Capitolo 19

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È incontrollabile

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È incontrollabile.

Lo sento...Trema sotto il tocco delle mie mani.
Un tremore nuovo a me prima d'ora

Il suo sguardo penetra desiderio e lussuria da tutti i pori, mi guarda incantato, come se fossi la cosa più bella che avesse mai visto.

E tutto questo mi fa sentire bene.
Tutto questo mi fa sentire desiderata, in un modo in cui nessuno aveva mai fatto prima d'ora

E forse è per questo che ne sono attratta, al tal punto da fregarmene di ció che lui mi ha fatto quel giorno
A tal punto da fregarmene, se lui è stato la causa del mio cuore spezzato, ma che al contempo stesso, cerca di riparare a modo suo

Mi sto lasciando trasportare dal momento, una parte di me lo odia ancora, ma in questo istante, questo sentimento è in vacanza.
Al momento prevale solo un sentimento a me sconosciuto, un sentimento di interesse e di nuove scoperte.

Lo vedo che si sta trattenendo, avrebbe voglia di strapparmi i vestiti di dosso in questo istante.
Eh forse, infondo, voglio anch'io qualcosa

Perché anche se si odia una persona, si potrebbe avvertire che quel sentimento, non è poi così reale

Puoi odiare e desiderare una persona nello stesso istante

«Cazzo Dafne...» ringhia ad un centimetro dal mio viso afferrandomi la nuca quasi con violenza

Provo un certo potere, nel vederlo soffrire per qualcosa che vuole.
Fin dove sarebbe disposto ad arrivare?
Fin quanto resisterà?

Osservo il suo viso, il disegno da scheletro è ormai quasi sbiadito, sulle labbra non ne è rimasto nemmeno un segno.

È bello cavolo, dannatamente bello.

È diverso rispetto il vecchio Alex, certo è cresciuto, peró se osservo bene i suoi occhi, infondo infondo, vi è ancora traccia di quel bambino.

Forse ha ragione, forse quel giorno voleva soltanto proteggermi da qualcosa di più grande di me.
Ma non adesso, non voglio saperlo in questo istante.
Voglio godermi l'attimo, senza peró, pentirmene il giorno dopo.

Senza avere ripensamenti su quanto sta accadendo, perché se non ne avessi voglia me ne sarei andata, ma c'è qualcosa dentro di me, che mi tiene ancora legata qui, con lui.

Mentre io sono seduta sulla cattedra, Alex è in piedi difronte a me con le mie gambe avvinghiate ai suoi fianchi.

Lo prendo alla sprovvista, e mentre lui tenta di divorare di nuovo le mie labbra, io mi affretto ad afferrare il primo bottone della camicia e sbottonarlo.

Bottone dopo bottone, il suo grosso petto comincia a rivelarsi sotto i miei occhi, un cumulo di muscoli e tentazioni.

Ma quando arrivo al quarto bottone, Alex afferra bruscamente i mie polsi «Dafne, non farlo...Sarà difficile per me fermarmi.» mi avverte con fatica

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