Capitolo 14 parte II

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«Tu

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«Tu...» sussurro incredula in un filo di voce lasciando ricadere la foto sul pavimento

Ricordo ancora quel giorno, questa foto gliela portai in ospedale dopo essere uscita giorni prima, all'oscuro del fatto che di li a poco, tutto sarebbe cambiato

«Ciao Fiamma.» dice lui di fronte a me impassibile

«Non osare chiamarmi così!» urlo puntandogli un dito contro

«Non volevo lo scoprissi in questo modo...» rivela dispiaciuto passandosi nervosamente le dita tra i capelli

«Per tutto questo tempo, mi hai ingannata...Ti sei spacciato per un'altra persona senza dirmi la verità» emetto d'un fiato con la voce incrinata

Sono come paralizzata, nessuno dei due si muove dal posto, ai miei piedi giace la nostra foto, non ho nemmeno il coraggio di abbassare lo sguardo per guardarla un'altra volta

«Avevo intenzione di dirtelo credimi» si giustifica avanzando verso di me

«No! Stai fermo dove sei! Non avvicinarti»urlo indietreggiando

Per tutto questo tempo lui era qui, sapeva benissimo chi io fossi e non ha avuto il coraggio di ammetterlo

Alex si ferma rispettando la mia distanza, è nervoso, lo vedo dal modo in cui le sue mani tremano leggermente.

Nella mia testa il caos più totale, ho mille domande da porre, di cui alcune peró non sono sicura di sapere la risposta

Il mondo pian piano mi sta crollando addosso, con la consapevolezza che questa persona fino a pochi minuti fa mi faceva stare bene, e adesso, adesso non ne sono più sicura; i ricordi del passato stanno piombando consapevolmente

«Quando-quando hai capito che ero io?» annaspo aspettando la risposta

«Dal primo giorno che hai messo piede al college» rivela

Una secchiata di acqua gelida mi arriva dritta in faccia. Lo sapeva fin dal primo momento che ero io

Sapevo che dietro i suoi atteggiamenti si celava qualcosa di strano, forse è anche per questo che non voleva baciarmi... Eppure l'ha ammesso, mi ha messa in guardia quella sera

«Se io adesso ti baciassi, tu poi mi odieresti» disse

«Perchè dovrei odiarti?» avevo domandato

«Perché so che sarà così» ammise

Aveva ragione, lo avrei odiato, ancora inconsapevole della verità celata dietro quella risposta

Lacrime amare minacciano di uscire, cerco di cacciarle indietro, non è il momento, non è il momento di scappare, ho bisogno di risposte.

«Dafne ti giuro, avevo intenzione di dirtelo» si giustifica in preda al panico

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