Facciate

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*Lucifero pov*
"E questa è la mia torre"
Vox cammina a passi lunghi e deliberati, facendomi strada nel mezzo del corridoio, rallentando solo di tanto in tanto quando qualche dipendente gli si avvicina per fare domande o dare informazioni, ma senza mai fermarsi.

Da qualche ordine rapido in pochissime parole all'ennesimo scagnozzo, per poi accelerare di nuovo verso l'ascensore
"Il luogo in cui avviene la magia"

Lo seguo in silenzio, limitandomi a guardarmi intorno a muscoli tesi. Non che ci sia qualcosa che costituisca una vera e propria minaccia per me in giro, ma quello che sto per fare mi mette ansia.

Ding
L'ampio ascensore ci invita a porte aperte, e seguo il demone della tv all'interno
"...di' un po'"
Spezzo il teso silenzio
"Com'è che tutti i tuoi dipendenti ti somigliano così tanto...?"

Domanda stupida, è un'informazione che decisamente non ha la priorità in questo momento. Ma, piuttosto che starmene qui in silenzio, è comunque meglio togliermi qualche curiosità.

"No, non tutti mi somigliano"
Risponde con fare disinteressato
"Ma quelli che hai visto sono tutti dipendenti che si trovano qui da tanto, se possono permettersi di parlare con me. Ed io possiedo le loro anime, quindi la domanda si risponde da sola"

Sbatto le palpebre una volta, disorientato
"...no?"
Una breve pausa, poi risponde
"A lungo andare, una persona che vende la sua anima aquisisce alcune sembianze di colui che la possiede"

...quante cose non so del mio regno?
Immagino di averlo trascurato almeno tanto quanto Charlie, se non di più.
Non va bene per niente questo.

Torno a fissare le porte dell'ascensore davanti a me, e dopo qualche momento di silenzio è lui invece a parlare.
"Una risposta per un'altra: cosa hai fatto chiuso nel tuo castello per secoli?"

Mi sento ridicolo. Che cosa dovrei rispondere? 'Facevo papere di gomma'?
Cioè, sì è quello che facevo, ma...non è così semplice.

"Beh...diciamo che, ero alle prese con seri problemi di salute"
Una mezza verità. So che non è una vera e propria risposta, ma si dovrà accontentare di questo.

Lui non risponde. Forse non ne ha l'energia.
"E questo...Vitellino, tu come lo conoscevi?"
"Valentino."
Mi corregge. Sembra più teso, infatti ha cambiato postura, impettendosi

"È un collega."
Anche la sua è una mezza verità, lo si sente lontano un miglio.
"...non sembri essere così legato al resto dei tuoi dipendenti da perdere le staffe come ieri"
Il mio commento forse è un po' prepotente, ma sono fin troppo curioso di saperne di più

"Beh, Valentino non è un mio dipendente, lui sta al mio livello. Quindi è diverso"
Ding
Le porte si aprono, e ci ritroviamo su una sottile piattaforma che costeggia la parete della torre.

Un lungo ponte con led blu ai lati si trova proprio davanti a noi, e conduce verso un'altra piattaforma rotonda, sorretta da una base cilindrica che si trova proprio nel mezzo della stanza. Tra le due pedane, il vuoto di uno strapiombo, le cui pareti di vetro mostrano un acquario di squali cyborg che nuotano silenziosamente.

Vox mi fa strada lungo il ponte, dirigendosi verso la moltitudine di schermi ammassati su un lato della piattaforma centrale.
Lo seguo, proseguendo il discorso lasciato in sospeso per qualche istante

"Sei sicuro che sia tutto qui? Perchè a me sembrava..."
Lascio la frase a metà, non so esattamente cosa mi sembrava. Sono solo piuttosto incuriosito da questo tizio tv, e vorrei capire cosa gli passa per la testa. Si atteggia da grande uomo d'affari ma infondo pare anche piuttosto patetico, in realtà. Questo non lo intendo in modo giudichevole, infondo anche io sono patetico.

Radioapple- Amami quanto mi OdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora