*Alastor pov*
All'inizio, seduto sulla mia confortevole poltrona, non evevo fatto caso alla persona che stava alla porta.
I jeans rossi strappati che indossava, e la giacca in pelle nera non mi dicevano niente.Ma, la sua voce. Quella mi causa un brivido inaspettato lungo la schiena, e sento il mio petto farsi più pesante. Mi risuona nella testa come se stesse riaccadendo proprio ora, il suo ghigno sfacciato con la sua chitarra/ascia bipenne in pungo
"la radio è morta!"
Mi sento morireTutti gli allarmi nella mia testa si attivano all'unisono, una sensazione che non sento da tempo immemore.
Approfittando del fatto che tutti sembrano rivolgere la loro attenzione ad Adamo, mi alzo a fatica, facendo un paio di passi in avanti per non perdere equilibrio mentre un leggero lamento mi sfugge dalla gola.La ferita fa male. Cazzo se fa male.
Inizio ad incamminarmi verso le scale, cercando di rifugiarmi nella mia stanza, o il più lontano possibile da lui.
Sento il mio battito accelerare, il respiro farsi affannoso. Mi sforzo di attutire il rumore del mio ansimare, una mano stretta al petto sopra la ferita.Prima che io possa raggiungere il corrimano delle scale, mi sento cadere. Grandioso, non mi reggono già più le gambe.
Ma, proprio quando stavo per colpire il suolo, preparandomi alla botta, mi stupisco nel non trovare il pavimento solido dell'hotel sotto di me, rimpiazzato da un immenso vuoto.È buio, e sto solamente...precipitando. La mia mente offuscata ci mette più del dovuto a realizzare ciò che sta accadendo: mi sta evocando.
Infatti, tempo qualche secondo e mi ritrovo nel suo salotto. Non mi reggo in piedi per più di pochi istanti, cadendo nuovamente.Anzicchè schiantarmi per terra, però, per la seconda volta evito la collisione, sentendomi afferrare al volo da due magre braccia. La presa è gentile, ma forte, nascondendo un sottotono di minaccia e potenza. Una ciocca di lunghi capelli biondi mi pende sulla guancia, mentre la sua voce accondiscendente riecheggia nel mio cranio.
"aww, povero Bambi, che brutta bua che hai"
Mi solleva con facilità, trasportandomi verso il divano.
Non riesco a smettere di tremare.Si accomoda e mi poggia sulle sue gambe, facendo un sospiro a metà tra il divertito e il dispiaciuto.
La sua culla è dolce, ma non mi sento al sicuro tra le sue braccia. È un affetto lugubre, insincero, per quanto desiderabile. Eppure, non oppongo resistenza, e tremo nel suo abbraccio...sono patetico.Mi passa una mano tra i capelli, accarezzandomi delicatamente la testa e le orecchie. D'istinto mi viene da strizzare gli occhi, irrigidendomi involontariamente. Starle in braccio era già a malapena sopportabile, ma questo non mi piace proprio affatto.
"oh suvvia, cerbiattino, non mordo mica. Ah, no, mi correggo, potrei mordere"
Parla con una tale nonchalance, ignorando completamente le mie condizioni.Cerco di spingermi via, a costo di finire per terra, ma invece la sua presa si stringe ancora di più. Il suo tono cambia drasticamente, sembrando ora duro ed imponente
"Alastor. Smettila immediatamente con questo atteggiamento. Mi stai facendo innervosire"Come se potessi controllarlo...
Mi sforzo di tenere a bada il mio respiro, inspirando ed espirando coscientemente nel tentativo di rallentarlo. Al che lei ritorna a carezzarmi in testa, come se fossi un cagnolino"bravo, così, così"
Si appoggia allo schienale, trascinandomi con lei, il mio corpo teso rannicchiato contro il suo
"sai sono molto stupita da quello che hai fatto ieri: impressionante davvero, batterti contro Adamo così"Trascina le sue carezze lungo la mia testa sempre più in basso finchè non si ferma sulla mia guancia
"se non ti conoscessi bene, penserei quasi che ti stia affezionando a quell'hotel"
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Radioapple- Amami quanto mi Odi
FanfictionTutti gli eventi di questa storia hanno luogo dopo la sconfitta di Adamo e gli esorcisti. Lucifero si trasferisce all'hotel per dare una mano a Charlie, e ovviamente non si fida affatto del demone della radio. Tuttavia, pericoli insidiosi si celano...