7. Crumble

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ISABELLA

Mi svegliai con ancora i vestiti che avevo usato per andare a correre solo qualche ora fa, ero frastornata, il corpo era indolenzito e le gambe mi bruciavano, provai ad alzarmi ma fallii miseramente.

Controllai il telefono per vedere quanto tempo avessi prima dell'inizio delle lezioni,

CAZZO!

Erano le 10.30 e le lezioni erano iniziate da ormai due ore, non potevo sprecare altro tempo, mi tirai su in fretta, per quanto fosse possibile, e mi buttai sotto il getto caldo della doccia.

Mi vestii con le prime cose che mi capitarono e senza nemmeno premermi di asciugare i capelli, li nascosi in un cappello che trovai in camera di Irving e chiamai un taxi, sperando ce ne fossero a Morgantown.

Dopo soli 10 minuti il mio taxi era fuori dalla villa ad aspettarmi, addirittura più efficienti che a Londra pensai, "buongiorno, sono diretta alla WVU, e sono piuttosto in ritardo" lo vidi sorridere sotto i baffi e mettere in moto, durante tutto il tragitto continuai a chiedermi per quale assurdo motivo Irving non mi avesse svegliata, o perlomeno lasciato un dannato messaggio dove mi spiegava.

Arrivammo all'università in soli 15 minuti, "la ringrazio, quanto le devo?" Trafficò con il contachilometri "25 signorina" tirai fuori le banconote e gliele porsi "la ringrazio, buona giornata" e senza attendere una sua risposta mi fiondai all'interno dell'edificio.

Una volta dentro ebbi il piacere di accorgermi della scelta discutibile del mio outfit, avevo i pantaloncini che usavo solitamente per correre e sopra portavo la felpa del vecchio liceo che io e Irv frequentammo a Londra, ai piedi portavo le scarpe da running e avevo i capelli fradici e in testa portavo un capellino con su scritto 'invidiami in silenzio' sembrava il colmo, non ricordo nemmeno dove Irving lo avesse preso.

"Brutta giornata?" Non riconobbi la voce, quando mi girai per guardare chi fosse mi trovai faccia a faccia con tre ragazze parecchio divertite dallo slogan del mio cappello, o almeno credo fosse per quello, ci misi poco però a riconoscere la ragazza che parlò per prima, era quella che stava pomiciando con Kyle Carrigan il primo giorno,

"si nota tanto?" Tentai di ridere, ma mi uscii solo un rantolo strozzato, ero tutto tranne che divertita

"fossi in te mi sotterrerei nel buco più profondo della terra, non credo che così attirerai l'attenzione di Kyle " cosa cavolo c'entrava lui adesso, le altre due risero per l'uscita della loro amica, c'era però da dire che erano entrambe molto belle, una portava i lunghi capelli neri legati in tante piccole  treccine che le ricadevano sciolte sulle spalle esili, la pelle olivastra e le labbra carnose la rendevano estremamente attraente, l'altra invece era Melissa Clark, la ragazza del tour.

Mi lasciarono lì impalata come una scema, mi ricomposi al volo e andai alla ricerca di quel deficiente di mio fratello.

Lo trovai intento a chiacchierare con una ragazza molto graziosa e un bel pò più bassa di lui, ma in quel momento ero talmente arrabbiata per la figura che mi aveva fatto fare non solo con i professori, dato che non mi ero presentata a nessuna delle lezioni mattutine, ma anche davanti all'intero polo di lettere ed economia; non riuscii a trattenermi e andai diretta verso di lui sbattendo i piedi per terra come una bambina capricciosa, lo strattonai per il braccio e me lo ritrovai faccia faccia,

"si può sapere che cazzo ti prende Nad?" come se non lo sapesse, "non chiamarmi cosi Irving, perché cavolo non mi hai svegliato stamattina?"

Ero parecchio infastidita dagli sguardi curiosi che stavano osservando la scena, "questa scenata è dovuto a questo?" il suo sorrisetto mi fece ribollire il sangue, non riuscivo a ragionare in maniera lucida

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora