A te, di dieci anni nel futuro.
-"Notizie?" Chiese la voce rauca di un uomo anziano dalla lunga barba gli occhi bianchi dalla cecità e le mani raggrinzite, egli sedeva all'ombra di quella stanza dallo stile tradizionale Giapponese, non era l'unico a nascondersi in quell'ombra accanto lui vi erano due uomini, uno giovane dal viso pulito il naso acquino e le labbra sottili, l'altro era un uomo in carne con un doppio mento prominente e la barba rasata male e un mono ciglio orrendo, rappresentavano i piani alti, quello che chiedevano loro lo chiedevano i piani alti, vestivano tutti allo stesso modo, nagagi blu scuro, hakama bianco e un haori anch'esso bianco, ovviamente indossavano delle geta con sotto delle calze bianche com'è tradizione giapponese.
"Niente di niente" gli rispose Satoru che al contrario dei tre si esponeva alla luce proveniente dalla finestra in legno di pino, Satoru indossava delle fasce che coprivano i suoi bei occhi azzurri e tenevano alzati i capelli bianchi come la neve, indossava l'uniforme della Jujitsu high blu, essa aveva un colletto particolarmente prominente che copriva il collo e il mento definito, la fisionomia di quest'ultimo era particolarmente cambiata in questi anni, il suo corpo era maturato e il suo viso si era definito, ma il carattere rimaneva lo stesso.
"Svaniti con il vento"-"non va bene...non va affatto bene" rispose il giovane, "tutti questi anni d'indagini e nulla! Cosa ci troviamo ora tra le mani? Nemmeno la minima informazione" egli sembrò volersi alzare ma un ripensamento lo fermò, "Non possiamo farci nulla, se non si trovano non si trovano" s'introdusse nella discussione quindi Shoko anch'ella cresciuta, i suoi occhi presentavano della occhiaie prominenti e violacee causate dalla mancanza di sonno, indossava una maglietta a maniche corte azzurra e dei pantaloni bianchi essi a vita bassa, inoltre indossava un camice bianco, era un medico oramai e non indossarlo sarebbe stato uno spregio a tutto il suo tempo buttato sui libri di medicina, aveva i capelli lunghi non li tagliava da ben tre mesi e stranamente erano cresciuti a dismisura in quel arco di tempo, una cosa inusuale era che aveva anche dei capelli bianchi, ma lei ancora non aveva neppure raggiunto i quarant'anni, ella quindi seduta sul pavimento ( alla luce della finestra) fumava una sigaretta della manca Camel... "C'è qualcosa che mi puzza" esclamò il giovane, "Esponi i tuoi dubbi, kim" e eccolo qui la sesta persona e ultima presente nella stanza, il professore Yaga o meglio il preside Yaga, preside da 10 anni ormai, rispondeva alle parole del giovane con noia e disinteresse, credo di averle già ribadito che deve dami del lei, o sbaglio?" Yaga si scusò...Kim quindi si accinse a parlare...bla bla bla, egli aveva la tendenza a allungare il brodo del discorso con paroloni e giri di parole così da confondere chi lo ascoltava e magari mostrarsi intellettualmente superiore ma all'effettivo quello che diceva non aveva nulla d'interessante o degno da essere ribadito.
"Sapete...un cacciavite non è fatto per uccidere" esclamò il vecchio interrompendo lo sproloquio del collega, l'attenzione di tutti si volse quindi al cieco, Kim si offese ma non disse nulla, rispettava profondamente il sistema di ranghi e non avrebbe mai infastidito chi era a un livello superiore al suo, quindi si limitò a guardare il pavimento e a far scoppiare le bolle presenti nel liquido sinoviale presente nelle articolazioni delle sue dita, provocando un continuo e fastidioso crack crack, "il cacciavite è fatto per avvitare le viti, ma in base alla mano che lo maneggia può avere delle funzionalità diverse, può trapassare un asse di legno, può rigare una macchina, può uccidere una persona, cavargli gli occhi o trapassargli lo stomaco, ora prendiamo il caso di un fucile da guerra...Mh Kim dammi il nome di qualche fucile" dopo qualche minuto di riflessione Kim rispose, "ak-47"-"ecco...un Ak-47, nasce come arma per uccidere un uomo ma si può usare per altro no? Ora non mi viene in mente nulla, ma allo stesso modo comprendete il mio ragionamento" quindi egli fece due colpi di tosse portandosi la mano alla bocca, "ora, mettiamo in caso che quel cacciavite sia messo in mano a un Serial killer, o meglio mi correggo a un sicario...allora quel cacciavite può diventare l'arma che può togliere la vita a decine e decine di persone, invece se mettiamo un Ak-47 in mano a uno stupido il massimo che potrà fare sarà spararsi in un piede?" Ironizzò con un sorriso, "Dove vuole andare a parare, non amo i giri di parole" disse francamente Satoru alzandosi e quindi poggiando la schiena contro il muro con le braccia incrociate non togliendo lo sguardo dal vecchio neppure per un attimo.
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⊰⊹why me?ゞ
Fanfiction2006/02/11 La famiglia Y/s viene sterminata nel cuore della notte da una maledizione meglio conosciuta come Shu, la quale condivide il corpo con la figlia di xxxxx Y/s, Y/n Y/s la ragazza viene condannata a morte essendo la causa dello sterminio del...