15.

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Abbie Pov

H:"Toshi vive con mio fratello ora"
A:"davvero?"
Is:"allora"
K:"e hai capito perché quei due stanno facendo così?"
H:"hanno paura di essere scoperti, almeno, credo sia quello il motivo"
Is:"credi?"
H:"non capisco cosa li passi per la testa, è tutto esagerato, Oboro vuole proteggere Toshi e ha tirato in mezzo anche me che di situazione onestamente non me ne può fregar di meno"
G:"e perché tu gli hai dato retta per tre settimane? Ti ricattava?"
H:"no, diciamo che all'inizio la situazione era pure ragionevole, cioè, Toshi aveva paura che Abbie lo trovasse e mi aveva chiesto di non dirli dove si trovasse"
K:"e fin qui, cosa cazzo è successo?"
H:"è subentrato nella situazione quell'energumeno scimmione troppo protettivo di mio fratello, convinto che io avrei spifferato tutto alla prima occasione"
A:"eh certo! E tu ora devi pure tornare la?"

Non ci stavo più capendo un cazzo, se prima la situazione era pure sensata ora aveva raggiunto livelli assurdi per non dire imbarazzanti; Toshi era scappato senza spiegazioni e ora aveva paura di me, Oboro li dava corda e peggiorava la situazione per via del suo voler proteggere helen, da cosa poi? Da me? Che cazzo di problemi doveva avere?

H:"no, con l'aiuto di Izuku ho preso in affitto un appartamento, al momento non voglio neanche vederlo mio fratello"
A:"sta situazione non ha un cazzo di senso!"
H:"io so solo che sono esausta, più che Toshi, il problema è Oboro, almeno per me"
A:"si ricordo come aveva reagito quando mi avevi invitato da te la prima volta, figuriamoci ora"
Is:"bhe è comunque tuo fratello maggiore..."
H:"maggiore? Siamo gemelli e sono nata due minuti prima di lui, Abbie, mi dispiace, ma io non voglio più centrarci nulla"
A:"lo capisco"
Is:"ma, almeno c'è un motivo per cui Oboro cerca di proteggere Toshi e te in sto modo?"
S:"in maniera così ossessiva?"
H:"in verità..."
G:"in verità?"
H:"un motivo ci sarebbe anche, ma è successo talmente tanto tempo fa, che mi sembra assurdo sia per quello"
A:"cioè?"
H:"bhe come sapete da quando sono comparsi i superpoteri è tutto un casino"
G:"si"
H:"e avete presente l'incidente di Kumamoto?"
K:"che cazzo sarebbe?"

Ne avevo sentito parlare da bambina, anche se non ci avevo prestato chissà quanta attenzioni visto che ero piccola, ma ricordo che la città venne distrutta a causa di un superpotere a dir poco distruttivo. Helen e Oboro erano di kumamoto?

Is:"non sai cos'è?"
K:"no"
H:"sedici anni fa, un ragazzo involontariamente attivò il suo superpotere che li permetteva di creare sismi, andò subito fuori controllo e il terremoto distrusse tutta la città, io e oboro perdemmo alcuni dei nostri amici e i nostri genitori"
Is:"sono morti nell'incidente?"
H:"già, fummo portati a Tokyo dai nostri nonni"
A:"quindi lui è diventato così protettivo per quello?"
H:"in pratica"
Is:"cazzo"
H:"e all'inizio ammetto che non è che mi dispiacesse, ma avevo otto anni, una città completamente nuova, i miei nonni li conoscevo appena, ero terrorizzata"
G:"mi sembra giusto che all'inizio fosse così, ma sono anche passati sedici anni"
H:"mah penso che per lui rimarrò sempre la sorellina da proteggere, specialmente visto che ho una bambina"
K:"io e Todoroki possiamo andarcene? Sono stanco di storie"
Is:"ciao, ci vediamo stasera"
K:"MI SALUTI COSI?"
H:"te l'hanno mai detto che sei un rompi coglioni?"

Scappai in cucina per preparare un caffè, sapevo che Helen e Bakugo si stuzzicavano a vicenda e non avevo cazzi di stare dietro pure ai loro battibecchi. Tornai dalle ragazze con le tazzine di caffè, i ragazzi erano spariti.

Is:"Helen insegnami come zittire Kacchan"
H:"è un arte"
G:"comunque che pensate di fare?"
A:"pensiamo?"
G:"bhe tu devi risolvere i tuoi affari con Toshi, Helen con suo fratello"
H:"perché dovrei volerlo fare?"
Is:"perché siete fratelli e vi volete bene"
H:"ha senso, ma al momento non lo voglio vedere"
G:"come non volevi privare ad Eri di vedere Abbie, non puoi privarla di vedere suo zio"
A:"ha senso"
H:"odio che abbia ragione, però non subito, penserebbe di avere ragione, attenderò qualche giorno"
A:"quanto durerà?"
H:"senza che mi chiami lui? Domani, non sa fare andare la lavatri...ho lasciato quei due con gli elettrodomestici"
A:"io non sarò intelligente, ma tu nemmeno"
Is:"tornando al succo del discorso, credo che Toshi ora si vergogni..."
H:"oh si, gli ho detto di parlare con Abbie e mi ha risposto "no mi vergogno"
G:"ottimo"

Parlammo del più e del meno per tutto il giorno, quando dovettero tornare a casa ci rimasi un po' male, era ovvio che dovessero farlo, ma la solitudine in quella casa non mi era mai sembrata così forte.
Sedermi sul divano a guardare la televisione o il telefono mi annoiava per cui andai a fare un bagno che durò la bellezza di cinque minuti.
Tornata in salotto decisi di sdraiarmi sul divano con il libro. Avevo ancora l'asciugamano in testa quando un rumore al piano di sotto mi fece sobbalzare. Scesi le scale con calma, stavo subendo un brutto scherzo dal mio subconscio, sentivo rumori che non esistevano. Accesi la luce del negozio, non c'era nessuno. Guardai tra gli scaffali ma non c'era nulla. Se non fosse stato per la porta che sbatteva per via del vento non avrei notato il duplicato delle chiavi che avevo dato a Toshi e un foglio di carta.

A:"ma che cazzo..."

Aprì la porta e guardai fuori, non c'era nessuno. Chiusi a chiave e presi il foglio da terra. Riconoscevo la scrittura di Toshi. Non c'era chissà che messaggio un semplice "mi dispiace".
Non aveva nemmeno il coraggio di dirmelo in faccia. Chiamai Helen per spiegarli l'accaduto.

A:"Helen pronto?"
Eri:"BIBI!"
A:"Eri? Che fai col telefono di mamma?"
H:"ahahah sei in vivavoce, che succede?"
A:"quel testa di cazzo mi ha lasciato un foglio con scritto "mi dispiace"
H:"oh bhe, li dispiacerà di più quando andremo a suonare alla loro porta"

Fine capitolo 15
Al prossimo capitolo~

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