38 - Angeli nella nebbia

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"And no one really knew, it was really only you"

You're gonna go far, kid - The Offspring

Apro gli occhi e Dafne dorme accanto al mio letto

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Apro gli occhi e Dafne dorme accanto al mio letto. Sollevo una mano per capire se è reale, ma tocco le pietre del pozzo. Mi sfugge un gemito di frustrazione. La realtà è fatta di una trama talmente sottile da frantumarsi sotto le mie dita. 

Una mano prende la mia. «Sono qui».

Vorrei rispondere, ma una sensazione di costrizione in gola blocca le parole. Non riesco a deglutire. Un alienante rumore meccanico accompagna il mio respiro. 

Annaspo nel panico e Dafne si china accanto a me. «Sei intubato. Hai avuto una crisi respiratoria durante l'intervento. Devi stare calmo. Sei fuori pericolo, ma non è stata un'operazione semplice».

Quale intervento? Cerco di muovere le gambe, ma il fango del pozzo le blocca. Il buio m'inghiotte. Vorrei gridare e non sono in grado. Un allarme suona molto lontano. Qualcuno piange e seguendo quel suono perdo conoscenza. 

Il dolore pulsa lungo la spina dorsale, potente, ma ovattato dai farmaci. Quando mi sveglio sono solo, la luce è smorta. Sfioro con le dita il tubo che mi esce dalla bocca e lo afferro per strapparlo via. «Io non lo farei, se fossi in te».

Mi giro nella direzione della voce, anche se il timbro è impossibile da confondere con quello di chiunque altro. Christian Reina è appoggiato alla parete vicino alla finestra. Lo guardo nella speranza che mi aiuti a spegnere la confusione che mi riempie il cervello. 

«Dafne dice che hai dato di matto, l'altro giorno». 

Scuoto la testa. L'ultimo ricordo che ho è lui che mi assicura a una barella e le pale rumorose di un elicottero. 

Chris sorride. «Ti fidi di me, Tria?»

Sollevo un sopracciglio e una fitta mi arriva dritta al cervello. Lui non smette di fare quel ghigno da demonio. «Sei fuori dal pozzo. So che hai le allucinazioni, me l'ha detto Sam. Tu fidati solo di me. Sei fuori. Ti hanno operato alla schiena perché le vertebre spingevano sul midollo e rischiavi di perdere l'uso delle gambe...»

Spalanco gli occhi spaventato. Sam mi aveva avvertito e non l'ho ascoltata. 

«Sei un tipo forte, Alex. Ti rimetterai in piedi, ma devi dare alla tua mente il tempo di sistemarsi. Se ti agiti come l'altro giorno ti imbottiscono di tranquillanti e ci metti di più. Respira come puoi e presto ti toglieranno il tubo. Io sarò qui. Sam sarà qui. E anche...»

Esita. Lui sa quello che provo meglio di tutti. Un amore impossibile, ostacolato dalla vita. «Vuoi che la porti qui?» butta fuori con fatica.

Chiudo gli occhi e lascio che la mente si perda di nuovo. Prima di staccarmi dalla realtà faccio no con la testa. Non voglio Aria in ospedale, non voglio costringerla a stare qui, dopo averla mandata via.  

Unexpected loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora