Attorno a me c'era solo il buio e di sottofondo sentivo delle voci che mi chiamavano, "Mi devo svegliare" ma non ci riuscivo, l'unica cosa che potevo fare era vedere le mie premonizioni come se stessi veramente lì, la cosa che mi colpi fu un ragazzo con il labro sporco di sangue che si girò e guardò verso di me, il suo viso però era sfocato e perciò non capì chi era. Non ci volle poco che all'improvviso riesco a svegliarmi, mi guardo intorno e mi accorgo di essere in una stanza e che sono in un letto e da ciò che vedo mi hanno anche cambiato gli abiti, mi guardo attorno e l'unica persona che vedo è Axel sulla poltrona alla mia sinistra che dorme non riesco a vedere bene il suo viso a causa dei raggi solari che arrivano dalla finestra "Aspettate un attimo raggi solari, o cazzo, non ci voleva proprio, ma loro lo sanno almeno che io non vado molto d'accordo con i raggi solari soprattutto se è a prima mattina", la prima cosa che ho dovuto fare è stati scendere dal letto, come sempre in questi casi c'è un problema, infatti sono aggrovigliata nelle lenzuola. Dovetti tirare molte volte per allentare la presa intanto guardo l'orologio esattamente le 05:19 un minuto esatto al sorgere completo del sole, allora si che sarei stata in guai seri. Per quanto sono spaventata e anche arrabbiata per chi non aveva chiuso quelle tapparelle per poco non mi metto a gridare, Axel si sta girando sulla poltrona ignaro di tutto, naturalmente lui non mi piace però è l'unico che mi potrebbe aiutare, e cosa ho fatto?! ho preso un cuscino e gliel'ho tirato sopra e anche dritto in faccia, be posso dire che me la cavo con la mira e gli chiedo << Axel, so che sei sveglio potresti per favore aiutarmi a uscire da queste lenzuola?>> lui appena sveglio mi guarda e si mette a ridere "Giuro che quando posso ti levo quel sorriso dalla faccia", però poi si alza e aiutandomi mi fa una faccia per poi dire <<Perché dovresti scendere dal letto, non sei stata bene?>> annuisco però intanto inizio a sentire gli effetti del sole su di me e appena mi libero corro subito nell'angolo dove il sole non batte mai in modo da stare al sicuro. Axel va un attimo nel bagno che si trova nella stanza e quando torna a una busta in mano, all'inizio non capisco cos'è, ma dopo che me la porge capisco che è sangue e inizio a bere avidamente e intanto lui mi chiede << Posso chiamarti Lucy? - lo guardo strano e annuisco, si ricompone e ricomincia a parlare - Senti perché sei voluta rintanarti qui dove non batte mai il sole, pur sapendo che noi vampiri possiamo anche stare alla luce del sole anche di primo mattino?>> lo guardo in faccia e poi faccio segno che non gli interessa e rimango qui continuando a guardarmi intorno.
Passa un'ora e rimango lì seduta a terra con le gambe strette al petto e lui rimane di fronte a me a guardami. Mi fa uno strano effetto stare con lui, è come se lo conoscessi da tempo anzi meglio dire come se lui sia la persona che fino ad ora ho aspettato. Bussano alla porta e la persona che sta fuori la stanza chiede << Posso entrare, vi ho portato la colazione>> capisco subito che è Williams il maggiordomo, Axel si alza e va ad aprirgli e vedo che prende con una mano il vassoio e nell'altra ha due abiti e a vederli bene sembrano delle divise scolastiche, poi si rivolge al maggiordomo << Grazie Williams, ora puoi andare se i miei chiamano di che io e la signorina Lucy oggi a scuola non siamo andati perché lei non si sente bene. Se abbiamo bisogno ti chiamo. Sei per caso andato a prendere quelle cose che ti avevo chiesto?>> Williams acconsente e poi dice una cosa nell'orecchio ad Axel che si gira verso di me con gli occhi spalancati come se ha appena visto un fantasma, fatto ciò il maggiordomo lo saluta con un inchino ed esce dalla stanza. Non so perché ma ho un brutto presentimento, mentre sto ancora nel mio angolo mi accorgo che sono vicina a pulsante per chiudere la tapparella, dopo averla chiusa e aver diminuito la luce del sole nella stanza sento una specie di tonfo provenire dal bagno. Vedo Axel che cerca di mantenersi al bordo del lavandino con molta difficoltà e mi accorgo anche che i suoi occhi sono tutti e due rossi, mi avvicino e cerco di parlargli mentre lo svuotò << Axel, hei Axel, cos'hai, svegliati! Su torna in te >> sembra che stia in uno stato di trance, finché non si gira e mi sbatte al muro tenendomi per il collo, cerco di dimenarmi, ma più mi muovo e più la sua stretta è forte, sempre tenendomi per il collo andiamo nella stanza dove mi spinge di nuovo contro il muro senza nessuna difficoltà, " Ma cosa vuole fare questo, perché si sta comportando così, io non gli ho fatto nulla e se continua non penso di riuscire a farcela", sono ancora bloccata al muro e non ho la più pallida idea di cosa fare, di solito lo avrei già preso a pugni ma è più forte di me e avere uno scontro con lui non mi va, se gli parlassi forse riuscirei a farlo tornare in se e come dice il proverbio " Tentar non nuoce ", prendo un bel respiro anche se è uno sforzo difficile dato che la stretta è forte << Axel per favore lasciami, che ti ho fatto di male, ti prego non resisterò ancora a lungo. Ritorna in te, nel ragazzo di poco fa e non nel vampiro che alberga in te.....ti.....prego....lascia.....mi andare...>> non ho più forze neanche per continuare a parlare, in soli due giorni svengo già due volte e posso dire di aver battuto il mio record nello svenire. Dopo un po mi lascia e io gli cado praticamente addosso, prima cerca di farmi svegliare e poi quando ho aperto gli occhi lo guardo e vedo i suoi bagnati per le lacrime che stanno uscendo e mi abbraccia accarezzandomi i capelli e dicendo in continuazione, scusa per quello che è successo.
Ci sistemiamo e decidiamo di non dire nulla a nessuno e dopo che mangiato sciendiamo nel salone dove ci mettiamo a vedere un film che stanno facendo in quel momento in televisione.
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LA RAGAZZA MALEDETTA #CONCORSOSTORIE2015
VampireSono Lucy ho 16 anni, la mia vita era perfetta fino a quando a 10 anni i miei genitori morirono in un incidente stradale e io rimasi sola con mio fratello maggiore Erik che ora dovrebbe avere 18 anni, lui però mi abbandonò solo un anno dopo. Da quel...