༺ fusion parte 2༻

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Nel attimo seguente la vista del corpo esanime di Amanai mi chinai, quasi cadendo in ginocchio, verso di esso incredula, poggiai la mano destra sulla sua guancia e girai leggermente il suo viso, i suoi occhi erano aperti oramai in essi il bagliore della vita era andato via, con l'altra mano le abbassai le palpebre.

"Perfetto, missione compiuta" al udire di quella voce rabbrividì, alzai lo sguardo e quasi non ci credetti che quel uomo dai capelli neri e la cicatrice sul finire del labbro fosse lì, di fronte a me con in mano una pistola, oramai abbassata, che fumava in risposta al suo precedente utilizzo, "ora potete andarvene" continuò egli avvicinandosi sotto gli occhi increduli di me e di Suguru, "cosa ci fai qui?" Chiese quest'ultimo, quel uomo in un primo momento non capì e in segno di confusione si portò la pistola alla testa facendo aderire la tacca di mira alla sua fronte, poi comprese e fece un ghigno  "oh ora ho capito...ho ucciso Satoru Gojo" portai in uno scatto la schiena dietro e poggiai una mano sul mio viso comprendo la bocca, ma nel mentre che io tentavo di metabolizzare tale notizia Suguru faceva iniziare lo scontro che si mostrava pressoché imminente, "capisco" concluse egli, fece apparire la maledizione con la testa di drago ma col corpo serpentino e il colorito di un bianco rosato, essa si scagliò verso quel uomo che rimase inerte.

Lo intrappolò tra i suoi denti e dopo averlo scagliato contro il muro retrostante lo strascinò con se verso il centro di tale luogo, prima che la maledizione potesse scagliarsi contro le varie strutture dal sopra della sua bocca potei osservare un braccio esso con in mano una pistola e dal quale sparò tre colpi contro il moro che senza alcuna difficoltà parò utilizzando un altra maledizione a forma di seppia, quest'ultima aveva un colorito insolito per una tipica seppia poiché era di un marrone tendente al giallo.

Scagliatasi la maledizione Suguru non perse un attimo per strattonarmi e portarmi via dal corpo di Amanai, "Cosa ne facciamo del corpo?" Esclamai, "c'è ne occuperemo dopo" mi rispose con fare irritato, potevo ben notare fosse nervoso, ma chi non lo sarebbe in quella situazione? Egli mi tirò a sé prendendomi per il polso dopo aver saltato dal altopiano su qui eravamo ci dirigemmo verso il varco creatosi in precedenza, "Stai vicino a me, e evita il combattimento diretto, mi raccomando"-"capito" gli rivolsi uno sguardo per poi guardai avanti.

Di fronte noi allo svanire della maledizione e al dissolversi delle polveri potemmo notare che quel uomo era in piedi privo di alcun ammacco, coserà quel uomo? Come ha fatto a non ferirsi? siamo in grado di sconfiggerlo? Mi tormentavo con queste domande, in risposta allo stress causatomi da tale domande iniziai a mordermi le unghie, appena notato che ne avessi spezzata una smisi, non perché non avessi più il bisogno di scaricare lo stress, ma perché me ne rammentai, pensando che non dovessi mostrarmi così stressata e che propio quel mordermi le unghie fosse un atteggiamento bambinesco e inutile.

"Non abbiate fretta, che ne dite di una chiacchierata?" Inclinò la testa in un lato e con fare disinvolto iniziò a camminare verso la sua sinistra tenendo le mani nelle tasche del pantalone da egli indossato, soffermandomi su suo vestiario potevo ben notare che avesse una maglia nera a maniche corte particolarmente attillata, così tanto da far ben notare il fisico scolpito di quest'ultimo, e in opposto alla maglietta portava dei pantaloni particolarmente larghi e di un colore grigio chiaro.

Suguru mi prese la mano destra e si diresse nella stessa direzione del uomo, ovviamente non sullo stesso piano, eravamo a un piano di distanza, potei udire in sottofondo una leggera risata e un "che carini" in senso denigratorio, "La tomba astrale e il magazzino sacro sono protetti da una barriera occultante" disse egli con tono più alto, nel mentre che noi camminavamo la sua figura appariva e spariva dietro le fusuma, "non si possono lasciare guardie al ingresso, ma credo voi lo sappiate già, non appena si scova l'ingresso le diverse diventano praticamente un colabrodo" finito ciò non potemmo più vedere l'uomo poiché le fusuma chiuse del suo piano ne impedivano la vista, "in questo periodo del anno gli stregoni sono impegnati e al momento l'istituto di arti occulte brulica di teste volanti, fuori regna il caos".

⊰⊹why me?ゞDove le storie prendono vita. Scoprilo ora