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Nonostante gli avessi detto che non prendevo ordini da lui, Noah era sparito dalla mia circolazione.

Non sapevo se fosse per quel motivo o perché era impegnato con gli studi, lo sport, le uscite con gli amici o a passare il tempo con qualche ragazza o quant'altro, fatto sta che non lo avevo più visto in giro. Non era la prima volta che ci evitavamo ma, al contrario delle altre, questa volta sentivo che era diverso. Ero così confusa da non riuscire a concludere un accidente di ciò che iniziavo. La mia mente vagava con i pensieri, tutti nella stessa direzione.

Il mio vicino di casa.

Stanca che la mia testa, che mi doleva un po', continuasse a porsi mille domande tutte senza risposta, decisi di uscire e andare a correre. Le lezioni, quella mattina, sarebbero iniziate più tardi, perciò avevo del tempo da dedicare all'attività fisica.

La fresca brezza di ottobre mi accarezzò il viso non appena misi piede fuori dall'edificio e sentii l'aria insinuarsi sotto al tessuto nei miei vestiti, facendo in modo che la mia pelle venisse percorsa da una serie di brividi. Mi parve addirittura di riuscire a sentire l'odore dell'autunno riempirmi i polmoni, assume allo smog che appestava la grande metropoli e per qualche ragione a me sconosciuta, quella sensazione mi scaldò il cuore.

Lungo il tratto di strada che percorsi intorno al quartiere, mi fermai per riprendere fiato nei pressi del campo da football. Vidi alcuni giocatori che si stavano allenando in esercizi di accelerazione per la partita di precampionato che si sarebbe tenuta entro poche settimane, tra questi c'erano anche Noah e i suoi amici. I miei occhi fissarono la causa del mio mal di testa, lo vidi ridere insieme a Edoardo, a Kevin e a un loro compagno di squadra, il nome Maccal era stampato sul retro della sua maglia da gioco. I sorrisi di Noah erano rari, ma quando ne vedevo spuntare uno non potevo fare a meno di ammirarlo. Si voltò di scatto nella mia direzione, come un marinaio attratto dal canto inebriante di una sirena degli oceani; quando si accorse della mia presenza, il suo sorriso scomparve alla stessa velocità di com'era apparso.

Edoardo seguì lo sguardo dell'amico, mi vide e mi salutò con un cenno del capo. L'altro ragazzo doveva aver detto qualcosa di inappropriato sul mio conto perché si prese un insulto e uno scappellotto sulla testa da parte di Kevin. Noah continuò a fissarmi, sentii i miei capezzoli inturgidirsi e il mio stomaco contrarsi dinnanzi a quello sguardo penetrante. Dovevo andarmene di corsa da lì e ignorarlo, altrimenti avrei fatto qualcosa di stupido che lo avrebbe solo incentivato a continuare a essere ostile nei miei confronti. Avevo avuto abbastanza tempo per riprendere fiato, così salutai i ragazzi, poi mi voltai e ripresi la mia corsa fino al mio quartiere.

<<Buongiorno Calida>> esclamò Tatiana, allargando le braccia e attendendo che io mi avvicinassi a lei in modo che potesse stringermi a sé.

Il suo profumo alla vaniglia mi trasmise un senso di pace e tranquillità, nonostante fosse piuttosto dolce e quasi pungente alle narici. Tatiana possedeva l'innata capacità di mettermi a mio agio attraverso un semplice gesto, non importava di che umore fossi. Forse era proprio per quel motivo che mi risultava impossibile prendermela con lei e con l'esuberanza che la caratterizzava, anche nelle prime ore del giorno.

<<Che cosa ci fai qui?>> chiesi.

<<Cambiati, andiamo a fare colazione.>>

Tatiana sapeva essere molto autoritaria quando voleva e la maggior parte delle volte, quando assumeva quel tono di voce, non ammetteva repliche.

Quella mattina non era differente dalle altre, infatti, dopo aver pronunciato quelle parole, mi aspettò in salotto insieme alla mia gattina.

Scossi leggermente la testa ed iniziai a fare la doccia dopodiché quando mi asciugai, mi vestii con un semplice jeans e una felpa, iniziai a truccarmi per assumere un aspetto un po' più umano, poi mi legai i capelli in una treccia morbida che mi ricadde sulla spalla. Quella acconciatura mirava a non mostrare al mondo quanto, quella mattina, i miei capelli aprissero disastrati.

I want all of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora