente tutto nero che strisciava da una parte a quell'altra. Sembrava voler coprire qualcosa sotto.
"Ieri ho corso con le scarpe sbagliate" risposi indicandogli la ferita aperta che sì trovava sul mio tendine.
"Aspetta" mormorò veloce prima di rintanarsi di nuovo in bagno. Tornò poco dopo con in mano un cerotto apposta per le vesciche.
"Ecco qua" disse non appena finì di sistemarmelo in modo da poter mettere le scarpe senza sentire dolore.
"Vado a prenderti qualcosa da mangiare" annunciò mentre sì stava vestendo spogliandosi in tutta calma davanti a me. Arrossì violentemente. Non perché mi sentivo in imbarazzo a vederlo così, ma era davvero troppo bello per una come me. Io non avevo uno di quei fisici che vedevi sulle riviste di moda o sulla passerella di Victoria Secret, non avevo il seno prosperoso di Ashley o la pancia piatta che aveva Jenny. Eppure, in questo momento nel suo letto mi ci trovavo io. Chissà quanto ci avrebbe messo a rimpiazzarmi con una meglio di me. Magari anche con meno problemi.
"Non emozionarti troppo Ella" disse avvicinandosi a gattoni sulla trapunta del letto "dovresti essere abituata ormai"
"Non mi sono affatto emozionata" constatai incrociando le braccia davanti al petto.
Lui rise sommessamente per poi posarmi un bacio casto sul naso e dirigersi verso la porta e uscire chiudendosela alle spalle.
Che cosa stavo combinando?
Mi tirai su dal letto e mi avvicinai allo specchio. Mi alzai la maglietta, il giusto da vedere il mio addome. Non mangiavo quasi da un giorno intero e vedere la mia pancia sgonfia era una grandissima soddisfazione per me, anche se i piccoli rotolini di pelle sulla schiena mi tormentavano da tutta una vita, mia madre mi aveva anche proposto, in più di un'occasione, di rimuoverli attraverso la chirurgia estetica. Irving e Bash mi proibirono di accettare, forse non sarebbe stata così tanto una brutta idea.
"Isabella" una voce mi arrivò dritta nell'orecchio e la figura di Kyle apparve dietro di me riflessa nello specchio "tu non sei quello che ti dice la tua testa"
Non ebbi il coraggio di voltarmi per fronteggiarlo, rimasi ad osservare i suoi occhi ambrati dallo specchio.
"Che fai?" Domandai incerta quando la sua mano cominciò ad insinuarsi sulla mia schiena e a tirare su l'orlo della t-shirt nera
"Shh. Lasciami fare" mi intimò dolcemente.
Mi fece sfilare la maglietta da sopra la testa, lasciandomi con addosso soltanto il reggiseno sportivo. Fece scorrere le mani fredde lungo tutto il mio busto, dalle spalle fino ai fianchi. Poi mi chiese il permesso per poter sfilare anche i pantaloni e io glielo concessi. Non so di preciso cosa stesse facendo o quale fosse il suo obbiettivo, magari voleva soltanto vedermi meglio per avere la certezza che non fossi in fondo così bella.
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Weak and sunken lies
RomanceIsabella e Irving Coventry, gemelli appartenenti a una delle famiglie più ricche di Londra, si trasferiscono improvvisamente nella piccola città di Morgantown, West Virginia. Lì si riuniscono con il cugino Nate Richardson e il suo gruppo di amici: K...