Omaggi, Zestial!

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*Alastor pov*

Ho perso il controllo. Per poco. Ma comunque.
Ho perso il controllo in un modo che non mi accadeva da decenni. La voce di mio padre riecheggia nella mia testa per un istante.

"è pazzo, non lo capisci!? Non faceva che ridere!"
E' questo che aveva detto a mia madre, quando mi era successo da vivo. Lo avevo origliato dalla cima delle scale. Lei mi difendeva

"non è pazzo, è una reazione normale, è ancora un ragazzo...!"
Ricordo il suono del suo pugno contro il tavolo, che mi aveva causato un sussulto
"è un debole!!"
In qualche modo, la sua voce era sempre...di più. Più alta, piena, tridimensionale. Come se fosse sempre proprio alle tue spalle mentre parlava. O almeno, è così che me la ricordo.

Un debole...
Mi sono fatto un nome all'Inferno, ho scalato i ranghi come Signore Supremo. Ho dimostrato a tutti che sono forte, potente, temibile. Dio mi odiava così tanto, a quanto pare, che mi ha dato le sembianze di ciò che che mi sforzo così disperatamente di non essere. Ma bene, che così sia. Ho dimostrato a tutti che non importa il mio aspetto, devono tremare solo all'idea di incrociarmi per strada.

Eppure, in un momento così critico, mi ritrovo di nuovo a provare la stessa sensazione che ho provato quella sera da ragazzo.
La sensazione di non capirci più niente.

A furia di lavorare per l'hotel, i punti della ferita inflittami da Adamo si sono strappati così tante volte che non c'è più un lembo di pelle sana su cui metterne di nuovi. Continuo a scattare e sobbalzare al minimo contatto o rumore inconsueto. Tento di non mostrare a nessuno quanto io stia soffrendo, per non esporre la mia vulnerabilità a potenziali nemici, eppure non faccio che stare sempre più male e le stanze si fanno sempre più strette e lo spazio sempre più compresso ed ogni singolo respiro che prendo sembra costarmi uno sforzo insopportabile, e...

Respira. L'aria ti brucia le vie respiratorie, accetta il fuoco.
Sono costantemente sull'orlo di un attacco di panico da una settimana. Va bene sentirsi un po' spaesati, date le circostanze. Ma sono abbastanza forte da restare sano di mente, anche attraverso tutto questo, anche da solo.

Devo solo resistere un altro pochino, e di sicuro Lute tornerà presto da me con buone notizie, ed un metodo per aggiustare il mio bastone. E poi, tutto sarà di nuovo come prima, tutto sarà di nuovo al suo posto, esattamente come era, esattamente come deve essere.

Ho pure messo l'esorcista al corrente del fatto che il mio bastone è necessario per la protezione di Adamo, cosa che di certo la motiverà a sbrigarsi nel trovare una soluzione.
Mi auguro solo che sia competente abbastanza da darmi effettivamente una mano.

Lancio uno sguardo verso la botola ancora aperta della torre radio, da dove i due angeli caduti sono appena usciti. La luce unidirezionale che lascia entrare, proietta la mia ombra grande ed imponente sulle tende tirate. L'ombra mi fissa con occhi di supplica, come se fosse preoccupata per me.

"suvvia, non fare quella faccia"
Cerco di scrollarmi di dosso le sue emozioni
"i giochi sono appena cominciati, dopo tutto. Nessuno di quei due stolti potrà mai mettermi i bastoni tra le ruote"

Delle lacrime le scorrono lungo le guance. Già, vorrei poter piangere pure io, forse mi aiuterebbe. Ma, non posso smettere di sorridere.
"su su, non serve fare così...ti prometto che risolverò tutto"

Sospiro, cercando di ignorare il mio stesso ribaltamento interiore.
Forse parlarne con qualcuno potrebbe darmi una mano. Non che rivelerei mai i dettagli della situazione, ma solo...una chiacchierata pacata tra intellettuali. Sì, mi sembra una buona idea.

D'altro canto, stamattina il furgone dei giornali di Zestial non è passato, quindi potrei approfittare del fatto che lo vado a trovare per racimolare una copia delle notizie di oggi, sempre meglio che guardare la televisione.
Nulla di grave, di tanto in tanto capita che qualcuno uccida il conducente o che rubino il furgone, ma comunque un Signore Supremo deve tenersi informato.

Radioapple- Amami quanto mi OdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora