35. La Torre Pendente

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Diana fu la prima a risvegliarsi. Inizialmente non sentì nulla, solo più tardi percepì il calore della soffice sabbia sotto di lei.

«Diana!» la stavano chiamando e quando aprì gli occhi vide che difronte a lei c'era il suo amico Alex.

«Oh, sei tu» lei gli sorrise e chiuse gli occhi che sentiva estremamente pesanti. Li riaprì ed Alex scompare, al suo posto c'era Tom.

«Per fortuna stai bene» le disse Roland in un sorriso.

Finalmente, la ragazza poté vedere dove si trovava. Il sole splendeva luminoso nel cielo e la brezza marina le stava accarezzando i capelli. Con gioia scoprì di essere alla Luce e non più in un mondo buio pieno di orribili creature oscure. Quella sensazione le provocò un impeto di gioia nel cuore, e gli occhi si riempirono di lacrime.

Sono a casa, si stava dicendo. Sono tornata a casa.

Accanto a lei, anche Percy stava riacquistando i sensi. Non poteva esserci una giornata migliore. All'appello mancava solo Alex, ma in cuor suo sapeva che l'amico la stava per raggiungere... presto sarebbero stati di nuovo tutti assieme.

Lasciò che le lacrime sgorgassero sul suo viso e gioì. Pianse, ma era estremamente felice. Alzò lo sguardo e vide che i gabbiani si sollevavano in volo, riempiendo il cielo dell'Arcipelago del Tritone.

«Quindi sei tu!?» chiese Alex al ragazzo che lo aveva liberato da quella stanza. Resosi improvvisamente conto di aver perso i calzoni nella lotta per sfuggire a Valentine, si tirò all'ingiù il lembo della camicia per coprirsi gli slip. In verità non restava molto nemmeno del vestito che indossava l'altro ragazzo.

«Leo» si presentò, poi disse: «Io so già come ti chiami»

«Leo» ripeté pensieroso Alex «Finalmente ci incontriamo» poi rivolse la sua attenzione a Newt e Febo e li salutò. Passato il terrore, i suoi occhi avevano ritrovato un'espressione di composta curiosità «Le tue voci sono scomparse?»

Leo annuì «Tutto finito. E le tue?»

«Anche le mie. Sono di nuovo tutto intero. Come te»

Si mossero contemporaneamente, spinti dal medesimo impulso. Quando Leo lo accolse fra le braccia, l'innaturale compostezza di Alex si sciolse in un pianto a dirotto. Era lo sfogo della stanchezza e la manifestazione di gioia di un ragazzo che era rimasto a lungo smarrito, aveva sofferto molto e finalmente era di nuovo in salvo. Mentre le braccia di Leo gli si chiudevano intorno alla vita, le sue salirono a stringergli il collo, aggrappandosi come arpioni.

«Siamo tutti qui, finalmente» esclamò Merlino con un sorriso caloroso, accogliendo i dieci custodi della Luce nella Torre Pendente. Li invitò a sedersi e offrì loro dei cioccolatini «Leo, Tom, Newt, Febo e Roland... Vi ringrazio infinitamente per quello che avete fatto» disse con profonda ammirazione. Leo, con un sorriso sulle labbra, rivolse lo sguardo ai suoi compagni, ricambiando il sentimento di gratitudine «E voi, Percy, Diana ed Alex. Siamo fortunati a riavervi qui con noi»

Diana si prostrò in un inchino «Grazie» sussurrò con voce commossa «Vorrei solo essere riuscita a tornare prima» poi guardò i ragazzi seduti difronte a lei «Vi siamo grati per averci salvati»

«Roland mi ha detto che vi siete sacrificati per noi, quando eravamo nel Reame Oscuro» intervenne Tom con un pizzico di rammarico nella voce «Sarei dovuto venire subito a darvi una mano, ma ero troppo inesperto. Scusatemi. Spero di non avervi deluso»

Diana sorrise con dolcezza e prese le mani del ragazzo tra le sue «No, al contrario» lo rassicurò.

«Ora Tom possiede Tenebris» annunciò Febo con un sorriso, e Diana, con un'espressione di gioia sul volto, disse che era una splendida notizia.

LEO e la leggenda del Regno di LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora