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Abbie Pov

Era trascorsa una settimana dalla pubblicazione dell'intervista e da quel giorno i clienti raddoppiarono tanto da obbligarmi ad assumere un ragazzo per aiutarmi.
Toshinori Yagi si era presentato come un bravissimo ragazzo, forse un po' ingenuo, ma era veramente d'aiuto soprattutto nei lavori manuali come sollevare i vasi pesanti o i sacchi di terra che io dovevo sempre trascinare, avendo un aiutante mi potevo permettere anche le consegne a casa e a quello ci pensava lui.
Avevo provato ad affidarli la cura di una pianta ed era morta nell'arco di un giorno.

T:"ho appena consegnato un altro vaso"
A:"grazie"
T:"abbiamo altre ordinazioni?"
A:"non per il momento, puoi andare nella serra e riempire dei vasi per favore?"
T:"certo"
A:"grazie, finito quello puoi andare a casa, mancano due ore alla chiusura ormai"
T:"va bene"
A:"ah Toshinori..."
T:"si lo so, non devo toccare i fiori"
A:"ecco bravo"

Quella sera Helen mi aveva invitato a casa sua per festeggiare la nuova popolarità del negozio. Ero un po' nervosa all'idea di andarci, apparte Isabel e Genny non ero mai stata invitata a casa di un'amica, non aiutava anche il fatto che fosse presente anche suo fratello maggiore, almeno, avevo capito fosse più grande di lei. Appena Toshinori ebbe finito con i vasi lo mandai a casa a riposare e io iniziai a prepararmi.

A:"che mi metto?"

Svuotai l'armadio per optare ad un paio di anfibi con camicia a scacchi e dei jeans, non l'esempio migliore di femminilità, ma almeno non era una tuta con grembiule che di solito indossavo in negozio.
Chiamai un taxi per arrivare all'indirizzo che mi era stato dato e appena vidi il palazzo capì che erano pieni di soldi. Quegli appartamenti erano costosissimi, lo sapevo perché ne avevo visitato uno simile quando mi ero trasferita a Tokyo.
Anche se un po' titubante andai a suonare il campanello senza però trovare il suo nome, non sapendo come fare chiesi al portinaio.

A:"scusi?"
??:"si?"
A:"cercavo Helen Shirakumo, sui citofoni..."
??:"sei l'amica di Helen?"
A:"si, mi ha detto che abita in questo palazzo"
??:"certo, venga"

Uscì dall'ufficio e anche se un po' titubante lo seguì fino alla porta di un appartamento, era l'unico al piano terra. Ero sempre più confusa.
Bussò un paio di volte e appena Helen aprì mi fece entrare. Solo quando fui li ricordai che suo fratello faceva il portinaio, quindi il ragazzo con i capelli bianchi con cui avevo parlato era lui!

H:"che hai?"
A:"ho fatto una figura di merda"
H:"perché?"
A:"il portinaio è tuo fratello"
H:"si e questo è l'appartamento che li hanno dato col lavoro, non è grande, ma per due persone e un neonato va bene"
A:"e Eri dov'è?"
H:"al momento nella sua culla, tra poco si sveglierà per la poppata"
A:"la allatti ancora?"
H:"ho cominciato lo svezzamento, vieni"

Ci sedemmo a tavola, era già tutto pronto e sembrava veramente ottimo.
Mangiammo chiacchierando del più e del meno a metà cena però Eri cominciò a piangere quindi Helen si dovette alzare per andare ad allattarla dicendomi di fare come fossi a casa mia. Io invece aspettai seduta per qualche minuto poi mi alzai per vedere l'appartamento, non che volessi curiosare, ma delle foto sulle mensole avevano attirato la mia attenzione; Eri, Helen e suo fratello.
Erano sempre rappresentati loro tre, a volte da soli a volte tutti insieme.

