Trascorsi il pomeriggio a guardare film horror assieme a Dylan, nonostante la mia idea iniziale fosse quella di portarlo allo al parco, purtroppo il pessimo tempo non me lo aveva permesso.
Eravamo entrambi sdraiati sul mio letto e circondati da una marea di snack di ogni tipo, inoltre avevamo già deciso che avremmo ordinato due pizze per cena e che sarebbe stato proprio Dylan a pagare.Era da quando mi aveva chiamata agli inizi di ottobre, perdendo così la scommessa che avevamo fatto, che doveva offrirmi una pizza e una lattina della mia adorata Coca-cola.
La mia stanza era immersa nel buio ed illuminata lievemente dal bagliore emesso dalla tv, stavamo guardando Scream 6 che era in assoluto il film horror preferito da entrambi.
Tra di noi era posta una gigantesca ciotola di vetro riempita di pop corn al burro, il cui profumo mi inondava completamente le narici, mescolandosi a quello dolce degli snack al burro d'arachidi che Dylan adorava. I miei occhi e quelli del mio migliore amico erano incollati allo schermo, nonostante avessimo rivisto quel film così tante volte da conoscere le battute a memoria.<<Dovresti sorridere più spesso>> disse il mio migliore amico, facendo brillare il plettro che portava al collo e che rifletteva la luce che illuminava la cucina. Ogni volta che la mia attenzione veniva catturata dal piccolo ciondolo di metallo, non potevo fare a meno di sentire una fitta al cuore e di sentirmi riempita da uno strano senso di vuoto. Trovavo quasi disperato da parte nostra voler restare ancorati al passato attraverso un semplice oggetto, quasi sperassimo entrambi che questo ci avrebbe aiutato in qualche modo a farci sentire meno soli, abbandonati.
Era come se, in fondo, desiderassimo che quel plettro avrebbe potuto simboleggiare un lasciapassare alla nostra amicizia.
<<Lo dici tutte le volte>> replicai, prima di scoppiare in una fragorosa risata e continuando a reggere la lattina che conteneva la mia bibita nella mano destra.Finii la mia ultima fetta di pizza e mi leccai le dita per pulirle dalla polpa di pomodoro di cui si erano sporcate, per poi batterle l'una contro l'altra per rimuovere i rimasugli di farina.
<<tu, tutte le volte, puntualmente, butti la crosta della tua pizza. Non ti ha mai detto nessuno che quello è il cibo degli Dei e che, in quanto tale, non va sprecato?>>disse, indicando il cartone posto davanti al mio migliore amico.<<tu, puntualmente, me lo ricordi.>>
La risata di Dylan venne alimentata dalle mie parole e io roteai gli occhi, afferrando la mia lattina di Coca-Cola e lasciando che la bibita fresca mi rinfrescasse la gola. Il mio migliore amico mi aveva ripetuto più e più volte che, con ogni probabilità, fossi dipendente dalla Coca-Cola. Infatti, ricordavo che per dimostrarmelo una volta mi avesse sfidata a non berla per un intero mese, dopo una sola settimana io avevo dichiarato la resa ed avevo finito per berne ben tre lattine in una sola sera, dimostrando a Dylan che sì, ne ero completamente ed irrimediabilmente dipendente.Osservai divertita i pantaloni azzurri del pigiama di Dylan sui quali, tra l'altro, erano ritratte diverse stampe di super Mario, con tanto di funghetti rossi. Ero stata io a regalargli quel pigiama, avevo riso fino alle lacrime nel vedere la sua espressione quando aveva aperto il suo regalo di Natale e nonostante Scott avesse affermato diverse volte che non lo avrebbe mai indossato, ero perfettamente consapevole che lo adorasse.
Ci avviammo entrambi verso la mia camera e restammo a guardare film fino a notte inoltrata, quando entrambi fummo troppo stanchi per cominciarne un altro, ci sedemmo uno accanto all'altra ad osservare il cielo stellato.
<<È la nostra ultima sera insieme, prima che io me ne vada. Dici che riusciremo a trovare una serata a guardare le stelle con il mio telescopio ?>> chiese Dylan, senza distogliere lo sguardo dalle stelle.
I suoi occhi riflettevano il bagliore della luna e sotto quella luce sembravano brillare quanto gli astri del cielo notturno; avevo sempre ammirato il colore puro delle sue iridi, sin dal primo momento in cui i miei occhi si erano posati su di lui.
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I want all of you
Chick-LitCalida è cresciuta nel suo piccolo quartiere, una delle zone più pittoresche della città, con strade ripide fiancheggiate da case a schiera in mattoni in stile federale e vittoriano illuminate da lanterne antiche. Ecco perché, quando rimane orfana e...