28. Azzurropoli

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Non fu un caso che Merlino li avesse indirizzati proprio verso quella Terra. Azzurropoli era stato il primo mondo a soccombere all'Oscurità per mano di Markus, il perfido stregone che bramava il potere assoluto. E, ironia della sorte, era stato anche l'ultimo a tornare alla Luce, grazie al coraggio e al sacrificio dei nostri eroi. Quel posto, quindi, racchiudeva un mistero ancora irrisolto. E sarebbe toccato proprio a loro scoprire la verità che si celava dietro la sua caduta e la sua rinascita.

Finirono in una città situata sulla cima di una montagna, dove la vetta era coperta dalla neve, mentre più sotto crescevano folte foreste di abeti. Le abitazioni, invece, erano enormi palazzi e templi costruiti lungo tutto il fianco dell'altura ed avevano ampi porticati e splendidi giardini, il tutto incorniciato dai profumi dei fiori.

La gente che vi abitava non sembrava che camminasse, ma fluttuava, talmente erano aggraziati e leggeri. Ed erano tutti agghindati con lunghe tuniche bianche ricamate d'oro. I maschi, a differenza delle donne, portavano una corona d'alloro poggiata sulla testa.

Dopo la Terra dei Draghi ed il Medioporto (senza contare le Terre Desolate e Cloud City, che non hanno avuto il tempo di visitare) questo nuovo mondo era in assoluto il preferito di Leo. Il ragazzo, ormai cresciuto, stava osservando quella Terra con gli occhi spalancati di un bambino, colmo di un'incontenibile meraviglia. E giurò su se stesso che non aveva mai visto un cielo tanto azzurro come quello che si estendeva sulle loro teste, risplendente di una luce propria che sembrava pulsare di energia.

Ma il suo stupore fu immediatamente spezzato da un urlo lontano che lo riportò bruscamente alla realtà. Un grido di dolore e di disperazione risuonò nelle sue orecchie come un appello impossibile da ignorare. Scrollò la testa per scacciare il torpore e, senza esitazione, si fiondò verso la voce che chiedeva aiuto.

Un Darker, sicuramente inviato da Jadis, stava seminando il panico in città. Quell'essere si era materializzato nello stesso istante in cui si erano anche trasportati lì Leo e compagnia.

Chi stava urlando era una donna dai capelli blu ed il corpo ricoperto di squame. Newt riconobbe immediatamente Aisha, la donna che li aveva accolti ed aiutati al Medioporto. Ma come era possibile che si trovasse lì, in quel mondo sconosciuto? Non lontano, un drago dalla pelle verdastra sputò un getto di fuoco contro il mostro e da dietro, Ermes lo attaccava con il suo caduceo.

Messo alle strette, il Darker implose, scomparendo per sempre.

«Ragazzi!» urlò Leo, correndo incontro al piccolo gruppetto che aveva sconfitto la creatura d'ombra «Ma che ci fate qui?»

Ermes si voltò, riconoscendo quella voce così familiare «Leo?!»

Il drago agitò le ali, intento ad atterrare, ed una volta toccato il suolo si trasformò in un bel giovane dai capelli ambrati e gli occhi color ghiaccio «FahDON» urlò, sbracciando felice «Amici miei!»

Aisha si unì a Cloe, che era rimasta nascosta durante l'attacco da parte del Darker e le due amadriadi si unirono a Rhaegal ed Ermes e così, tutti e quattro, corsero incontro a Leo, Febo e Newt.

«Avevo il presentimento che vi avrei rivisto» annunciò Ermes con un sorriso. Cosa strana... dato che lui non sorrideva quasi mai.

«Forse non ci rivedremo più, ma non ci dimenticheremo l'uno dell'altro» aggiunse Leo, citando ciò che gli aveva detto l'uomo, prima che loro partissero per la Terra dei Draghi.

Con i suoi modi gentili e accoglienti, Aisha invitò i tre ragazzi a seguirla all'interno della sua abitazione, che condivideva con Ermes e Cloe. La casa, situata in un angolo tranquillo del villaggio, era un accogliente rifugio di legno e pietra.

«Dove siete stati tutto questo tempo?» volle sapere la donna albero «Ci siete mancati»

«Abbiamo dormito» rispose Febo «Una storia lunga»

LEO e la leggenda del Regno di LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora