Johnny lasciò la piccola casa di mattoni che il sole imbiancava appena le nuvole, ancora rossastre, dell'alba. L'aria gelida del primo mattino gli morse indiscreta la punta del naso, mentre accendeva una sigaretta prima di salire in auto diretto alla base.
Aveva lasciato un bacio sulla fronte della ragazza ancora mezzo addormentata, un respiro denso che le lasciava le labbra con una punta di frustrazione.
- Non preoccuparti, leannan. Riporterò il culo a casa prima che tu possa capire che razza di idiota sono. – le aveva sussurrato in un ringhio divertito, ma una fitta di preoccupazione strisciava da qualche parte fra il cervello e il torace incasinato dai sentimenti per lei.
Le braccia della dottoressa attorno al collo lo avevano attirato di nuovo in basso, mentre a occhi chiusi premeva fugace la bocca sulla sua, disperatamente.
- Sei un coglione, MacTavish. Ma sei pur sempre il mio coglione. Quindi, vedi di restare tutto intero. – aveva borbottato la ragazza, allentando la presa, ma le dita tremavano appena sulla sua nuca.
Il sergente era sbottato in una risata così sincera sulle sue labbra da annodargli lo stomaco. Era così fra loro, un'intimità assoluta, spontanea, quasi si conoscessero da una vita, quasi Johnny fosse nato solo per stringerla fra le braccia, il corpo così vicino al suo da avvertirne il battito lieve del cuore.
Quella donna si era presa tutto di lui, al punto da non saper più scindere la propria esistenza dal desiderio che sentiva per lei. Si era compromesso, per così dire.
Quando non era costretto ad essere Soap MacTavish, Yael occupava la sua mente come occupava ormai la maggior parte del suo taccuino. Le aveva regalato, volontariamente, la capacità di ferirlo più a fondo di chiunque altro. Si fidava di lei. Non era mai successo prima.
Sorrise all'idea di aver fatto esattamente l'opposto di quanto Ghost gli aveva consigliato poco meno di un anno prima.
"Fai attenzione a chi ti fidi, sergente. Le persone che conosci possono farti più male."
Sovrappensiero com'era, per poco il mozzicone incenerito non gli bruciò i polpastrelli. Con un impropero assolutamente scozzese a fior di labbra, si arrampicò sulla jeep, per abitudine controllò che nel vano portaoggetti ci fosse una pistola, e partì.
Fu per puro istinto che, sulla strada per la base, accostò l'auto di fronte a una vecchia gioielleria del centro. Tentennò diversi minuti prima di entrare, fumò una sigaretta, controllò il cellulare, fino a che non si convinse a strizzare le spalle nella porta d'ingresso in moderno vetro nero.
Dovette sembrare assurda quella scena alla giovane commessa, in compassato tailleur blu e capelli tirati, che lo accolse.
Divisa tattica, cronografo militare, fondine vuote alle cosce e mohawk, Soap non doveva somigliare affatto ai clienti che era abituata a ricevere. Nondimeno sorrise al suo smarrimento e ascoltò con benevola pazienza la sua confusa richiesta.
Johnny dovette ringraziare mentalmente la dannata famiglia reale per l'affetto che la legava alla Scozia, quando la ragazza, alla sua indecisione sui diamanti, gli mostrò un ultimo anello.
Sulla fascia sottile in oro bianco era incastonata una sola pietra rotonda, non una pietra preziosa, ma marmo delle Highlands.
Balmoral. Così si chiamava.
Fottuti Inglesi, pensò MacTavish divertito.
Gli sembrò assurdamente piccolo, quasi dovesse spezzarsi mentre lo stringeva appena fra le dita, e, al contempo, così simile a ciò che provava per lei che lo stomaco fece una capriola.
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Wait for me || John "Soap" MacTavish (Call Of Duty) x OC
FanfictionYael Williams, chirurgo d'urgenza al Royal Infirmary Hospital di Manchester, è segnata da un passato doloroso. La vita di Yael è dedicata al lavoro. È brillante e tenace, tuttavia, il suo passato l'ha resa introversa e diffidente. Un incontro casual...