Con le sue maestose ali posò leggiadramente gli stivali dirimpetto a un grande arco marmoreo sfigurato; era costeggiato da entrambi i lati da grandi tombe con degli epitaffi incavati con perizia e regalità.
Poste in riga ad esso, vi erano i residui di molte colonne screpolate e distrutte. Si fosse fatto il giro della zona si sarebbe potuto capire che anzitempo quello che ora è il Cimitero del Principio Cristallino era la dimora della Dea dell'Acqua.
Oltre a portarle via il suo immacolato tempio, la Guerra dell'Evaporazione le portò via anche tutta la sua città che s'espandeva per tutto il nord-ovest. Ophelia, era il suo nome; era composta da vasti agglomerati di case un tempo tutte con i pergolati pinti d'un verde mare e le mura canute, sostenute da dei colonnati di foggia d'oro (proveniente dall'allora neutrale Aurelia).
Tuttavia, dopo la prima guerra di Princìpia, il reo d'oro fece si che tutta Ophelia venisse rasa al suolo. Poi, grazie all'aiuto dei suoi più potenti Oriferi, prosciugò tutta l'acqua della zona mediante l'utilizzo dell'imperscrutabile magia aurea, e la confinò sino al picco del sud-ovest: dove risiedeva il palazzo della Dea Cristallina.
Ora dell'antica Acqua permangono solo secluse polle e gocce, le quali navigano velleitarie tra il marmo e la ghiaia della loro terra natia, attorno alla statua della loro divina Madre. Adesso stavano venendo calpestate dal Corvino Utopico, che avrebbe dovuto occluderle una volta per tutte e liberare la Stella da uno dei due elementi che infastidivano maggiormente il Re.
Lumius camminava lesto e si guardava attorno con oculatezza e stupore, circondato da fatiscenti colonne marmoree. "Quinidi è qui che l'Acqua ebbe luce...e io devo farci strame frantumando quella statua?"
L'aveva a pochi metri di distanza, l'ormai simulacro della Dea Pietrificata, circondata da esecrabili teschi, che lo scrutava, con le mani in preghiera, in ginocchio e lo sguardo alto. "Odio star ancora agl'ordini di quel bastardo" Disse Lumius adirato. "Mi rimembra sempre le cose che m'avviliscono di più!"
Proseguì sguainando lo spadone, che ghermendolo con due mani puntò in verticale verso la statua priva di braccio sinistro. "Io lo odio! Non ho mai odiato nessuno così tanto, per cui, se la tua dipartita, o Acqua, lo aiuterà a placarsi d'un po', non ho scelta" Disse afflitto, consapevole di star nuovamente al gioco di Rèoro. Dopo pochi secondi, miserando, proseguì: "Devo distruggerti!"
La lama del suo spadone rifulgeva baciata dal sole cocente di quella solerte mattinata; il Corvino issò in aria la sua arma, se la porse sopra la testa e prese la mira; prima di colpire, però, s'accorse d'un rigonfiamento sulla pancia della statua, come fosse incinta.
'Questa Dea fu pietrificata mentre era in gravidanza, che cosa improba' Pensò tra sé e sé il Prigioniero della Perfezione.
Era un'inezia, però, e lui doveva proseguire con la sua distruzione, purché fosse in una decennale gravidanza; non c'era spazio per la mera pietà. Il potente fendente verticale di Lumius si confece da sopra il suo eburneo elmo, alzando il piede destro, ma quando lo poggiò a terra lo fece affondare in una profonda polla d'acqua; questo lo fermò. Lo fermò proprio perché da quel piccolo piancito cristallino s'era materializzata una soave voce vellutata. La stessa voce empirea egida del Cavaliere.
"Perché vuoi farmi questo" esortò savia, "O mio primo Cavallone."
Il guerriero trasecolò. "Chi va là!?" Disse concitato e un poco spaurito. "Cavallone? Cos'è un Cavallone? Oh Principio Cristallino, stai cercando di farti beffa di me!?" Proseguì solerte. "Io faccio parte della schiera più potente di combattenti della unica e sola Capitale Dorata del mio aureo Re!"
"Oh, quindi è codesto il nuovo nome d'Aurelia." Disse sorpresa la voce. "Vedo che il mio consorte s'è dato da fare"
"C-Consorte?" Disse Lumius fremendo." Parli del Dio dell'Oro, nevvero?!"
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Le Cronache Scarlatte - Il Cavaliere
FantasyIn un mondo dominato dal più profondo blu del Mare, gigantesche e abominevoli Creature Marine dalle esecrabili fattezze vagavano dandosi battaglia. L'unico colore presente era il blu, che rendeva il tutto apatico e monotono. In quel mondo non v'era...