6. Il Castello Onirico - Il Medioporto

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Quando la luce si dileguò, lasciando che le immagini apparissero difronte agli occhi di Leo, il ragazzo rimase con il fiato sospeso. Vide quel Mondo formarsi pezzo per pezzo, mattone dopo mattone. Piano piano l'orizzonte di quella Terra veniva delineato e costruito, come se in quel momento stesse nascendo. Ma non ci volle molto tempo per capire alla nascita di quale Mondo stesse assistendo, anche perché quella Terra fu la prima che lui avesse mai visto, oltre all'Arcipelago del Tritone. E la cosa non doveva essere poi così tanto strana.

Il Medioporto è la Terra intermedia per qualsiasi Mondo. Se si attraversa un portale si finisce quasi sempre al Medioporto. E da qui è praticamente impossibile fare ritorno a casa, a meno che non si sia (o non si conosca) un mago talmente potente da riuscire ad accendere il varco-fuoco, ovvero un portale per qualsiasi Terra si voglia visitare o raggiungere. Ovviamente, dal varco-fuoco è impossibile aprire una strada per il Regno della Luce. Ed inoltre esistono passaggi che non conducono per forza al Medioporto, come meta intermedia, passaggi, dunque, creati da maghi di Prim'Ordine (come Markus), o portali di ombra che servono a trasportare le persone in un determinato luogo, saltando il Medioporto. Ma questi varchi sono molto rari, proprio perché son difficili da creare.

Ed ora, attraversata la porta del Castello Onirico, Leo vide difronte a sé le differenti abitazioni della città, differenti come la popolazione locale. Sopra la propria testa passò la monorotaia libellula ed una nave volante, che trasportavano i passeggeri di quel posto. I mattoni della strada, invece, indicavano la via per la fortezza che dominava al centro della città.

«Non è possibile...» fu il suo primo pensiero «Siamo al Medioporto!» conosceva le regole dei viaggi spaziali, ma era comunque incredulo. Si chiese come poteva un intero mondo stare dentro una stanza di un castello.

All'improvviso qualcuno parlò alle sue spalle «Ciò che vedi non è reale» disse, ma Leo non dovette voltarsi per scoprire chi era a parlare... si trattava dell'uomo col cappuccio «Questa città è un'illusione, nata dai tuoi ricordi contenuti nella chiave»

«I miei ricordi?» domandò basito il ragazzo. Ma prestò capì. Quando l'uomo lo colpì nel salone del Castello, aveva detto che gli aveva preso un campione dei sui ricordi per creare la chiave.

Tutto ciò era molto strano, ma infondo cosa si aspettava da un mondo pieno di magia? Aveva conosciuto draghi e stregoni, aveva visto creature di ogni genere, proprio lì al Medioporto. Se avesse voluto la normalità sarebbe dovuto restare all'Arcipelago del Tritone, dove non esisteva la magia. Già, l'Arcipelago del Tritone... ma se aveva creato quella città dai suoi ricordi, perché non partire da casa sua? Perché non da lì? E poi... perché il Medioporto era insolitamente silenzioso?

Sarà stato per via dell'agitazione, o per la sorpresa di essersi ritrovato lì, ma, solo in quel momento, Leo si rese conto di essere solo. Lui era l'unica forma di vita in tutta la città. Non c'era nessuno, né druidi o fate... Niente. E ora che ci faceva caso, anche i mezzi di trasporto erano vuoti. Nessuno viaggiava sulla libellula monorotaia e nessuno camminava per quelle strade di mattoni. Ma soprattutto nessuno stava al suo fianco e ciò significava che Febo e Newt erano scomparsi. Eppure avevano attraversato con lui la porta.

Leo non si fece prendere dal panico, e controllò ogni nervo del proprio corpo affinché rimanesse calmo. Si guardò attorno, ma non vide niente... proprio perché non c'era nessuno!

Solo.

Era solo.

«Febo, Newt» li chiamò, continuando a guardare in ogni direzione «Dove sono? Che ne hai fatto di loro?» chiese all'uomo misterioso. Si guardò intorno, il terrore stringeva il suo cuore. Il mondo che conosceva era scomparso, sostituito da un deserto di edifici vuoti e strade silenziose. Un'angoscia opprimente lo pervadeva, amplificata dal silenzio irreale che lo circondava.

LEO e la leggenda del Regno di LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora