VENTIQUATTRO

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È già due giorni che siamo nella mia casa di famiglia, le attrazioni al gioiello sono molto frequenti, ma grazie ai ragazzi ancora non l'ho toccata, in più oggi ho uno strano presentimento è come se qualcuno da lontano ci osservi e aspetti il momento giusto per apparire.
Agli altri non dico nulla, sicuramente si arrabbierebbero e che a me non va di metterli in pericolo, perché a questo ci pensano da soli, no scherzo i pericoli cercano solo me e loro ne subiscono le conseguenze; girare per il giardino di casa con Felix accanto è una bella sensazione, poi il profumo delle rose e dei tulipani mette in pace l'anima di ognuno di noi, non ricordavo che il giardino fosse così grande anche se non importa tanto, continuo a camminare quando una voce mi parla nella testa, una voce cupa e misteriosa che mette paura solo a sentirla "Tra poco ci incontreremo, spero che lo porterai con te", non capisco a cosa si riferisce, cerco di chiamare quella voce sconosciuta e Lesley mi chiede "Lucy perché chiami qualcuno mentalmente?" e io le dico cosa è appena successo e il fatto che lei non si sia accorta di nulla mi spaventa, perché quando parlo con qualcuno mentalmente anche lei sente i pensieri altrui, chissà cosa sarà successo oggi, vedo che è tardi e vado dagli altri che sono al secondo piano nella stanza della biblioteca, sempre se non si sono spostati.
Arrivo nell'atrio della casa e incontro Loren che sta andando alla porta ad aprire e chiedo <<Loren, perché vai alla porta, avevamo ospiti per caso?>> mi fa cenno di no e gli intimo di fermarsi con un solo gesto e gli mimo con le labbra 'Vai a chiamare gli altri e non fate rumore' e poi sparisce, mentre io vado alla porta per aprire e appena sto per arrivare sento un piccolo fruscio nella'aria, mi giro e vedo il gioiello che vola verso di me, come se mi chiedesse di indossarlo, anche se sta volta non sono soggetta a richiami o altro, decido di indossarlo per mia volontà e poi mi dirigo ad aprire la porta e proprio in quel momento che la sento.
Da oltre la porta avverto una forte aura malvagia, però non ho idea di chi potrebbe essere, mi accorgo che gli altri sono scesi e che sono pronti per un'eventuale scontro e così mi decido e apro la porta, poi con un bel salto indietreggio di un po' per sicurezza; da fuori entra una fitta nube nera che inizia a condensarsi, per poi lasciare il posto a un ragazzo sui venti-venticinque anni, dai capelli neri come la pece e gli occhi rossi anche più del sangue stesso, come se quel colore brillasse di luce propria; il ragazzo si avvicina uscendo così completamente dalla nube nera che con un solo gesto di lui sparisce all'istante, intanto fa tre passi avanti e dopo essersi guardato intorno chiedo <<Tu chi diavolo sei e che ci fai a casa mia e chi ti ha mandato e .....>> alza lo sguardo e con un sorriso sghembo in viso dice <<Il diavolo meglio lasciarlo fuori da tutto questo e poi quante domande fai, per dirla tutta sono una persona che conosci o non ti ricordi di quel giorno?!>>, non capisco a cosa si riferisce e vedendo che non rispondo parla lui <<Non mi riconosci, ti ho parlato qualche volta col pensiero>> e ora si che fa paura, chiamo Suol mentalmente e lo vedo materializzarsi accanto a me in forma umana e appena alza lo sguardo per vedere l'uomo che è entrato inizia, oppure è una mia impressione, a tremare e poi spaventano dice <<Tu....non può essere.....la casa dovrebbe essere protetta.....dagli intrusi come te....che cosa ci fai qui....vattene non sei il benvenuto, anzi nessuno di vuoi lo è, lo stesso vale ore i tuoi amici sconosciuto>>, il ragazzo si lecca le labbra divertito e con un gesto della mano scaraventa Suol sul muro alla mia sinistra che cade a terra esanime, mi giro verso colui che gli ha fatto male e una rabbia messa a tacere per molto tempo esplode tutta in una volta, mi trasformo in vampiro e i capelli diventano più lisci, gli occhi diventano rossi e il destro bianco con sfumature rosse, i canini diventano più lunghi come le mie unghie, che diventano artigli, finita la trasformazione mi giro verso lo sconosciuto e inizio a ringhiargli contro e poi mi dice <<Dolcezza calmati....vedo che lo hai portato con te come ti avevo chiesto....sai da grande sei molto più carina che da bambina..>>, non ascolto quello che dice dopo perché il mio cervello si ferma a "bambina", come fa a sapere che aspetto avevo da bambina se non l'ho mai visto e poi mi vengono in mente alcune cose che se collegate potrebbero dare un senso, incominciamo: il ciondolo è antico e mi fu dato da qualcuno quando ero piccola e la stessa persona mi fece visita cinque anni dopo, poi Suol che si spaventa e si arrabbia con lo sconosciuto e infine lo sconosciuto che si complimenta perché ho messo il gioiello e dice che da piccola ero carina, ma non come lo sono ora; tutti i pezzi del piccolo puzzle combaciano tra di loro, non ci sono dubbi questa persona è la stessa che mi regalò il ciondolo e che venne qui al mio quinto compleanno e che spesso sento nella mia testa.
Torno alla realtà e appena apro gli occhi mi trovo di fronte due occhi rosso cremisi che mi guardano e sembra che cerchino di leggermi dentro, mi allontano e con voce tremante dico <<Tu sei colui che tutti chiamano "quella persona", la stressa che mi ha dato quest'oggetto maledetto e che è venuto da me al quinto compleanno>>.
Si mette a ridere, una risata che fa gelare il sangue nelle vene, inizio a tremare per la paura e sento che i ragazzi che si stanno trasformando chi in vampiro e chi in lupo mannaro; all'improvviso però il ragazzo si allontana un po' da me è poi dice, riferendosi ai ragazzi che sono pronti a difendermi, <<Vi potete anche calmare, non sono io che dovete temere e poi sono solo venuto a vedere come stava questa bella dolcezza.......ma che dico è logico che mi dovete temere>> poi si rimette a ridere e alla fine dice <<Vi conviene non farmi arrabbiare, non mi va di sporcarmi le mani inutilmente- fa una piccola pausa e guarda me- Riguardo a te ragazzina dovresti guardarti le spalle, se io sono riuscito a trovarti in così poco tempo vuol dire che Lui presto sarà da te e non sarà una bella cosa....... Se mai Lui verrà qui dovrai scappare se non vuoi morire, ma se avrai bisogno puoi chiedere>>.
Non so cosa mi prende, non riesco più a parlare e sono bloccata dalla paura e dalla rabbia, che messe insieme non porta a nulla, riesco a parlare anche se a tratti <<Chi sei tu.....e ques....questo Lui chi sar..rrree.....sarebbe, perché mi dovresti.....aiutare......DIMMELOOO>>, mi metto pure a gridare e le lacrime iniziano a uscire e mentre ritorno "umana", lui inizia a parlare.
"Cosa succederà ora?"

LA RAGAZZA MALEDETTA #CONCORSOSTORIE2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora