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Scusate se non ho postato in questi due giorni ma ho litigato con degli amici ed è successo tutto un casino non avevo nemmeno tempo.

Spero mi perdonate e spero pure che vi piaccia questo capitolo. Vi amo buona lettura.

Louis stava guidando senza maglietta mentre Steel ed Harry erano nei sedili posteriori. Harry aveva una mano sulla ferita mentre premeva su di essa, il sudore sul volto per colpa di tutto quel dolore che stava provando. Con l'altra mano teneva una pistola che teneva puntata verso Steel se mai decidesse di fare qualcosa di stupido.

Louis guardò Harry dallo specchietto retrovisore mentre seguiva google maps impostato verso la via che Steel aveva detto "Come stai?" Chiese riportando lo sguardo sulla strada.

Harry aveva invece lo sguardo fisso su Steel, controllando ogni sua mossa "Sto bene" Rispose con un borbottio.

Steel sorrise "Sta tremando, agente Styles" Affermò guardando le mani di Harry che stavano, effettivamente, tremando.

"Mi hai fatto sparare, fottuto stronzo, ti aspettavi che facessi i salti di gioia?"

"Quindi sta tremando per il dolore?" Continuò l'uomo. Harry lo guardò con la mascella serrata ed annuì "È sicuro che non sta tremando per un altro motivo?"

"E sentiamo, per quale altro motivo dovrei tremare mentre ho un buco nella spalla?"

L'uomo alzò le spalle e portò lo sguardo fuori dal finestrino "Per lo stesso motivo per cui stava avendo un attacco di panico in quella cella" Rispose con quel tono da sapientone che stava facendo impazzire Harry.

"Non stavo avendo un attacco di panico" Precisò il riccio con rabbia nella voce "Non mi piacciono solamente gli spazi stretti"

"Ci vuole spiegare meglio?" Continuò Steel, Harry teneva in mano l'arma che tremava un pochino insieme alla mano "Sa, Harry, io so tutto di lei"

Harry fece una risata sarcastica "Tu non sai un cazzo di me"

"Invece si, so tutto" Louis stava continuando a far saltare lo sguardo dalla strada allo specchietto retrovisore e viceversa e da esso vide Harry irrigidirsi alla frase dell'uomo. Corrucciò le sopracciglia a quel comportamento riportando lo sguardo sulla strada "Il vostro tecnico, quel Niall Horan... è bravo, ma non quanto me. Io, a differenza sua, non ho bisogno di andare in un posto per poter entrare in un computer, io sono ovunque, posso entrare dappertutto, io so tutto di lei, pedik" Sottolineò l'ultima cosa usando un forte accento russo. Era probabilmente un nomignolo russo.

Louis vide dallo specchietto Harry immobilizzarsi a quel nomignolo. Harry si avvicinò al volto di Steel con fare minaccioso "Di' un'altra parola e ti pianto una pallottola nel cranio" Lo minacciò poggiando la canna della pistola sulla sua fronte "E se scopro che ci stai portando in una trappola e non effettivamente ai missili ti faccio veramente veramente male, non hai idea dei modi di tortura che l'uomo ha inventato, razza di sterco umano"

Il resto del viaggio fu molto silenzioso. Harry sembrava perso nei suoi pensieri, come se continuasse a pensare alla stessa cosa continuamente. Anche il suo tremolio era peggiorato, probabilmente il dolore stava diventando sempre più insopportabile e questo influiva sul tremore.

Il GPS portò ad un teatro abbandonato. Louis parcheggiò la macchina e guardò fuori dal finestrino ingoiando un groppone di saliva quando vide l'edificio. "Che cos'è questo, uno stupido scherzo?" Chiese Harry notando anche lui dove fossero.

Steel sorrise e fece spallucce "Non vi va di fare un bel viaggetto nel viale dei ricordi?" Chiese ridendo e guardando l'edificio "Questo teatro era il gemello di quel teatro. L'avevano costruiti la stessa agenzia, uno in Inghilterra e uno in America. Quando quel teatro in America ha chiuso, anche questo a chiuso ed è rimasto abbandonato da allora" Disse aprendo lo sportello della macchina ed uscendo da essa. Harry uscì con lui, la pistola sempre puntata su di lui. "Prego signori, dopo di voi"

Black Hawk || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora