23

618 35 66
                                    

Harry entrò nella casa sbattendo la porta dietro di sé. Louis, il quale era in piedi a fare avanti e indietro con le unghie tra i denti, preoccupato e chiedendosi dove fosse Harry, fece un sussulto nel sentire il forte rumore della porta sbattuta. "Harry" Lo chiamò, ma lui non lo guardò nemmeno mentre andava nella propria stanza a passo veloce. Louis lo guardò immobile per qualche secondo, ma poi lo seguì "Si può sapere dove sei stato? Non ti vedo da ieri, ti ho chiamato una cosa come trenta volte!"

"Che sei, mio padre? Ora devo chiederti il permesso di uscire?" Rispose Harry a tono.

Louis corrucciò le sopracciglia "Perché fai sempre così?"

Harry emise una finta risata "Così come?"

"Ti allontani sempre da me" Rispose allora il più grande. Harry era seduto sul proprio letto -che usava più che altro per poggiare le proprie cose- e non diceva niente "Ogni volta che succede qualcosa la prima cosa che fai è andartene"

"Louis, non è proprio il momento ora, ok?" Harry si alzò dal letto, con una mano portò i lunghi capelli all'indietro ed incrociò le braccia al petto.

"Sono andato da solo con tutte le ragazze alla base che abbiamo qui in Russia perché tu eri scomparso senza neanche dirmi niente"

"Non devo dirti quello che faccio, non sei il mio capo"

"Ma sono il tuo partner e devo sapere dove cazzo sei, perché se fosse successo qualcosa non sarei riuscito a fare niente da solo"

"Non è successo niente, quindi non vedo dove sia il problema"

Louis sospirò e chiuse gli occhi cercando di non perdere la pazienza. "Mi dispiace per Anastasya" Harry fece una smorfia e distolse lo sguardo con un sarcastico sorriso sul volto "Mi dispiace davvero, e so che stai soffrendo, ma-"

"Chi ti dice che sto soffrendo?" Lo interruppe Harry il quale riportò lo sguardo sul maggiore "Mi da solo fastidio quando fallisco un caso, ma stavo con te quindi avrei dovuto aspettarmi che sarebbe finita in questo modo"

Louis serrò la mascella ed inclinò il capo, le mani nelle tasche dei pantaloni "Come scusa?"

Harry si alzò dal letto, le braccia lungo i fianchi e anche le sue mani erano al caldo nelle tasche dei propri pantaloni "Sam, Anastasya, chi li conta più ormai-" Harry neanche riuscì a finire la frase che Louis gli aveva dato un pugno sul volto. Il capo di Harry si girò di qualche grado ed Harry rimase immobile nella posizione nella quale il pugno di Louis lo aveva portato.

Il liscio gli puntò un dito contro, le mani gli tremavano un po', le narici erano dilatate e le sopracciglia corruciate mentre guardava l'uomo che amava con uno sguardo addolorato "Tu-" Ingoiò un groppone di saliva e cercò di non far trapelare tutto il dolore che portò quello che Harry aveva detto "So che lo stai dicendo perché non vuoi affrontare la morte di Anastasya, ma non mi merito di essere trattato in questo modo, Harry" Si erano avvicinati, i due. Harry per sputare tutte quelle cose addosso a Louis, Louis per riuscire a dare un pugno ad Harry. Erano così vicini che Louis riusciva a sentire l'odore del minore. Ma non era piacevole "Sei ubriaco?" Gli chiese dopo aver sentito quell'enorme odore di alcol che Harry si portava addosso. Harry sorrise ed alzò le spalle. Louis lo guardò dall'alto al basso "Ma tu sei astemio"

"Lo ero" Storse il naso "Cinque anni fa"

"Quindi è questo che hai fatto invece di aiutarmi? Sei andato a bere?"

"E chi se lo ricorda" Rise girandosi di spalle e buttandosi nuovamente sul letto, il volto nascosto tra le coperte.

"Che dovrebbe significare chi se lo ricorda?"

Black Hawk || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora