28. People help the People

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(Oggi mi andava di sbizzarrirmi con le immagini AI, dovrebbero essere Bella e Ky ⚰️)

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(Oggi mi andava di sbizzarrirmi con le immagini AI, dovrebbero essere Bella e Ky ⚰️)




ISABELLA

"Vi rimangono 9 ore per decidere chi fare venire con voi. Sempre che voi vogliate un accompagnatore" erano le 8 di lunedì mattina e Bash come prima cosa ci ricordò dell'aereo che sarebbe venuto a prenderci quel pomeriggio per riaccompagnarci a casa

"Appena vedrò Logan glielo chiederò" mormorò Irv dall'altro lato del tavolo mentre continuava ad ingozzarsi di cereali

"Tu Bella?" Cassie alzò il sopracciglio in modo curioso come il suo solito

Scossi il capo appena "Non lo so ancora" risposi vagamente

"Vedi di decidere allora, noi partiremo insieme a Nate e Jenny per le 17 in punto." Bash alzò il tono, incenerendomi con lo sguardo, da buona vergine la quale era, necessitava di avere ogni cosa sotto controllo, e quando dicevo ogni cosa, intendevo davvero tutto. Si metteva a contare persino i cereali che rovesciava nella ciotola la mattina.

"Lo so Bash, e ti ho detto che sarò estremamente puntuale" ripetei per la milionesima volta sbuffando rumorosamente "anzi sai cosa, verrò addirittura in anticipo" aggiunsi sarcastica, beccandomi un altra occhiata torva

"Fai poco la spiritosa" mi rimbeccò piccato

"Ci sarà anche il tuo amico Louise, Constance mi ha chiesto se potevamo dargli un passaggio noi" ci informò, creando confusione in tutti noi, specialmente in me

"Tu già sapevi che lui fosse il fratello di Constance?" Sbraitai allibita

Lui annuì disinvolto

"E perché non me l'avevi ancora detto?"

Sollevai gli occhi con un'espressione contrariata in risposta

"Bella non fare sempre la melodrammatica. Mi era semplicemente passato di mente" si giustificò come al solito, cercando di passare per lo smemorato che non era, Sebastian Coventry era l'uomo più organizzato sulla faccia della terra, era sempre preparato e organizzato.

Ero certa che lui non volesse dirmelo, non che se lo fosse dimenticato come voleva darla a bere a me.

Lasciai la mia ciotola di fiocchi di avena nel lavello e me ne andai offesa. Perché purtroppo peccavo di estrema permalosità e quando qualcuno mi rispondeva male, mi offendevo.

"Bella dai" sentii mio fratello gemello richiamarmi dalla cucina, ma ormai avevo chiusa la porta della stanza e iniziato a lanciare le ultime cose in valigia.

Mi diressi verso il bagno e terminai di sistemare il beauty con i trucchi che mi sarebbero serviti, poi mi addentrai nella cabina armadio per tirare fuori l'orologio che i miei genitori mi avevano regalato per i miei 18 anni. Sarebbero morti se al mio arrivo non me lo avessero visto addosso.

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora