Se vi fa impressione anche solo leggere del sangue allora preparatevi un catino perché qui ce ne sarà tanto.
--"Tuo padre non ci sentirà però, non è vero?" Chiese Harry ansimante mentre sfilava lentamente il vestito di Savannah, stando attento a non romperlo. Era un bel vestito. "Voglio dire, dov'è il suo ufficio? Abbastanza lontano?"
Savannah si fece levare il vestito portando subito dopo le mani sotto la maglietta di Harry e farla passare sui suoi addominali "Non ci sentirà, stai tranquillo, il suo ufficio sta alla fine del corridoio, e il corridoio è moolto lungo..." Fece una risata accentuando il doppio senso, portando la mano tra le gambe del riccio.
Quest'ultimo sorrise e portò le mani dietro alla schiena della ragazza "Posso?" Sussurrò sulle sue labbra, lei fece un sorriso ed annuì, così iniziò a slacciarlo lentamente.
Nel frattempo Savannah portò le mani sui lembi della maglietta dell'agente, pronta a sfilargliela, ma Harry, con uno scatto, le prese i polsi, impedendoglielo. La ragazza sussultò e lo guardò negli occhi confusa, ma Harry non disse niente e continuò solamente a tenerle i polsi. "Benny..." Sibilò la ragazza muovendosi un po' sul posto mentre Harry stringeva sempre di più la presa sui suoi polsi. "Benny, mi stai facendo male" Ma Harry non rispose, continuava a stringere la presa, il suo sguardo era assente, era come se non stesse nemmeno ascoltando. Savannah mosse le braccia cercando di liberarsi ma Harry era troppo forte, i polsi stavano iniziando a farle veramente male e il suo battito stava aumentando sempre di più dalla paura "Benny!"
Quell'urlo sembrò riuscire a far riprendere Harry, il quale guardò la ragazza confuso e poi guardò le proprie mani. Quando notò la forza che ci stava mettendo, lasciò andare i suoi polsi e fece un passo indietro "Mi dispiace" Borbottò mentre guardava Savannah rivestirsi velocemente. Sui polsi aveva dei segni molto notabili che la sua presa aveva causato e agli occhi aveva delle lacrime, probabilmente causate dalla paura. "Savannah-" Cercò di avvicinarsi a lei, ma lei si spostò subito, mettendo una mano davanti.
"Non ti avvicinare a me" Gli disse finendo di infilarsi il vestito. "Sei un cazzo di mostro" Disse infine, uscendo velocemente dalla camera, lasciando Harry da solo.
Sospirò.
Era accaduto di nuovo. Era da un po' che gli accadeva. In quei momenti era come se Harry non avesse il controllo del proprio corpo. Era lui a comandarlo, ma era come se fuori fosse tutto quanto ovattato e non capisse bene quello che stava facendo. Non sapeva spiegarlo bene, non sapeva nemmeno lui cosa fosse.
Sei un cazzo di mostro.
Sei un mostro.
Mostro.
"Fanculo" Borbottò portando un dito all'orecchio, azionando il microfono dell'auricolare "So dov'è Burnwell" Disse a chiunque fosse in ascolto, uscendo dalla camera e sbattendo la porta dietro di lui.
"Abbiamo un problema" Sentì la voce di Liam tramite l'auricolare. "Louis, da quando è andato in bagno non possiamo più comunicare con lui"
"Avrà spento il microfono così che non lo sentivamo pisciare, non mi sembra un problema così enorme" In quel momento la porta dell'ufficio di Burnwell si aprì e l'uomo in questione uscì dalla stanza, accanto a lui qualche altro imprenditore, probabilmente. Harry si fermò e diede loro le spalle così da coprire il suo viso. Circa dieci secondi dopo si girò nuovamente e vide il bersaglio iniziare a scendere le scale "Fanculo pure Louis, ci penso io"
"No, abbiamo bisogno di Louis, è troppo rischioso mandare solo te"
"Burnwell se ne sta andando, Liam, non abbiamo tempo per aspettare Louis"
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Black Hawk || Larry
FanfictionLouis Tomlinson, agente speciale della Black HAWK, agenzia governativa speciale sottocopertura. Liam Payne, il suo capo, gli da una missione speciale che dovrà svolgere con un partner. Ma Louis non vuole un partner, non dopo quello che era successo...