Capitolo 20

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«Toccami ti prego

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«Toccami ti prego...» quasi mi scongiura

Tutta questa situazione mi sta facendo impazzire, ma non voglio essere affrettato, voglio godermi il momento il più possibile.

Vedere lei sotto di me, ansimante dal piacere, con la testa inclinata e gli occhi socchiusi, manda in tilt il mio cervello e fa raddrizzare notevolmente il mio cazzo.

Lo sento così stretto che sembra stia per uscire dai pantaloni.

Continuo a strusciare ancora un po il mio pollice sul suo clitoride, sento le sue mutande già fradicie e tutto questo mi eccita notevolmente

Mi sporgo verso di lei arrivandole al petto e prendo a coppa il suo seno destro con la mano libera, mentre con l'altra continuo a toccarla, avvicino la mia bocca al suo capezzolo turgido e duro cominciando a stuzzicarlo

Dafne getta ancora di più la testa all'indietro gemendo e contraendo un pó le gambe dal piacere

«Cazzo...Se continui così mi farai venire dentro i pantaloni.» impreco mordendole il capezzolo

Pian piano baciandola comincio a scendere giù verso la pancia, con la luce che penetra dalle enormi finestre riesco a scorgere i brividi sulla sua pelle liscia

Per porre fine ai suoi lamenti, con l'indice scosto leggermente le mutande sfiorandola

Lei capisce cosa sto per fare e alza la testa guardandomi intensamente, e con il petto ansante che non accenna a rilassarsi

È bella più che mai, con i capelli scompigliati, il suo seno tondo e pieno in bella mostra davanti ai miei occhi che suscita in me emozioni mai provate, la sua gonna alzata fino alla pancia rivelando i suoi slip.

Con una mossa, dopo aver scostato del tutto le sue mutande, ho finalmente libero accesso alla sua intimità, desideroso di scoprirla al più presto nei modi più sporchi che esistano

Comincio a sfiorare il suo clitoride ormai esposto del tutto e la sento tremare

«Alex...» geme poggiando i gomiti sulla cattedra per tenersi sollevata ed avere la visuale perfetta di quello che sto per fare

«Non sai quante volte, ho immaginato poter sentire uscire il mio nome dalla tua bocca in queste condizioni» farfuglio allargandole di più le gambe con la mano libera «E cazzo... È il suono più bello che io abbia mai sentito»

Senza neanche darle il tempo di risponderle, la penetro velocemente con due dita facendola sussultare

Lei emette un gemito di piacere irrigidendo poi le gambe e lasciando cadere la testa all'indietro dove i suoi lunghi capelli sfiorano la cattedra

«Sei fradicia.» commento constatando che è letteralmente bagnata e calda

Ritorno sopra di lei senza smettere mai di penetrarla con le dita e comincio a baciarla lasciandola senza fiato ficcandole la lingua in bocca

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