??:"curiosare è una tua abitudine eh?"
A:"a-ah scusa, è solo che mi sembravano delle belle foto"
??:"e quindi chi ti ha dato il diritto di guardarle?"
A:"ti da così fastidio che sappia del corno di Eri? Si Helen me ne ha parlato"
??:"si mi dà fastidio problemi?"
A:"io no, tu tanti"
H:"Oboro la vuoi finire? Ti ho già detto che non dirà nulla"
Eri:"AGUU"
Oboro:"non riesco a fidarmi, scusa se mi preoccupo"
H:"lo so che ti preoccupi, ma ti ricordo che so difendermi e so difendere eri"
A:"in più Helen ha un'arma dalla sua se mi azzardo a fare stronzate"
Oboro:"so che Helen è pericolosa, per mia sfortuna la conosco da prima che portasse il pannolino"
H:"per mia sfortuna ho passato nove mesi nel grembo materno con questa testa di cazzo"
A:"SIETE GEMELLI?!"

Non poteva essere possibile, Helen era uno scricciolo alto un metro e un puffo con i capelli castano chiaro e occhi del medesimo colore, mentre lui era un uomo fatto e finito alto un metro e ottanta con capelli bianchi e occhi grigi. A malapena era fattibile un legame famigliare, figuriamoci gemelli!

A:"siete sicuri?"
H:"si e se vuoi dirci che non ci somigliamo, non serve, c'è lo dicono da ventiquattro anni, piuttosto come va con il tuo nuovo commesso?"
A:"mi ha ucciso una pianta, in ventiquattrore, posso prendere Eri?"

Finalmente avevo Eri tra le mie braccia e continuava a sorridere.
Oboro invece continuava a guardarmi male, capivo perché fosse così protettivo con la sorella e la nipote, ma Eri era irresistibile come potevo non prenderla in braccio specialmente perché si aggrappava a me con le manine.

Oboro:"Helen porto Eri a letto?"
H:"no, lascia che si addormenti tra le braccia di Abbie"
Oboro:"sicura?"
H:"Oboro non dovevi uscire con gli amici?"
Oboro:"si"
H:"bene, vai"
Oboro:"visto? È una persona orribile"

La scena che ne seguì fu da cartone animato: Helen si alzò dalla sedia e con la ciabatta ha picchiato suo fratello finché non è uscito di casa.
Sia io che Eri scoppiammo a ridere davanti a quella scena così ridicola e surreale.

H:"scusalo"
A:"è molto protettivo"
H:"lo è sempre stato, specialmente da quando è nata Eri"
A:"e come si fa a darli torto con questo fagiolino"
H:"senti, abbiamo parlato solo di me, nell'intervista hai detto che tuo nonno aveva un negozio"
A:"si, più grande del mio e in un villaggio tra le montagne"
H:"dev'essere bello crescere li"
A:"si se non conti la gente bigotta che "aaaaah i superpoteri sono il male!" Ma comunque lui mi portava sempre nei boschi, adoravo stare con lui"
H:"e come mai sei finita qui a Tokyo? Non potevi prendere il negozio di tuo nonno e mandarlo avanti?"
A:"potevo, ma non ho voluto, ero stanca di vivere lì, non che mi piaccia il caos di Tokyo, ma..."
H:"diciamo che i tuoi compaesani hanno influito sulla decisione"
A:"hai capito tutto, per quanto riguarda Asakusa è stata un po' una sorpresa diciamo, non pensavo che avrei acquistato la casa insieme al negozio, ma era un prezzo troppo conveniente"
H:"lo so, me l'hai raccontato nell'intervista questa cosa"

Erano le ventitré quando chiamai un taxi per tornare a casa, Helen mi permise di tenere Eri finché non arrivò il taxi, ma avrei preferito portarla via con me.
Helen mi promise che mi sarebbe venuta a trovare presto insieme ad Eri.
Apparte Oboro un po' troppo protettivo, avevo passato una splendida serata.

Fine capitolo 5
Al prossimo capitolo~

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