9. Cigarettes Daydream

873 63 90
                                    

KYLE

Da quando ero tornato, ogni giovedì pomeriggio accompagnavo Chris dal terapeuta, lo facevo per lui, per far si che non dovesse affrontare tutto da solo, ma sotto sotto credo fosse anche un modo per redimermi dal senso di colpa per averlo lasciato da solo per un'anno intero.

Ero tornato da un mese e mezzo, e non ci fu una sola volta in cui non fossi andato con mio fratello dal Dottor. Chinaski, era un personaggio quel uomo, molto alto e magro, i capelli brizzolati e gli occhi quasi neri, doveva aver avuto una vita intensa, aveva a malapena 55 anni ma ne dimostrava quasi 20 di più, la stanchezza si era impadronita del suo volto, e le occhiaie erano solchi profondi sotto gli occhi, le labbra appena screpolate e la barba lunga.

Chris però si trovava bene, diceva che il dottore fosse tra i pochi in grado di capirlo veramente, io per esempio faticavo parecchio a stargli dietro, dopo la morte della mamma, Christian sviluppò un disturbo della personalità bipolare, che, probabilmente aveva sempre avuto, disse il dottore, e che il trauma della morte lo aveva portato a galla.

Fù un grande colpo per me quando lo scoprii; era lo stesso disturbo di mamma.

Io non fui in grado di aiutarla, tutti i giorni quando vedo il mio fratellino, penso a quanto di più avrei potuto fare per lei, per salvarla dalle sue stesse mani, gli sarei potuto stare più vicino, invece sprecavo il mio tempo ad inveire contro quella testa di cazzo di mio padre perché anzi che stare a casa a prendersi cura di lei, di noi, passava le sue giornate in ufficio per poi andarsi a scopare le ragazzine e ad ubriacarsi al bar. Per anni odiai anche lei, per averci lasciati da soli ad affrontare tutto, per averci lasciati nelle mani di quel mostro, una madre dovrebbe proteggere i propri figli a qualunque costo, ma lei non ne fu in grado, preferì smettere di combattere la malattia mentale era stanca e sfinita, ora però, a 22 anni non la biasimo più per la sua scelta.

Paul aveva da sempre avuto un grande problema con l'alcol, non riusciva proprio a farne a meno, ma non era mai a casa quindi non poteva farci niente, dopo la morte di mamma però cadde in una forte depressione, o almeno così credetti, non andava più in ufficio, passava le giornate a bere e a prendersela con me e Chris, una cosa riuscii a farla però, riuscii a proteggere mio fratello dalla violenza di nostro padre, mi presi io per anni tutto il malessere che lo tormentava, e le prove erano ben visibili tutt'ora sul mio corpo, avrei convissuto per sempre con il mio passato, lo avrei visto sempre riflesso nello specchio, ogni mattina e ogni sera, niente me lo avrebbe fatto dimenticare.

Un giorno però mi colpì talmente forte da rompermi 3 costole e dovetti andare al pronto soccorso, essendo ancora minorenne chiesero dove fosse mio padre; lì trovai finalmente il coraggio di denunciare lui e tutte le violenze subite per anni, ma si trattava di Paul Carrigan, quindi non fecero assolutamente un cazzo ma, una cosa successe, dopo quell'episodio andò in una clinica per alcolizzati e si ripulì, tornò al lavoro e fece come se niente di tutto ciò fosse successo, dimenticò la mamma, non la nominò più, tolse tutte le sue cose da casa e fece ri arredare tutto, lui volle dimenticare, ma io e Chris ricordavamo tutto.

Tornò il solito, quello prima della morte di mamma. Dopodiché feci un casino e me ne dovetti andare. Fine.

Ma ormai era finito tutto, o quasi, era rimasto solo Chris, e avrei fatto tutto impossibile per aiutarlo a stare meglio, con i farmaci e la terapia, ormai mamma era un ricordo lontano, o almeno ci provavo, mentre mio padre era solo un povero coglione.

"Che cazzo ci fai qui?" Parli del diavolo, mio padre aveva appena varcato la soglia dello studio del dottor. Chinaski, Chris era ancora dentro per fortuna, "sono venuto qua, perché è l'unico posto dove ho la certezza di incontravi" che faccia tosta

Weak and sunken liesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora