44. Giudizio Al Chiaro Della Notte Vermiglia

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*E' CONSIGLIABILE FAR PARTIRE LA MELODIA QUANDO E' RICHIESTO*

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Nome della canzone: Dirty and beauty-GaMetal

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Reveneria iniziò a far roteare entrambe le spade con perizia, testimonianza della sua affinità con le lame, alle quali era molto affezionata sin da piccola.

Fra i suoi fini guanti rossastri le faceva garrire e la paura negli occhi dei suoi sfidanti era palpabile.

Roselius era scioccato. Poco prima s'era visto la morte in faccia e adesso vede ricomparire il suo amore sotto forma del flagello più grande di tutta la Stella A Quattro Punte, accompagnato dall'ominosa ombra del Grande Occhio che li scrutava.

"Be-bella Reveneria" farneticò il Corvino. "Se-sei davvero tu?"

La Dea del Sangue cessò il suo movimento di lame e agguerrita rispose: "Che c'è, non ti ricordi di me?!"

"Ovvio che mi ricordo di te" continuava disperato il Corvino Rosso. "Mia dolce fanciulla dai capelli bianchi. Ho profanato il Festival della Lama per la tua vita."

"Gravissimo errore" tuonò Reveneria. 

"Se c'è una cosa che ho sempre odiato sono le Creature come te: subdole e traditrici"

"Ma-ma io t'ho salvata"

"Era meglio la morte per me in quel momento!" caldeggiò la Dea. 

"Adesso farò strame del tuo corpo proprio come tu hai fatto per i miei genitori!" disse la mezza-vampira carpendo e allargando le spade tra le sue mani.

Roselius abbassò la testa, quasi in segno di resa, sperando invano che la sua amata provasse pietà per lui.

Il Cavaliere colse l'attimo e in men che non si dica alzò il Corvino dal collo e si preparò a finirlo.

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*E' consigliabile far partire la melodia da qui*

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"Devo essere io a finirlo!" disse Reveneria mettendosi di lato e sparando un potente getto di sangue dalla sua spada seghettata. Era come se avesse una pistola tra le mani.

Il Cavaliere venne colpito in pieno e lordato dal Sangue. Roselius venne lasciato dalla sua morsa; venne salvato indirettamente dalla sua bella Reveneria, cosa che di un poco lo rincuorò.

L'Ultimo degli Ultimi allora salì in groppa a Bufera, e di gran carriera si diresse alacre verso la foriera dell'elemento che andava eliminato. 

"Per il Sangue!" Trasecolò la fanciulla in scarlatto quando vide le fattezze cristalline di Bufera prendere forma. "Quella è Acqua! La puoi vedere anche tu da lassù?" Riferito a chissà chi.

"Bene...ne abbiamo due in un colpo solo!" proseguì torva mentre il Cavaliere, corrucciato, continuava ad avvicinarsi.

Muovendo in orizzontale la spada a spirale il Cavaliere la irrobustì e la allungò; quasi del triplo.

Ne scaturì un poderoso e gigantesco fendente orizzontale, che lasciò schizzi del Principio scomparso lungo tutto il campo da battaglia, il quale aveva visto fin troppo rosso fino a quel momento.

Ovviamente, nel raggio d'azione dello spadone c'era anche la Dea del Sangue, che venne colpita in pieno e sobbalzata all'indietro cadendo esanime.

Con la mano sinistra il Cavaliere fece sterzare Bufera tramite le sue ciocche, e un po' stranito guardava la scena con il capo rivolto verso l'armatura scarlatta della spadaccina. Possibile che la nemesi del regno dei Principi fosse così esile e debole? 

Le Cronache Scarlatte - Il CavaliereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora