Capitolo 13

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Ti abituerai, ti abituerai alla sua mancanza mi dicevo giorno per giorno

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Ti abituerai, ti abituerai alla sua mancanza mi dicevo giorno per giorno.

Prima o poi rimarrà solo un bel ricordo...

Cercavo di autoconvincermi ma con scarsi risultati, la verità è che, non mi sono mai abituato alla sua mancanza, provavo di tutto, provavo a non pensarci, a cercarla in altre persone, ho persino cercato su google "come dimenticare una persona" ma nemmeno lì ho trovato le risposte.

Quante volte mi sono svegliato in piena notte sperando fosse tutto falso, e invece no, era tutto vero, verissimo, lei non c'era più e non sarebbe tornata.

Ma non ho mai perso la speranza, quel briciolo di speranza insinuato infondo al mio cuore, in un piccolo angolo pronto ad uscire qualora fosse successo, qualora avrei rivisto lei.

Non si può dimenticare facilmente una persona, specialmente se la persona in questione ti ha rallegrato il cuore.

Di lei non mi mancava l'amore che mi dava, so anche amarmi da solo... Mi mancava tutto, la sua risata, i suoi occhi, i suoi capelli... Mi mancava lei, e quel che ero e quel che sentivo quando stavamo insieme.

Ma poi, quando perdi una persona, ogni pianto, ogni minuto a star male, ogni minuto passato a crogiolarsi nel dolore... Non compenserà mai il fatto che l'unica cosa che ti rimane è un vuoto.

E la consapevolezza peggiore, la sensazione peggiore è quando ti manca qualcuno, ma non puoi più dirglielo, perché la situazione non è più la stessa.

Ma adesso che lei è qui con me, non voglio perdere un minuto di più senza lei al mio fianco, so già che domani staró via tutto il giorno per quella stupida gara e ne sentirò la mancanza, difatti la porterò a cena fuori.

Le ho fatto credere che il motivo sia solo per tormentarla, ma non è così.
Sono le 19:50, ed io già mi trovo sotto il suo dormitorio, le do tempo 10 minuti per scendere, altrimenti dovrò fare a modo mio.

Sistemo leggermente il colletto della mia felpa nera con lo sguardo fisso alla sua finestra, non c'è nessun movimento all'interno.

So perfettamente che lei si trovi da sola nell'appartamento poiché Taylor era alla nostra confraternita con Trevor..Non li capirò mai questi due, un giorno si amano e il giorno dopo si odiano.

Un piccolo venticello fresco mi rovina leggermente i capelli, mi affretto a sistemarli... Riporto lo sguardo al mio orologio sul polso destro notando che manca un solo minuto alle 20:00.

Decido così a passo svelto di recarmi alla sua porta, salendo le scale due ragazze scendono divertite lanciandomi occhiate di tanto in tanto, ma non le degno neanche di un minino d'attenzione.

Arrivo davanti la sua porta e alzo la mano per bussare due colpi precisi e sonori.

Dall'altro lato della porta il silenzio più assoluto, allora batto altri due colpi decisi.

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