Prologo

1.1K 33 1
                                    

Percorro il lungo corridoio bianco pieno di stanze che sembra infinito accanto alla mia mamma, l'odore di pulito, gente che va e viene dal corridoio

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Percorro il lungo corridoio bianco pieno di stanze che sembra infinito accanto alla mia mamma, l'odore di pulito, gente che va e viene dal corridoio.

Stiamo camminando da circa dieci minuti per trovare la stanza 77 situata al settimo piano.
Quando arriviamo finalmente davanti la stanza faccio entrare prima mia madre, ho paura, non so cosa mi aspetterà.

Entrando la stanza sembra accogliente, il colore bianco e azzurro delle pareti viene subito all'occhio, ci sono soltanto due letti a differenza di alcune stanze dove erano di più.

Difronte i letti c'è una grande finestra dove si estende tutto il panorama di Seattle
Guardo ancora la stanza accorgendomi che uno dei letti è disfatto, avró sicuramente un amico a tenermi compagnia

«Tesoro ascolta devo fare una telefonata importante,tu rimani qui va bene?» dice mia madre in tono gentile mentre estrae il telefono dalla borsa e mi stampa un bacio sulla fronte prima di uscire dalla stanza.

Ancora titubante mi siedo nel letto perfettamente piegato che dovrebbe essere il mio per i prossimi giorni.

Improvvisamente sento un fruscio d'acqua provenire dalla porta alla mia destra, sicuramente è il bagno.

Dopo pochi minuti, la porta si spalanca e vedo uscire una bambina dai capelli arancioni ancora assonnata che si strofina il palmo della mano in un occhio.

Si accorge della mia presenza, vedendomi si stampa un sorriso sul volto prima di porgermi la sua manina

«Ciao» cinguetta in tono carino«tu devi essere il mio nuovo compagno di stanza»

Tende ancora la mano verso di me, ed io con fare gentile annuisco e gliela stringo

Ha una pelle morbidissima come un cuscino

Quando lei stacca la nostra mano,
si dirige verso il suo letto sedendosi sopra a gambe incrociate verso di me

«Sai..Mi avevano detto che avrei avuto compagnia, ma io pensavo fosse una femmina come me,peró tranquillo anche un maschio mi va bene, l'importante che ho qualcuno con cui parlare» dice mentre si rigira alcune ciocche di capelli intorno al dito

Speravo gli assegnassero una ragazza, almeno avrebbe parlato con qualcuno, e non con me,che inizialmente sono molto timido.

Quando si accorge che non rispondo ricomincia a parlare

«Tu hai il mio stesso problema? Per questo ti trovi qui, per curarti?»

Alzo lo sguardo verso di lei annuendo e spostando lo sguardo in corridoio per attendere l'arrivo di mia madre.

Dopo un paio di minuti mi rigiro verso di lei e noto che mi sta osservando, improvvisamente scende dal suo letto e si dirige verso il mio sedendosi ai piedi

«Se non vuoi parlare non ti obbligo,se vuoi puoi anche rispondere facendo si e no con la testa, così io lo capisco»chiede rivolgendomi un mezzo sorriso

È davvero una bambina testarda

Io annuisco ancora una volta, perché anche se mi vergogno a parlare mi piace ascoltare la sua voce
«Io sono qui da 1 settimana, peró il dottore mi ha detto che sto migliorando»

Continuai ad ascoltarla attentamente
«Prima che arrivassi tu, passavo il tempo a giocare con gli scacchi insieme ad alcuni dottori, se vuoi adesso possiamo giocarci insieme» ammicca con entusiasmo

Di tutta risposta io mi rabbuio e abbasso lo sguardo cominciando ad intrecciare le mani
Non ho mai giocato con nessuno, sono un tipo riservato, alcuni mi definiscono anche strano, ma lei.. Lei invece vede qualcosa in me, una luce diversa

«Non so come si gioca» sussurro talmente piano, che ho l'impressione che non mi abbia nemmeno sentito

Si avvicina e improvvisamente cattura le sue manine con le mie

Alzai lo sguardo verso di lei,rimanendo ipnotizzato dai suoi bellissimi occhi

«Posso insegnarti io! Abbiamo ancora tempo» risponde con felicità

Le rivolgo un sorriso
Le nostre mani sono ancora strette
Non so ancora il suo nome...
Ma penso che la chiamerò:

Fiamma

Non solo perché ha i capelli arancioni come la fiamma di una candela
Ma anche perché dentro di me, quando le sue mani si sono intrecciate alle mie, ha accesso qualcosa, come un fuoco..

BreatheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora