9. Who could ever leave me, darling? But who could stay?

332 25 179
                                    




Katie

Entrammo nella casa di Josh senza problemi. A quanto pare anche quella settimana i suoi erano fuori per lavoro.

Mi chiesi come fosse possibile lavorare così tanto fuori città. Ma in fondo, permettersi quella casa enorme non dovette essere affatto semplice.

In casa dei Taylor ero entrata solo durante le feste, e vedendola in quel momento mi resi conto di quanto fosse fredda e spoglia; le pareti erano decorate raramente di quadri, nei quali, la maggior parte delle volte, non c'era neanche Josh. Sembrava quasi... assente, lì dentro.

Seguii Dave al piano di sopra, fino alla stanza di Josh, dove lo mollò sul letto con davvero poca delicatezza. «Vado a prendergli dell'acqua» mi informò, prima di uscire dalla camera.

Notai solo in quel momento che Josh fosse in uno stato di dormiveglia; si guardava attorno con gli occhi ridotti a due fessure. Mi faceva quasi pena, avendo addosso quell'aria da cucciolo smarrito.

Mi avvicinai a lui, sedendomi al suo fianco. «Possibile tu debba sempre ridurti in questo stato?» domandai a voce bassa, spostandogli una ciocca dei capelli ribelli dalla fronte.

«È l'unico modo» ripetette per l'ennesima volta quella sera.

Sapevo fosse egoista da parte mia, ma approfittai di quel suo momento di debolezza per porgli altri domande. «In che senso?».

«Lo faccio per cercare di spegnere i pensieri».

Serrai gli occhi e deglutii a fatica.

Mi sentii tremendamente in colpa perché, per quanto mi ero abituata a vedere quel Josh sempre sorridente e allegro, non mi chiesi mai cosa nascondesse dietro quel suo sorriso contagioso.

«Esistono altri modi per farlo» cercai di farlo ragionare, nonostante sapessi che sarebbe stato inutile in quel momento.

«Io non ne conosco».

Sospirai, tentando di alzarmi, ma venni bloccata dalla sua mano, stretta attorno al mio polso. Fu talmente lieve la stretta che faticai persino a rendermene conto, inizialmente. 

«Puoi restare?» sussurrò.

«Non posso, Josh».

Annuì, tornando con lo sguardo verso il soffitto. Ma perché sembrava che l'avessi ferito?

«Perché vuole che tu resti?».

Sussultai, udendo la voce di Dave alle mie spalle. Era poggiato allo stipite della porta, una bottiglietta d'acqua in mano, mentre ci osservava da chissà quando tempo.

«Penso sia piuttosto confuso, al momento» supposi, seguendo con lo sguardo ogni mossa di mio fratello.

«Meglio se lo lasciamo riposare» disse, dopo aver sistemato la bottiglietta d'acqua sul comodino, assieme all'Aspirina.

Non riuscii a distogliere lo sguardo dal corpo distrutto di Josh neanche quando Dave mi passò affianco.

«Katie?»

«Arrivo» finalmente mi voltai, decidendomi a uscire da quella stanza.

Dave

Il giorno dopo Josh non venne a scuola. Forse si doveva ancora riprendere dalla serata precedente.

Mentre mi stavo allenando continuavo a ripensare alle sue parole.

"Questo è l'unico modo".

Non sopportavo vedere il mio migliore amico in quello stato, avrei fatto di tutto pur di aiutarlo.

Amati SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora