23. If I knew it all then would I do it again?

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Abby

«Hai visto?» mi chiese Katie, agitando un volantino davanti la mia faccia.

«Se magari stai ferma posso capire di cosa si tratta» le rubai di mano il foglio, sedendomi a uno dei tavoli della mensa insieme a lei.

Ballo di beneficienza.

Sbuffai, rileggendo mentalmente la solita scritta colorata.
Ogni anno la nostra scuola organizzava un ballo di beneficienza, ma a me non era mai interessato granché parteciparvi. Tanto si sapeva che alla fine quei soldi sarebbero serviti a tutti, tranne che a fare beneficienza.

«Tu sei la persona più noiosa che io conosca» esclamò la mora, puntandomi contro la sua forchetta di plastica.

«Che tema c'è quest'anno?» chiesi giusto per curiosità.

«Ballo in maschera».

Alzai gli occhi al cielo per l'ennesima volta, beccandomi un'occhiataccia da lei.

«Ti convincerò a partecipare, sappilo»

«L'hai detto anche l'anno scorso, e anche quello prima» ridacchiai, mettendomi in bocca una delle mie gomme.

Lo sguardo di Katie si posò su un punto preciso del mio petto, dove penzolava il ciondolo della mia nuova collana. «Sai che ti sta proprio bene?»

«Ah, sì? A proposito, non ti ho ancora ringraziata».

Mi accigliai subito non appena notai l'espressione confusa sul suo volto. «Per cosa?»

Alternai lo sguardo tra lei e la collana. «Per questa. Non me l'hai regalata tu?».

Aggrottò la fronte, guardandomi come se fossi pazza. «Ehm, no».

Rimasi senza parola a studiare il piccolo tulipano rosa; com'era possibile? Se non era stata lei, allora chi l'aveva lasciato sulla mia scrivania, quel giorno?

«Ciao, cuori» a distogliermi da tutti quei dubbi fu l'unico e inevitabile Josh Taylor, che come suo solito amava inventare soprannomi banali con i quali chiamarci.

Con un sorriso sul volto, lo osservai chinarsi e lasciare un bacio sulla guancia a Katie.

«Ma guarda un po' chi altro c'è» esclamò Katie nel momento in cui suo fratello ci raggiunse.

«La prof di storia mi ha trattenuto perché "I miei voti stanno calando di nuovo"» imitò la vocina della professoressa, facendo scoppiare a ridere Josh.

Poi i suoi occhi si soffermarono sul pacchetto di cracker davanti a me, che io però ancora non avevo neanche aperto. «Non mangi?»

«Non ho molta fame» dissi, nonostante sapessi che non l'avrei convinto affatto.

A salvarmi da qualsiasi altra domanda fu Katie, gesticolando per attirare l'attenzione del fratello. «Dovete aiutarmi a convincere questo bradipo a partecipare al ballo di beneficienza».

«Gentile da parte tua paragonarmi a un bradipo» le lanciai un'occhiata torva.

«Perché non vieni?» Josh si sporse nella mia direzione e io maledii mentalmente Katie per aver scelto proprio quell'argomento.

«Perché preferisco stare al caldo, sotto le mie bellissime coperte, magari leggendo anche qualche libro, al posto di andare a uno stupido ballo in maschera nel quale bisogna ballare e socializzare» spiegai come se fosse la cosa più ovvia al mondo.

«Ti prego, dimmi che stai scherzando» rise Dave al mio fianco.

«No, non potrei mai scherzare su una cosa simile».

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