Capitolo 12

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Molti anni prima

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Molti anni prima

La Primavera è sempre stata la mia stagione preferita, piú lungo è il giorno, più dolce la sera.
La primavera è la stagione del risveglio della natura, un esplosione di colori e profumi dei fiori appena sbocciati
Ma non è soltanto per questo motivo che adoro la primavera...

Quando sbucano fuori le belle giornate, aspetto sempre che si facciano le 5 del pomeriggio, con ansia aspetto il suo ritorno da lavoro, perché so che dopo potrà giocare insieme a me.
Difatti è da poco più di un ora, che ci godiamo quel poco caldo piacevole qui fuori in giardino giocando a scacchi.

Lui aspetta una mia mossa, un solo passo falso per fare scacco matto.
Avanzo leggermente la mia mano verso uno dei pedoni situati a sinistra della tavola

«ah ah ah, stai sbagliando,rifletti meglio» mormora mio padre con le braccia conserte

Alzo lo sguardo verso i suoi occhi, il suo è un rimprovero dolce proprio come il suo viso... Io e lui abbiamo in comune soltanto il colore dei capelli, per il resto lui è molto dolce e paziente, io invece avvolte sono impulsiva e determinata.

Torno a guardare la tavola difronte a me per studiare le mie mosse e anche le sue mosse future

«Non essere impulsiva quando devi prendere decisioni» spiega dolcemente « L'impulsività a volte acceca le conseguenze» continua sistemandosi meglio sulla sedia rigida

Ascolto ogni sua minima parola, ogni sua frase è sempre un piccolo insegnamento
Ormai stanca da questa lunga partita,dove la vittoria sembra sempre più lontana, sbuffo allontanando di poco la tavola

«Non voglio più giocare mi arrendo» piagnucolo poggiando il mento sopra la tavola

Mio padre rimane alcuni minuti in silenzio osservandomi e talvolta chiude gli occhi per ascoltare il dolce suono dei cinguettii degli uccellini tornati da paesi lontani

«Perché ti stai arrendendo?» chiede in tono calmo mio padre

«Non avevo alcuna possibilità di vincere» cinguetto alzando gli occhi

«Perché dici questo?» mi canzona

«Perché è così» rispondo mettendo il broncio

«Vieni qui bambina mia» parla battendo dolcemente una mano sopra la sua gamba

Mi alzo dalla sedia andando vicino a lui, mi adagio dolcemente sulla sua gamba poggiando la testa sul suo petto
Mio padre comincia a pettinare con le dita i miei lunghi capelli arancioni

«Sai, nella vita ci saranno sempre situazioni dove a te sembrerà di non poter trovare vie d'uscita» parla accarezzandomi i capelli «Ma tu non devi abbatterti, devi sempre riflettere sulla prossima mossa, perché non è impossibile trovare una soluzione» continua a parlare fermandosi di tanto in tanto, ed io non posso fare altro che ascoltarlo, apprendere ogni sua parola e inserirla nel mio bagaglio di vita immaginario

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