29 - Dreaming about you

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Non brucia come il fuoco. Quello fai di tutto per spegnerlo. Il dolore è così totale che non pensi ad altro che a salvare la tua pelle. Quello che Candy mi sta facendo invece ustiona dall'interno e non ti accorgi dei danni ai tessuti finché non raggiunge la superficie del corpo. Allora è troppo tardi. Mi giro nel letto, le lenzuola scivolano a terra e ne strattono un lembo nella vana speranza di coprire il sudore ghiacciato che mi copre la schiena nuda. 

Mi alzo a sedere sul letto, con le mani strette a uncino intorno alla stoffa ghiacciata. Nell'appartamento fa freddo anche a primavera inoltrata, ma durante la notte devo avere lanciato la maglia a terra. Ora giace in un misero cencio contro la porta chiusa. Le immagini che affollano i sogni restano attaccate alla mente. Di solito sono così stanco quando arrivo a letto che crollo in un buio privo di qualsiasi pensiero o ricordo. Un buio consolante. 

Questa notte invece c'era lei, con me. 

L'ombra della tenda si muove con la brezza leggera che entra dalla finestra. Mi alzo a chiuderla e la sento muoversi alle mie spalle. Non era un'ombra, era lei. 

«Non lasciarmi andare, Chris». Il suo fiato mi solletica l'orecchio e ho paura di voltarmi e vedere il suo aspetto. Sarà quello di sempre? O la creatura distante, viola e fredda, che ho stretto tra le braccia priva di vita? 

Lei mi stringe il polso. Chiudo le dita di colpo, senza controllo. «Non lasciarmi andare» ripete.

Preme il corpo contro il mio, ma non con la sensualità del sogno, la sua stretta è più urgente e impaurita. Questa notte, mente si muoveva sopra di me, aveva il sapore di vaniglia che ricordo accompagnasse ogni suo movimento, quello che annusavo alla base del collo quando la baciavo. I capelli lilla le cadevano di continuo sul mio petto e rideva mentre facevamo l'amore. È stato meraviglioso poterla avere di nuovo così. Ora mi spaventa. Sia perché mi sono svegliato e tutto questo non ha più un senso, Candy non c'è più e la mia mente dà segni di squilibrio.L'altro motivo è che la creatura che mi stringe ha qualcosa di tormentato, mi chiede un impegno che non voglio. 

Raccolgo il coraggio. Mi giro. Ha la pelle pallida e gli occhi spenti. Mi odio per quello che provo. Non la temo, non le serbo rancore per le volte che mi ha tradito. Sento solo un freddo terribile e una gran pena. Vorrei aiutarla, davvero. «Non capisco».

«Aiutami, Chris». Dalle sue labbra scende acqua. Fingo di non vedere, ma la mano, che mi tiene ancora bloccata nella sua presa fredda e umida, trema. «Non lasciarmi andare. Vai a prenderla».

Un brivido di freddo mi corre lungo la schiena, non riesco a rispondere, faccio fatica anche a pensare e sento le gambe cedere di colpo. Crollo, ma quando spalanco gli occhi sono sul mio letto e Aria spalanca la porta; ha i capelli scompigliati in un rovo e il viso terrorizzato. Si china su di me prima che riesca a smettere di urlare. 

«Chris! Basta, ti prego». Mi afferra una mano e la stringe finché non capisco di essere davvero sveglio. 

«È venuta Candy...»

Lei scuote la testa. «Era un sogno».

«Abbiamo fatto l'amore».

Aria mi sorride, poi solleva il lenzuolo che nella realtà non è mai caduto a terra, e si stende accanto a me. «Mi ha chiesto di aiutarla».

Aria si gira verso di me e mi sposta un ricciolo dalla fronte. «Non puoi più aiutarla, tesoro».

«Non so...»

«Dormi un altro po', non è ancora l'alba».

Chiudo gli occhi e la stringo forte. Da quando abbiamo trovato il corpo di Candy è tutto cambiato, il pericolo si è avvicinato troppo a noi e non riesco a stare tranquillo. La paura mi segue in ogni gesto e per me è una strana e difficile convivenza. Ho sempre agito per conto mio, rischiando la mia vita, mai quella di Aria. La mente sfugge mentre il sonno mi reclama e i ricordi si confondono. Sono di nuovo al funerale di Candy. 

Unexpected loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora