Rivalità

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*Lucifero pov*
Il drone che svolazzava al di fuori della finestra rotta ha cominciato a tirare fuori l'artiglieria, sparando all'impazzata in direzione mia e di Alastor, senza davvero mirare, come preso da una furia impazzita.

Schivo alcuni proiettili, che finiscono conficcati nelle travi del pavimento insieme ad altri che erano stati sparati a caso ben troppo lontani da noi. In un'impeto difensivo, lancio una sottile fiamma in direzione del congegno meccanico, che schiva con facilità.

"Cazzo!"
Esclamo a denti stretti, mentre il drone entra con successo nella stanza.
Manco di bilanciamento per un istante, e subito dopo sento un dolore al piede. Digrigno i denti al dolore lancinante che mi causa.

Mi sforzo di girarmi verso l'aereomotore, quasi sicuro che le corna e la coda mi siano inavvertitamente spuntate, e mentre si gira per proseguire la seconda serie di proiettili in direzione di Alastor, lo prendo tra le mani con un balzo, scaricando fuoco sulla carrozzeria metallica.

Scosse e piccoli fulmini elettrici cominciano a circondarlo, a significare che sta andando in tilt.
Le ventole e le lucette cominciano ad andare a scatti, e proprio un istante prima che il congegno smettesse di funzionare, ecco che un rapido flash elettrico di colore blu appare, teletrasportando sul pavimento un umanoide dalla testa rettangolare.

Approfitto dei pochi istanti di respiro per guarire la ferita da arma da fuoco nel mio piede, lasciando invece cadere a terra il drone abrustolito. Questo tipo in frack blu mi sembra di averlo già visto...

Suddetto tizio elettronico comincia a caricare in direzione di Alastor, senza brandire armi nè niente. Lo afferra per il colletto del cappotto e lo tira fuori da sotto la scrivania, sollevandolo leggermente da terra finchè tocca solo con le punte dei piedi.

Alastor non sembra in sè. Piagnucola e si dimena come un bambino, il sorriso sempre presente sulla sua faccia più tirato che mai, come se fosse lì perchè ce l'ha in collato e non perchè sta effettivamente sorridendo.
Il che, a pensarci, in realtà è così da un po'. Ma adesso è ancor più evidente.

Il coso mezzo-tv, dal canto suo, sembra assolutamente furioso.
"CHE NE HAI FATTO DI VAL?!"
Gli sputacchia in faccia con un'espressione terribile, scuotendo leggermente il rosso.

Alastor gli afferra i polsi, con sguardo di supplica e lacrime agli occhi, mentre solo un grugnito pieno di dolore si fa strada nella sua gola.
Oh padre, questo è peggio di quello che mi sarei mai aspettato. Ma che gli prende? La prima volta che sono stato all'hotel ha fatto a brandelli un gruppo di squali mafiosi come se non fosse niente, e adesso non riesce neanche a far mollare la presa al tizio shermo?

Viene inchiodato contro una libreria, facendo cadere una serie di libri e soprammobili per terra
"BRUTTO CANE, RISPONDI!"
Alastor scalcia debolmente per un paio di secondi, poi sembra arrendersi.

"Lasciami, Vox!"
Dice con voce strozzata, a malapena udibile.
Sulla sua camicia, nella zona del petto comincia a farsi notare una chiazza di rosso più scuro, sangue? È stato forse colpito da un proiettile?

Data la situazione, decido di intervenire. Mi avvicino al tizio in blu e gli afferro un polso, facendo a malapena pressione per allontanarlo dal cappotto rosso.
"Basta, mettilo giù"

Wax mi guarda, e sembra ricordarsi solo ora che ci sono anche io nella stanza. Ha l'aria di stare per rispondere a tono, per poi trattenersi. Sono il re di questo posto, dopo tutto.
Digrigna i denti e si allontana, stringendo i pugni.

"Quel cervo bastardo ha rapito il mio...socio!"
Mi spiega, esitando in una pausa. Alastor si appoggia contro la libreria, sorreggendosi in piedi con le braccia, e guardando l'espandersi della chiazza di sangue sulla sua camicia.

Radioapple- Amami quanto mi OdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora