Affare Fatto

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*Alastor pov*
Mi sto attenendo tassativamente agli ordini che mi ha dato Lilith: buttare un occhio ad Adamo, capire cosa stia escogitando, e, qualora possibile, tormentarlo un pochino, giusto per aggiungere una sana punta di sadismo. Tuttavia, a parte l'occasionale pianto che sentivo provenire dalla sua stanza sintonizzandomi con le onde radio, non c'erano movimenti sospetti da parte sua, il che era dannatamente noioso.

Poi, proprio quando Charlie stava per parlare con lui nel suo ufficio, ed avrei potuto avere un po' di intrattenimento, mi rendo conto che a breve ho un appuntamento molto importante che non voglio assolutamente rimandare. Poco male, ho piazzato dei microfoni nascosti in ogni angolo dell'hotel sin dal primo giorno, quindi posso sempre tornare dopo ad ascoltare la registrazione.

Con immensa fatica ed estremo dolore, che non migliorano ma diventano sempre più facili da camuffare, mi allontano dal first desk verso le scale
"io vado in pausa, Husker"

Dico tamburellando con la mano sul bancone del bar mentre ci passo davanti.
"e chi cazzo ti sostituisce?"
Domanda lui, seguito da un grugnito di irritazione quando non rispondo.

Incrocio Niffty alla base delle scale che si guarda intorno con aria spaesata
"huh? Dov'è finito quello scarafaggio?"
Borbotta fra sé e sé, mentre io la saluto e mi reco alla torre.

Chiudo la porta e tutte le tende, assicurandomi che nessuno possa vedere l'interno, e propago intorno a me una piccola ondata di segnali radio, come precauzione per mandare in tilt i congegni di Vox, in caso ci fossero.

Una fitta al petto mi affligge, e mi accascio per terra tossendo. Missà che mi sono sforzato troppo. Stringo una mano sopra la ferita, che in qualche modo non sembra fare altro che peggiorare. Giuro che se nemmeno lei riesce ad aggiustare la fonte dei miei poteri...

My trascino su una sedia, cercando di ritrovare la mia solita compostezza. Che ormai, in realtà, non è più "solita". Mi manca il vecchio me.
Non ne posso più di sentirmi così...piccolo ed insignificante. Così miserabile. Abbandonato...

Non che io abbia mai fatto affidamento su nessuno, ma è proprio questo il punto: non mi serviva nessuno perchè io mi guardavo le spalle. E ora non ne sono più in grado. Non c'è solitudine più grande che essere abbandonati da sé stessi.

Una luce blu attira la mia attenzione, mentre un portale paradisiaco si apre davanti a me. Finisco velocemente di ricompormi, mentre da esso esce il mio incontro speciale di oggi.

"Lute, mia cara, che immenso piacere vederti"
Dico con fare elegante, alzandomi in piedi e porgendole la mano. Lei non la afferra, fissandomi con sguardo gelido. Ridacchio un po' al suo gesto
"ohoh, suvvia, almeno un po' di educazion-"

Vengo interrotto dalla sua voce tagliente
"finiscila con le cazzate. Sai bene perchè sono qui"
Certo che lo so. Ma non si rivelano informazioni sensibili senza accertarsi che l'altro le sappia

"temo di no"
Rispondo piegando la testa di lato e facendo il finto tonto.
Lei fa un sospiro, come se fosse sull'orlo di alzare le mani qui ed ora
"Adamo. Ho saputo che è qui, e lo voglio riportare indietro"

La guardo negli occhi, e capisco tutto subito. Ho incrociato quel genere di occhiata guardinga un milione di volte, da parte di genitori, amici, fratelli...e soprattutto amanti, legati a qualcuno che si trovava in pericolo. Il modo in cui l'amore riduca la gente in uno stato talmente misero è la cosa più stupida che possa esistere. Fortunatamente, io sono superiore a tali stupidaggini.

Ora, basta poco per capire che Adamo stesse mentendo sulle sue motivazioni per cui si trova qui, ma questa è la mia occasione per fare luce sulla situazione.
"E dimmi, come hai fatto a scoprire che si trova qui?"

Un lampo di rabbia le attraversa lo sguardo. Ok, coda di paglia, appuntato. Avrei dovuto immaginarmelo però, infondo la ragazza è un fascio di nervi da quando ha messo piede qui
"sentimi bene pezzo di merda, non ho tempo né voglia di stare a fare i tuoi giochetti"

Mi si avvicina pericolosamente, estraendo la sua lancia e premendo la punta metallica contro il mio collo.
Mi sento pervadere dalla paura e dai flashback per un attimo, istintivamente portandomi una mano sulla ferita al petto come per nasconderla meglio.

Ma poi mi ricordo che è stata lei a chiedermi un incontro, e quindi non vuole uccidermi. Faccio un paio di passi indietro per placare il panico, allontanandomi dall'arma. Un respiro profondo.
"orsù mia cara, non c'è bisogno di tanto astio adesso. Ma dimmi, cosa posso fare per te?"

Lei abbassa l'arma, rinunciando all'assalto. Principalmente, credo perchè sarebbe controproducente per lei
"...se non è morto, e la sua anima si è rimanifestata qui...c'è poco che io possa fare per aiutarlo"

Questa è un'informazione interessante. Dunque non solo lui non è stato mandato dal Paradiso, ma non è nemmeno più un angelo ormai. Non credevo che una cosa del genere fosse possibile, ma in un certo qual modo ha senso che, prima di essere spedito nell'oblio, venga spedito qui per essere torturato dopo quello che ha fatto. L'inferno è una punizione, dopo tutto, e tutti qui dentro ce la meritiamo...beh, forse tutti eccetto Charlie.

"immagino non sia la prima volta che una cosa del genere succede. Sicuramente i piani alti del paradiso avranno qualche politica al riguardo"
Dico con disinvoltura, cercando di guadagnare più informazioni. Ma incontro solo debolezza.

"non lo so"
Risponde dopo una pausa, con un leggero tremore nella voce e quelle che hanno tutta l'aria di lacrime vanno per un istante a riposare lungo le sue palpebre, prima di essere spinte indietro.

"ma so una cosa: io non posso aiutarlo, ma tu puoi. Vivi qui, puoi porgergli una mano se si trova in difficoltà e so che lui la accetterà"
Ridacchio leggermente, mascherando la mia curiosità.
"credo che tu sappia che non è esattamente la filosofia dell'inferno quella di aiutare chi ha bisogno"

Lei annuisce, palesemente un fascio di nervi
"lo so. Ma...è nella filosofia dell'inferno fare cose che ti portano un ricavo personale, giusto?"

Strizzo gli occhi mentre la guardo, intrigato dal ragionamento che la sua mente disperata ha fabbricato
"corretto"
Le confermo con fierezza

"quindi, se aiutare Adamo ti desse un tornaconto, lo faresti, vero?"
Annuisco, macinando e anticipando le sue intenzioni.
"esatto di nuovo"

Lei fa un sospiro
"sei un overlord, commerci in anime. Come ti suona...l'idea di possedere un angelo esorcista?"
Hah. Hahahahhahah! Ma davvero? Aww, guarda un po' tu
"mi stai offrendo la tua anima in cambio della protezione di Adamo?"

Lei annuisce, chiaramente combattuta su questa scelta
"la sua protezione con ogni mezzo a tua disposizione"
Beh, i miei mezzi sono parecchio limitati, al momento. Ma questo non c'è bisogno che lei lo sappia.

"e accetti le conseguenze che questo potrebbe avere su di te?"
La sua presa sulla lancia si stringe, per poi silassarsi mentre lei rilascia un sospiro con aria sconfitta. Guarda per terra, come se stesse studiando le travi del pavimento, poi di nuovo me.

"le accetto"
Un sorriso compiaciuto mi si allarga sul volto. Questa è una straordinaria opportunità. Protendo la mia mano verso di lei, affamato di potere.

"allora affare fatto"
Dico, arpionandola con lo sguardo.
Lei osserva la mia mano, quasi con disgusto, ed innegabile paura.
Ma, questa volta, la scuote.

*angolo del pinguino*
Eccociii ciao a tutti, nuovo capitolo e tanti ma tanti piani per il futuro.

Fatemi sapere come vi sembra per ora, e se avete teorie, headcanon, o svicoli interessanti che vorreste veder prendere dalla storia, scrivetemeli pure nei commenti.

Detto ciò, noi ci vediamo al prossimo capitolo, scritto dal punto di vista di Lucifero
Papere a tuttiiiiiiiii

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