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"Ciao Louis" Disse Harry mentre guardava Louis, il quale aveva la bocca socchiusa e gli occhi spalancati, lo sguardo fissato sul ragazzo riccioluto che era sicuro fosse morto fino a dieci secondi prima. "Non sei cambiato molto in questi anni, eh?"

Louis portò lo sguardo su Liam "Sto- credo di star avendo le allucinazioni, io-"

"No, Louis, è- è Harry, è lui, io..." Liam guardò Harry, quest'ultimo alzò le spalle, le mani consorte dietro la schiena perfettamente dritta "Credo abbiamo delle spiegazioni da fare"

"Credi? Io- i-io non so cosa- oh mio Dio" Louis si avvicinò ad Harry per fare- qualcosa. Per abbracciarlo, o anche solo toccarlo per sentire che fosse veramente vero e che non fosse un'altra delle altre miriadi di allucinazioni che ha avuto in tutti quegli anni.

Non appena Louis fece un passo in avanti, Harry ne fece uno indietro, le mani sempre legate tra di loro dietro la schiena e uno sguardo freddo e distante. Liam guardò i due e decise di mettersi in mezzo "Louis- siediti per favore" Gli disse indicando una delle sedie che erano nella stanza.

Louis guardò Harry mentre Liam ed Harry facevano una specie di gioco d'intesa con gli occhi per capire chi dei due avrebbe iniziato a parlare e spiegare tutto quanto.

Louis sentiva il cuore fermarsi per un istante, il respiro mozzarsi mentre i suoi occhi incontravano quelli di Harry, lì, proprio davanti a lui. Il tempo sembrava essersi fermato, ogni rumore esterno ovattato, come se il mondo intero si fosse messo in pausa. Il suo Harry, l'uomo che aveva amato con ogni fibra del suo essere, era vivo. Ma era cambiato. L'abbraccio che tanto aveva desiderato nei suoi sogni più reconditi rimase solo un desiderio non corrisposto, rimpiazzato da una distanza gelida che trapassava ogni fibra del suo corpo.

Louis si sentiva come se stesse annegando in un mare di emozioni contrastanti. Perché nessuno gli aveva detto che Harry era ancora vivo? Era come se ogni giorno passato a piangere fosse stato una crudele bugia. L'amore, la rabbia, la confusione e il dolore si mescolavano in un vortice dentro di lui.

Si chiedeva dove fosse stato Harry per tutti quegli anni, cosa avesse fatto, cosa lo avesse trasformato in quell'uomo così diverso, distante. Louis non poteva fare a meno di pensare alle notti insonni, ai giorni passati con il cuore spezzato, solo per scoprire che l'uomo che credeva morto era lì, a pochi passi da lui, ma in qualche modo irraggiungibile. Ogni pensiero, ogni emozione sembrava esplodere simultaneamente, lasciandolo sconvolto e senza parole, mentre fissava l'uomo che aveva amato e che, in qualche modo, ancora amava, cercando disperatamente di comprendere quel nuovo enigma che era diventato Harry.

"Beh, in poche parole non sono morto" Alzò le spalle Harry mentre poggiava la schiena al muro, le braccia incrociate.

Liam lo guardò ed alzò gli occhi al cielo, sedendosi poi subito dopo sulla scrivania "Io non capisco, io-" Sibilò Louis il quale era solamente perso in un continuo bisbiglio di parole incomprensibili. "Il tuo aereo è- tu sei morto"

"Beh, a quanto pare non lo sono"

"Harry" Lo sgridò Liam "Lui- è una lunga storia"

"Quindi il suo aereo non è veramente caduto?"

"Oh no, è caduto, mi sono fatto anche molto male ed ero a tanto così da essere tagliato a metà da una delle ali dell'aereo" Disse il riccio facendo con la mano un segno, usando il pollice e l'indice per enfatuare il tutto.

"Harry" Lo sgridò Liam.

Allora il più piccolo sospirò e portò lo sguardo su Louis per pochi secondi "Appena quella nostra missione era finita ed era successo... quello, avevo sentito il bisogno di tornare a casa e... sai, stare lontano da te per un po'" Iniziò a spiegare Harry contro la sua voglia. Si muoveva sul posto, si vedeva fosse a disagio. Quell'argomento lo faceva sentire a disagio, Louis riusciva benissimo a capirne il motivo "Ma poi, mentre stavamo volando sopra l'oceano Atlantico Settentrionale iniziò una forte tempesta, ci furono vari guasti e l'aereo prese fuoco e infine scoppiò a circa venti metri dall'acqua. Prima di scoppiare, la coda dell'aereo si era staccata così l'aria mi ha risucchiato fuori dall'aereo, giusto in tempo direi, ancora dieci secondi e sarei scoppiato in aria..." Louis lo ascoltava con attenzione. Dio che cosa aveva passato, non immagina nemmeno cosa abbia provato Harry in quel momento, quanto fosse terrificante tutto quanto "Sono caduto in acqua, rompendomi anche una gamba all'impatto, non è stato carino..." Cercò di ironizzare "Tutto attorno a me stava bruciando ed eravamo nel bel mezzo dell'oceano durante una tempesta, le onde erano alte decine di metri e non so dirti bene come io abbia fatto a sopravvivere, in realtà, l'unica cosa che mi ricordo è che ho nuotato il più veloce possibile verso uno dei sedili dell'aereo che miracolosamente stava galleggiando, così mi ci sono poggiato sopra, ma poi ho perso i sensi perché avevo un enorme pezzo di vetro incastrato nel ventre e stavo perdendo troppo sangue, quindi sangue insieme a gamba rotta insieme a stanchezza equivale io che svengo" Mosse le mani per dare più enfasi "Quando mi sono risvegliato la maggior parte dei resti dell'aereo erano andati, credo di aver viaggiato per chilometri, non so quanti giorno fossero passati, ma quando l'aereo era esploso era notte e quando mi sono risvegliato era giorno. L'unica cosa che mi aveva raggiunto erano due cadaveri e una borsa non troppo pesante con solo due bottigliette d'acqua tra cui una mezza finita, qualche trucco e una barretta di kinder cereali, lo zaino era alle spalle di uno dei cadaveri che galleggiava in superficie"

Black Hawk || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora