Capitolo 7

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Cammino lungo il silenzioso corridoio per arrivare alla mia stanzaHo le gambe indolenzite, come se avessi fatto una maratona quando in realtà ho solo fatto un giro in moto

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Cammino lungo il silenzioso corridoio per arrivare alla mia stanza
Ho le gambe indolenzite, come se avessi fatto una maratona quando in realtà ho solo fatto un giro in moto.

Non sono mai salita su una moto, devo ammettere peró che è una bella sensazione,adrenalina e paura nello stesso istante

C'è stato un momento inizialmente dove tenevo gli occhi chiusi per la paura,Alex avrá capito subito il mio timore, infatti dopo poco ha rallentato il passo perdendo di vista Trevor

Mi sento strana... Mi sono fidata di una persona della quale non so niente a parte il nome
Lui è un tipo molto ambiguo, prima mi provoca e poi mi caccia, mi difende e poi fa lo stronzo
Però devo ammettere che è molto attraente, c'è qualcosa in lui che mi intriga.

Invece di medicina dovrei studiare psicologia per capirci meglio qualcosa

Anche se non voglio capirci molto in realtà, sono venuta qui per studiare e non per una vacanza dove mi diverto com'è un'adolescente

Arrivo davanti la porta della mia stanza, prendo le chiavi dalla tasca e le inserisco facendo scattare la serratura, la apro e quello che vedo davanti mi paralizza per un attimo

Trevor e Taylor sono distesi sul divano a darci dentro con le schioccate di lingua, sicuramente non si sono nemmeno accorti della mia presenza

«Ma che cazzo» esclamo io confusa

Improvvisamente si accorgono di me e Trevor si alza dal divano seguito da Taylor silenziosamente
Lei poggia delicatamente una mano sulla sua spalla«Credo che tu debba andartene» gli dice rivolgendogli un leggero sorriso
Lui annuisce e si dirige verso la porta
passandomi accanto, prima di chiudersi la porta alle spalle le rivolge un silenzioso "chiamami" facendo segno con le mani e va via

Non ci capisco nulla, mi sento un attimo presa in giro sinceramente, prima dovrei stare lontano da tutti per il mio bene detto da lei, e poi, la prima è lei a saltargli addosso

«Dafne io...»

«Non una parola adesso» dico puntandole il dito«domani parleremo con calma,vado in stanza, sono veramente distrutta e confusa» ammicco sincera

Di qualunque cosa lei voglia parlarmi credo che adesso non sia il momento migliore, dopo tutte le cose successe questa sera non riesco a reggere altro

Lei annuisce ed io le auguro la buonanotte andando in camera mia

Chiudo la porta alle mie spalle e come se fossi attratta da una calamita mi dirigo verso la finestra, Alex e Trevor sono in sella alle loro moto pronti per andare, Trevor parte per prima, ma Alex d'altro canto, indugia qualche secondo.

Come se avesse intuito la mia presenza , rivolge uno sguardo verso la finestra osservandomi per alcuni secondi... Fa finta di nulla e da gas andando via nel cuore della notte.

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