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Passarono tre giorni e Louis evitò il più possibile Harry e Liam. Era incazzato, aveva tutto il diritto di esserlo. Capiva quello che Liam gli diceva, davvero, ma tante volte Liam ha disubbidito agli ordini, quella doveva essere una di quelle volte. Glielo doveva dire, Louis è sicuro di quello che diceva, non lo avrebbe perdonato.

Anche se non gli parlava, Liam gli aveva comunque mandato via mail tutto quello che doveva sapere per la missione.

Louis si guardò allo specchio un'ultima volta prima di uscire da casa sua e prendere la macchina per arrivare al quartier generale.

Circa una ventina di minuti dopo, Louis parcheggiò la macchina nel parcheggio sotterraneo ed entrò nel grande edificio della Black Hawk, perdendo altri quindici minuti all'entrata dovendo superare tutti i controlli di sicurezza.

Una volta dentro si diresse verso l'ufficio di Liam, dentro vi erano già sia Liam che Harry "Louis, finalmente, chiudi la porta dietro di te" Louis sospirò e fece come richiesto, chiuse la porta e si fermò in piedi al centro della stanza, testa alta e mani intrecciate dietro la schiena, ignorando completamente la presenza di Harry.

Quest'ultimo, comunque, non ignorò la sua di presenza, perché "Come sei elegante, stai andando ad una comunione?" Lo prese in giro.

Louis alzò gli occhi al cielo. "No, deficiente, Liam ha detto che dovevamo essere eleganti per la missione visto che dobbiamo andare sotto copertura ad un ballo pieno di ricconi" Rispose a torno. Harry scosse solamente la testa con un sorrisetto fastidioso sul volto.

Harry era molto cambiato. L'Harry che conosceva Louis era molto solare e timido, un ragazzo che ne aveva viste tante, come tutti gli agenti della loro organizzazione, ma che riusciva comunque a vedere il bello della vita. Non importa quante volte avesse visto il brutto.

Questo Harry invece sembrava una persona completamente diversa. Era scontrosa e così spenta. Non aveva più la solita luce nei suoi occhi che Louis amava tanto, e doveva sempre fare commentini fastidiosi a tutto quello che Louis faceva. Non sapeva cosa avesse fatto cambiare Harry così tanto, ma non gli piaceva questo nuovo Harry. Gli stava sul cazzo.

"Ci siete?" Chiamò la loro attenzione l'agente Liam. Entrambi finirono il loro gioco di sguardi e guardarono il loro capo "Questi sono i vostri documenti falsi, signor Dickson-" Disse a Louis, lanciandogli una carta d'identità addosso. Louis la prese al volo e la osservò, il nome Charles Dickson scritto sopra di esso. "-e signor Hellsword" Disse poi lanciando anche ad Harry la sua nuova carta d'identità.

"Perché io devo avere un cazzo nel cognome?" Si lamentò Louis continuando a studiare la sua carta "In più, qui dice che ho trentasei anni, guardami-" Disse indicando il proprio corpo "-un trentaseienne non avrebbe il mio culo, non è per niente credibile questa carta"

"Non ti sopravvalutare, Signor Figlio Del Cazzo, in questi cinque anni hai perso il culo" Commentò Harry non degnandosi nemmeno di alzare lo sguardo dalla sua carta d'identità. Louis si trattenne dal rispondere e mandarlo a fanculo. "Mi piace la mia nuova identità, a me sta bene"

"Lo strangolerò" Borbottò fra sé e se Louis, stringendo le mani in due pugni, cercando di trattenersi.

"Questo è l'uomo che dovrete cercare" Disse Liam girando il proprio computer verso di loro così che entrambi potessero vedere lo schermo. Su di esso vi era una foto di un uomo di mezza età con i capelli marroni e gli occhi celesti. "Si chiama Dayton Burnwell, lavorava con Jaxson Steel anni fa, facevano piccole truffe qua e là, bravo col computer, ma i nostri hacker sono più bravi, quindi abbiamo hackerato il suo computer e abbiamo scoperto che oggi si incontrerà con Steel al ballo dove andrete voi, vi abbiamo già fatto entrare nella lista, dovrete solo mostrare i documenti falsi e teoricamente dovreste entrare senza nessun problema, dovete seguirlo, farvi portare da Steel e poi prendere Jaxson, facile no?"

Black Hawk || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora