Capitolo 18

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Sto letteralmente sudando

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Sto letteralmente sudando

Questa dannata ragazzina sta cercando di uccidere tutto il mio autocontrollo

Le sue bellissime gambe scoperte sono difronte a me, mentre i suoi piedi, sono vicini nell'unico posto dove non dovrebbero stare

Lei, con la sua sfacciataggine e il suo fare provocatorio, rischia sul serio in questo istante, di farsi sbattere su questa cattedra per bene e far sentire le sue urla per tutto il college.

Allargo di più le mie gambe per cercare di non sfiorarla, tenendo a bada il mio autocontrollo.«A che gioco stai giocando?» domando con difficoltà guardandola dal basso

Cazzo, solo a guardarla mi si mozza il respiro

Stasera è più bella che mai con questo costume, le ali le danno un tocco angelico, mentre quelle dannate corna, le danno un aria da provocatrice

Una combo perfetta che causa la perdita della ragione

E questo manda in tilt il mio cervello

Lei emette un sorrisetto provocatorio prima di portare la bottiglia di alcol alle sue labbra bevendone un lungo sorso«Non sto giocando a nessun gioco,sto semplicemente sorseggiando della Tequila»

Passa a me la bottiglia chinandosi leggermente mettendo il suo seno stresso dal corsetto in bella mostra davanti ai miei occhi

Sono costretto a distogliere lo sguardo e afferrare rapidamente la bottiglia per mandare giù un lungo sorso «Non mentire Dafne, non ti conviene.» dico serio

«Non sto mentendo affatto» alza le spalle

Allungo un braccio per poggiare la bottiglia sul tavolo proprio vicino al suo fianco, lei segue ogni mio movimento con i suoi piccoli occhi.

La stanza ricoperta quasi nella penombra, dona un senso di tranquillità intorno, ci siamo solo io e lei qui dentro, nessun'altro.

Mi ricompongo meglio...Al centro delle mie gambe vi sono ancora i suoi piedi poggiati sul piccolo spazio che dispone la sedia.
Inaspettatamente afferro le sue caviglie, e con uno strattone mi avvicino ancora di più alla sua figura grazie alla sedia che dispone delle rotelle.

Dafne sbarra gli occhi per un istante, e allegra le braccia per tenersi meglio sul bordo della cattedra

«Perché sei rimasta Dafne?» domando cominciando a toccare delicatamente le sue caviglie per poi salire pian piano fino ai polpacci

Dafne deglutisce tenendosi salda al bordo«Te l'ho detto, sono rimasta qui per bere»

Muovo su e giù lentamente le mie mani nelle sue gambe, senza oltrepassare la parte superiore delle ginocchia.
Sotto il tocco delle mie mani, avverto un leggero tremolio nelle sue gambe

Ancora incapace di intuire se si tratti di paura o desiderio

«Hai ancora intenzione di dire bugie?» stringo la presa sui suoi polpacci causandole un mugolio

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